Transizione energetica, sogno Hydrogen Valley – Taranto Buonasera
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Sarà a idrogeno il futuro della Puglia, e di Taranto? Alla Fiera di Rimini la Regione ha partecipato a Key, l’expo della transizione energetica, un importante evento europeo dedicato alle tecnologie e ai servizi per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili in Italia e nel bacino del Mediterraneo, che ha riunito circa 800 brand espositori, di cui circa il 35% dall’estero, con numerose aziende di rilevanza internazionale, leader nei propri mercati di riferimento.
La Regione Puglia, di concerto con Arti, Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Acquedotto Pugliese e InnovaPuglia, ha presentato la propria Strategia Regionale, #H2Puglia2030, durante il convegno “Le Hydrogen Valley italiane: reali opportunità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia?, organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Enea, alla presenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), della Regione Emilia-Romagna e di importanti player del comparto. Le Hydrogen Valley sono dei veri e propri hub per la produzione di idrogeno verde, che mirano a creare ecosistemi integrati che collegano la produzione, il trasporto e l’utilizzo dell’idrogeno in vari settori vari come la mobilità e l’industria.
Ad oggi sono 52 le Hydrogen Valley già finanziate con un investimento di 500 milioni di euro del PNRR su tutto il territorio nazionale (da realizzare entro il 31 dicembre 2026), di cui 28 nel Mezzogiorno. L’obiettivo è sostenere la produzione e l’uso di idrogeno verde nell’industria e nei trasporti, ma anche riqualificare zone industriali abbandonate, dando così impulso alle economie locali. Le Hydrogen Valley, sono elemento fondante della strategia nazionale per la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile e possono giocare un ruolo fondamentale nell’avvio della filiera idrogeno, sfruttando sia fondi nazionali che europei per finanziare infrastrutture e tecnologie all’avanguardia. I progetti concorreranno a ridurre le emissioni di CO2 e, in generale, a promuovere l’uso di energie rinnovabili, con un forte impatto occupazionale. Gli hub in costruzione creeranno nuovi posti di lavoro, molti ad alta specializzazione, e stimoleranno l’economia locale. «Con l’iniziativa delle Hydrogen Valley – ha commentato Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico – l’Italia vuole posizionarsi come leader nella produzione e nell’utilizzo dell’idrogeno verde, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE.
In questo percorso, la Puglia giocherà un ruolo fondamentale nel guidare la transizione energetica, e infatti per questo Bando del PNRR, la nostra è una delle regioni del Sud con gli investimenti più ingenti: 5 progetti approvati per un finanziamento complessivo di 40 milioni di euro a fronte di 17 progettualità ammissibili, il numero più alto sull’intero territorio nazionale». «Il nostro è un percorso verso una Puglia più green cominciato dieci anni fa grazie anche ai continui studi di Arti Puglia rivolti alla transizione energetica, a cominciare dall’impiego dell’idrogeno quale risorsa strategica per l’introduzione di nuove politiche sempre più sostenibili e di benessere per il territorio e la nostra comunità – ha dichiarato Alfonso Pisicchio, commissario straordinario di Arti Puglia. La nostra presenza ad eventi nazionali come Key Energy, rappresenta un momento di grande importanza che contribuisce a rendere sempre più attrattiva la nostra Regione per costanti e nuovi investimenti di impiego energetico sostenibile e a impatto zero in molteplici settori dell’economia regionale e con importanti ricadute di benessere per tutti i pugliesi». «Non possiamo perdere la battaglia dell’hydrogen valley di Taranto perché investire nell’innovazione tecnologica del settore acciaio è centrale per risarcire la città del pesante tributo di morti che ha pagato, risolvendo un’emergenza ambientale e sanitaria.
Nello stesso tempo vorrebbe dire implementare la competitività e il progresso tecnologico, consentire un’immediata sperimentazione di brevetti in gran parte italiani sulla tecnologia Dri, ad esempio, e coinvolgere il mondo universitario pugliese per sviluppare la ricerca scientifica e la formazione delle competenze sull’idrogeno». Queste sono state le parole di Michele Emiliano al recente, primo Italian Hydrogen Summit organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, evento che ha riunito istituzioni nazionali ed europee, aziende, esperti e operatori del settore per fare il punto sull’enorme potenziale del vettore idrogeno, sulle prospettive aperte con il Pnrr e sulle criticità. «In Puglia abbiamo in ballo una delle sfide più urgenti e interessanti, cioè la decarbonizzazione dell’ex Ilva, la più grande acciaieria d’Europa» ha voluto sottolineare il governatore. Emiliano ha ricordato i conflitti ideologici avvenuti nel passato con ambientalisti e industrialisti.
«Gli industrialisti ritenevano che fosse impossibile arrivare a produrre acciaio con un metodo diverso da quello del ciclo integrato, gli ambientalisti sostenevano che la riduzione diretta non eliminasse completamente le emissioni e che quindi la fabbrica dovesse essere chiusa». Una Terza Via può essere, sostiene il governatore, la decarbonizzazione e l’utilizzo proprio dell’idrogeno. «Io non faccio un ragionamento da ambientalista ma faccio un ragionamento da presidente di una regione che è inserita in un sistema capitalistico dove la competitività è centrale – ha concluso il governatore -. E nel momento in cui noi dimostriamo al mondo di essere in grado di produrre acciaio con circa il 90% in meno delle emissioni riducendo i pericoli per la salute, l’Unione Europea, che ci finanzia, con facilità potrebbe stabilire che in Europa si possono commerciare solo acciai prodotti con queste tecniche e non con quelle utilizzate in Cina o in India, che hanno emissioni di 8-9 volte superiori con conseguenze gravissime per l’ambiente».
March 8, 2024 at 11:58AM