Tracciato, sostenibilità e ricadute su Catanzaro dell’Alta Velocità ferroviaria – CatanzaroInforma

Tracciato, sostenibilità e ricadute su Catanzaro dell’Alta Velocità ferroviaria – CatanzaroInforma

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“Alta (o bassa?) velocità: quale futuro per il capoluogo di regione?”. Roberta Porcelli, presidente della sezione di Catanzaro dell’Associazione nazionale donne elettrici (ANDE), ha formulato la domanda a tema del convegno svolto alla Camera di Commercio ponendo in parentesi la dicotomia che può derivare dalle scelte in atto. “L’incontro – dice Roberta Porcelli a Catanzaro Informa – è stato organizzato perché riteniamo che l’Alta Velocità sia un’opera strutturale di grande importanza che potrà veramente contribuire allo sviluppo della nostra regione. Però vorremmo saperne un po’ di più perché le notizie riportate dai mezzi di informazione non sono esaustive e spesso contrastanti. Sappiamo che c’è una diatriba in corso per il tracciato, non conosciamo i tempi di realizzazione, i finanziamenti relativi. Da qui il convegno. E poi la presenza del sindaco e del capo dell’opposizione in Consiglio comunale vuole suggerire come questa sia l’occasione giusta per rivedere la viabilità nel capoluogo di regione. Vorremmo quindi che si pensasse fin d’ora a come rendere più efficienti i trasporti da Catanzaro a Lamezia e allo snodo aeroportuale”.

Al convegno, basato sulla relazione tecnica principale dell’ingegnere Domenico Angotti, hanno portato contributi il presidente della Camera di Commercio interprovinciale Pietro Falbo, i rappresentanti degli ordini professionali degli avvocati, dottori agronomi e forestali, architetti e ingegneri, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e il capogruppo consiliare di Azione Valerio Donato.

Secondo il sindaco di Catanzaro “l’Alta velocità, come è stata un traino importante per molti territori, qualora fosse fatta in maniera corretta lo sarebbe sicuramente per la Calabria che di infrastrutture ha particolarmente bisogno. È auspicabile avvicinare Catanzaro e la Calabria a Roma e al resto dell’Italia, sia per la crescita della domanda sia per la capacità di attrarre investimenti, e anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Per farlo occorrono volontà investimenti e un progetto condiviso. L’Alta Velocità – considera Nicola Fiorita – deve accelerare i percorsi non rallentarli come avverrebbe con un percorso a zig zag che passando per le montagne riproporrebbe la questione ambientale in maniera ribaltata, allungando il tragitto. Credo che la Calabria abbia bisogno di una AV tirrenica, diritta, che abbatta i percorsi e casomai di una seconda AV, che interessi la fascia ionica senza compromettere la razionalità del progetto”.

Per Valerio Donato “il problema dell’Alta Velocità consegue alla considerazione di quale sviluppo si vuole per la Calabria e per Catanzaro. Dal mio punto di vista, che non è quello di un tecnico, è necessario che si determini un sistema di mobilità interno tra i calabresi e uno rivolto all’esterno. Questo potrebbe trovare sintesi in una progettazione che tenga conto dei capoluoghi di provincia per una loro migliore interconnessione”.

Secondo Domenico Angotti, l’ingegnere che ha svolto la relazione principale “le scelte infrastrutturali attuali e future che si fanno per collegare parti diverse in un’ottica nazionale, da Milano a Palermo, hanno ricadute sulla città di Catanzaro come è accaduto per i corridoi ferroviari ionico e tirrenico di fine Ottocento. È evidente che la fascia tirrenica che ha avuto un corridoio ferroviario più efficiente, raddoppiato, elettrificato, ha avuto maggiore agilità non solo di percorso ma anche di crescita. Cosa diversa per la fascia ionica per la quale si parla ancora con incertezza di elettrificazione quando la tirrenica l’ha avuta 50 anni fa”.

Sui progetti dell’Alta Velocità, ha ribadito Angotti, il dibattito è ancora aperto. “La copertura finanziaria attuale, da Battipaglia, è fino a Praia a Mare, la percorrenza tra Roma e Reggio Calabria sarà abbattuta di 45 minuti. Sulla percorrenza è aperto il dibattito, perché il percorso scelto in via preliminare è quello autostradale, che da Praia risale a Tarsi, tocca Cosenza e riscende a Lamezia. Su questo ci sono problematiche tecniche e si è riaffacciata l’ipotesi tirrenica che ricalca il precorso attuale. Catanzaro – suggerisce l’ingegnere Angotti  – deve dire la sua e svolgere il suo ruolo”. 

Numeroso e competente il pubblico presente nella sala conferenza della Camera di Commercio di Catanzaro che si conferma luogo aperto al dibattito culturale ed economico della fascia centrale della Calabria.      

March 7, 2024 at 09:43PM

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