MCE 2024: guidare l’innovazione efficiente e sostenibile – ElettricoMagazine
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La primavera si apre con MCE 2024, un riferimento per il mondo dell’energia sostenibile, del clima, del comfort. Dal 12 al 15 marzo, infatti, si alzerà il sipario sulla 43° edizione di Mostra Convegno Expocomfort, caratterizzata da novità importanti e da concetti chiave ben illustrati nel percorso espositivo.
MCE 2024: le novità differenzianti
Come si contraddistinguerà l’edizione 2024 di MCE? “Dal punto di vista del concept espositivo intende mostrare le novità di mercato riguardanti la transizione energetica in atto. Penso, per esempio, ad alcune tendenze che si manifesteranno chiaramente. Assisteremo a una forte accelerazione dell’elettrificazione del settore, dettata dal fatto che le nuove normative al 2030 al 2050 impongono ritmi molto serrati di progressione dal punto di vista della decarbonizzazione”.
Dal punto di vista pratico viene introdotto per la prima volta un nuovo layout espositivo, riunendo, di fatto, quella che era una volta definita come climatizzazione calda e fredda sotto l’unica matrice dell‘indoor climate, sia pure definita cromaticamente coi colori blu e rosso. Essa racchiude la climatizzazione a 360 gradi per 365 giorni all’anno. “È una direzione che esprime una tendenza da tempo evidente”.
A presentare MCE 2024 è Massimiliano Pierini, Managing Director di RX Italy. Lo abbiamo incontrato e nell’imminenza della prossima apertura, abbiamo voluto comprendere quali saranno le novità e i temi più caratteristici di questa edizione.
MCE 2024: ruolo guida dell’innovazione
Uno dei concetti forti di questa edizione è l’innovazione. “Lo abbiamo voluto far emergere, evidenziando bene quanto di nuovo c’è sul mercato e le nuove soluzioni. Così si spiega il senso dell’iniziativa MCE Excellence Awards, che costituirà un giusto riconoscimento all’innovazione e alla transizione energetica”.
MCE Excellence Awards si configura sotto forma di uno spazio espositivo dove verranno messi in mostra i nuovi prodotti che così verranno celebrati e valorizzati anche attraverso una serie di eventi con la stampa nazionale e internazionale e da una serie di richiami ad hoc. L’obiettivo è far emergere la parte più interessante per quel target di visitatori che voglia ottimizzare il proprio tempo di visita e che, così, avrà la possibilità di passare in rassegna quanto di meglio c’è oggi dal punto di vista della produzione sul mercato, risultato tangibile della ricerca e sviluppo.
Come si caratterizza oggi il mercato?
Se guardiamo indietro, questo mercato non ha mai vissuto una rivoluzione così forte negli ultimi 50 anni. Pensiamo, per esempio, alle caldaie: è in atto una profonda trasformazione come forse mai prima d’ora, in grado di mettere in discussione un prodotto finora abbastanza consolidato. Quindi, siamo di fronte a un processo di cambiamento tecnologico molto evidente.
La fiera resta una proposta attuale e vincente
Alla luce di quanto accaduto dopo il Covid-19, la fiera nel complesso è ancora una proposta attuale e vincente?
Credo che sia una proposta tuttora valida perché la relazione personale è sempre al centro del business. Credo che le rassegne fieristiche siano un grande momento di business, ma non solo. Il momento vissuto nei padiglioni è unico in termini di confronto: con il mercato, coi concorrenti, con l’attualità di quanto accade nel settore.
Poter vedere come si posiziona e come si presenta il diretto competitor è importante per capirne meglio le strategie ed essere di stimolo per ottimizzare i propri piani aziendali. Racchiudere un mercato in un contenitore per più giorni è sempre molto utile perché ottimizza i tempi e crea le condizioni per un momento di comparazione quanto mai necessario. Detto questo, è chiaro – e la pandemia ce l’ha insegnato – che si può e si deve dare spazio anche al lato digitale e l’approccio stesso alle fiere deve rinnovarsi in tal senso.
Come deve rinnovarsi?
Credo che non sia più il tempo dei mega stand: un’azienda deve essere presente con un investimento proporzionato alle proprie forze. È certamente importante esserci per un’impresa, ma non serve farlo in modo ipertrofico.
La vera priorità è venire in fiera, esserci per incontrare i propri clienti o conoscerne di nuovi, rinsaldare le relazioni, puntando magari su alcuni prodotti che si vogliono proporre con maggiore decisione. Servono fiere più snelle, più dinamiche e, che – come in buona parte facciamo noi di MCE – ti guidino in un percorso valido prima, durante e dopo la fiera, sfruttando così maggiormente gli strumenti, anche digitali, che sono complementari alla fiera tradizionale.
Resto comunque convinto che le fiere siano uno strumento di politica industriale, rappresentano un mercato, lo raccontano, lo divulgano, lo rafforzano, abbracciando tutta la filiera. Non c’è un altro momento altrettanto forte per ribadire il concetto di un mercato: questa è la vera forza delle fiere.
Il valore aggiunto di MCE
Un primo, fondamentale, elemento di valore aggiunto è la completezza di mercato: MCE è in grado di offrire una panoramica esaustiva del mercato.
Un altro punto forte è un’elevata quota internazionale di espositori: questo rappresenta un elemento prezioso se un’azienda ha come obiettivo di affacciarsi e incontrare il mondo in soli quattro giorni. Il fatto che il 55% delle aziende espositrici (in totale se ne contano 1721) provenga dall’estero conferma che il mercato italiano è interessante.
Beyond Comfort è il claim di MCE 2024: cosa racchiude?
Riteniamo che la parola comfort sia la chiave di volta dei nostri settori perché al centro di tutto c’è il benessere dell’uomo, declinato come benessere climatico in ogni ambiente (residenziale, industriale, commerciale, alberghiero…). Quindi per noi è fondamentale l’idea che attraverso le nostre tecnologie una persona possa godere di un comfort ottimale in ogni situazione.
Al benessere dell’individuo si affianca e si collega in maniera sempre più netta il benessere del nostro pianeta: per noi la sostenibilità è una responsabilità importante. Questo significa la necessità di ottimizzare i consumi energetici e utilizzare meno risorse.
Sono convinto che le aziende di oggi siano pronte a fare questo passo, anzi in buona parte l’abbiano già fatto: gli impianti sono sempre più performanti e permettono di gestire al meglio consumi e comfort. Qui entra in gioco l’utente finale, ovvero noi consumatori che con scelte consapevoli possiamo ottimizzarli, i consumi, anche da remoto, potendo contare sulla domotica, sulla digitalizzazione. Ma, ripeto: serve una maggiore consapevolezza da parte di ognuno di noi.
I tre pillar di MCE 2024
Le parole chiave della 43° edizione della manifestazione sono tre: Innovazione, Sostenibilità ed Efficienza Energetica.
Come verranno declinati in fiera?
A parte la declinazione tematica, con una specifica comunicazione, c’è quella concreta a partire dalla fiera stessa e che si esemplifica in molti modi.
In termini di sostenibilità, abbiamo posto attenzione all’utilizzo dei materiali, sensibilizzando le aziende a questo proposito. Impieghiamo solo materiali 100% riciclabili dalla moquette a tutte le attrezzature sulle quali possiamo intervenire direttamente. Nello stesso tempo attuiamo delle pratiche di buon uso in tutto il processo di realizzazione della fiera.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il recente accordo con ENEA che ha visto MCE diventare Opinion Leader di Italia in Classe A, il programma nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica, è solamente l’ultimo passaggio di un lungo percorso di avvicinamento all’evento, con iniziative ideate per coinvolgere tutte le categorie professionali chiamate a fare la differenza nell’impiantistica di domani e volte ad andare oltre al comfort abitativo allargando la platea di riferimento per le azioni di efficientamento energetico.
Sull’innovazione, come detto, riteniamo che MCE Excellence Awards sarà il punto più alto nel senso della rappresentazione più nobile e concreta di questo valore.
Questi tre concetti vogliono ribadire ciò che da anni stiamo facendo in MCE, ben rappresentati dalle nostre aziende, impegnate quotidianamente nel percorrere questi tre pillar con decisione.
I tre pillar si snodano lungo altrettanti percorsi – Industriale, Smartness e Idrogeno – volti ad aumentare l’interesse dei visitatori e guidare gli operatori nella scelta delle migliori soluzioni. Quest’ultimo in particolare avrà un vertice particolare nell’Hydrogen hub, il nuovo polo dell’idrogeno italiano.
Avremo un programma convegnistico molto fitto e altrettanto interessante che intende fare il punto sull’idrogeno. A luglio 2023 abbiamo organizzato sul tema un convegno col Politecnico di Milano nella cui occasione era stato presentato l’Hydrogen Report.
Detto questo, sono convinto che l’idrogeno sia un vettore energetico importante che, però, potrà dire la sua tra qualche anno sia in ambito residenziale sia nei trasporti. Permetterà di comporre e arricchire quella pluralità energetica cui dobbiamo ambire per raggiungere la transizione energetica in maniera complementare e da aggiungere al mix energetico.
Il problema oggettivo dell’idrogeno è innanzitutto la produzione verde e poi la necessità di realizzare una rete per veicolarlo e renderlo disponibile per un suo utilizzo e la sua reperibilità. Tuttavia, detto questo, sono certo che si svilupperà e rappresenterà un valido alleato alla transizione energetica.
March 6, 2024 at 09:57PM