Green Carpet a Hollywood: «Una piattaforma per fare chiarezza sull’eco sostenibilità». E per cena pasta al… – Corriere della Sera
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Ne è convita Livia Firth che dal 2022 è tornata a Los Angeles con la manifestazione creata nel 2010. E per questa terza edizione è stata servita pasta al sugo fatta con pomodori nati da denim sostenibile
«Ladies and gentlemen la cena è servita. Spero che gli spaghetti al pomodoro vi piacciano. La salsa è fatta con il denim del mio abito». Così Amber Valletta ha invitato gli ospiti al dinner gala dato in occasione della terza edizione dei Green Carpet Fashion Awards, svoltasi a Los Angeles il 6 marzo 2024 negli spazi dell’a 1 Hotel West Hollywood. «Sembrava una battuta per rendere più frizzante la serata. Ma era realtà», rivela Livia Firth, ideatrice dell’evento, appena atterrata in Italia da Los Angeles. «Amber Valletta indossava un abito creato da Triarchy e realizzato con un denim green made in Italy Candiani, il COREVA, il primo tessuto denim stretch compostabile. Con Candiani abbiamo voluto sperimentare la fattibilità di un processo circolare: dalla pianta, alla materia prima al ritorno nel terreno del prodotto finito dopo l’utilizzo. Così con l’azienda agricola umbra QuintoSapore abbiamo fatto l’esperimento. Il risultato la salsa del dinner dei Green Awards».
Livia Firth Giuggioli ha due fratelli gemelli, che lei stessa ha ribattezzato i Twins Farmers, Alessandro e Nicola Giuggioli, con Nicola dà vita nel 2008 a Eco-Age, ideato come partner strategico per soluzioni di sostenibilità progressiva e comunicazione creativa, successivamente a Città della Pieve in Umbria creano la struttura agricola green QuintoSapore. «Si tratta di un progetto agricolo innovativo, attivo in armonia con la natura ideato nel 2020», spiega Livia. Le basi di questa struttura sono tecniche agricole come agroforestazione, la tecnologia Biochar e EM per coltivazioni secondo principi organici, rigenerativi e biodinamici. «Prima di arrivare a produrre la salsa di pomodoro, abbiamo fatto tutti i test, prima durante e dopo aver piantato i semi in maniera tale che il prodotto finale fosse commestibile senza rischio alcuno. Così è stato».
Quello della salsa di pomodoro nata dal denim, non ha voluto essere assolutamente un gioco per un cena hollywoodiana. Bensì far capire verso dove deve andare la sostenibilità in ogni sua sfaccettatura, di prodotto ed etica. «Oggi c’è tantissima confusione rispetto al significato di sostenibilità e per far sì che il discorso su questo tema tornasse a essere centrale, siamo tornati a usare Hollywood, la piattaforma di comunicazione più potente del mondo soprattutto durante la settimana degli Oscar. Si parla tanto di green e creazioni eco-sostenibili. Spesso si tratta solo di Green washing», spiega Firth.
Il ritorno a Los Angeles si riferisce al cambio di location. Sino ad alcune stagioni fa la fashion week milanese donna a settembre e il Teatro alla Scala erano i due cardini dei Green Carpet Fashion Awards. «Poi la pandemia ha cambiato tutto. Ma è anche cambiato il mondo velocemente in questi anni. Così la scelta è stata di proseguire su due strade, ma che hanno spazio di esprimersi e parlano lo stesso linguaggio». Oggi l’evento italiano, i Sustainable Fashion Awards organizzati da Camera Nazionale Moda Italiana, sempre a conclusione della fashion week donna di settembre e ospitati dal Teatro alal Scala, «si focalizzano su quella fondamentale eccellenza creata dalla filiera e dall’heritage made in Italy. Imprescindibile per il Paese», sottolinea Firth.
L’evento di Los Angeles sin dalla sua prima edizione nel 2022 ha voluto riunire insieme tre fondamentali stakeholders: le celebrities della moda e del cinema, le giovani attiviste di tutto il mondo e le popolazioni indigene, ultime e vere custodi del nostro pianeta. Tra i divi di Hollywood sia Leonardo Di Caprio sia Cate Blanchett hanno subito aderito all’iniziativa con il loro sostegno e presenza. Gli Oscar green da sempre si fanno promotori di un cambiamento culturale di tipo trasversale, mettere al centro dell’attenzione una nuova generazione di attivisti provenienti dai centri nevralgici politici, sociali e ambientali di tutto il pianeta. Celebrano persone e organizzazioni che rivestono questi ruoli nel panorama della sostenibilità, al fine di offrire una nuova lente su una autentica trasformazione trasversale. I premi sono legati a sei archetipi scelti dal board dell’evento: Healer , Messenger, Futurist, Sage, Rebel e Visionary.
A ricevere i riconoscimenti sono stati la co-fondatrice e presidente di The Elders, Mary Robinson ex Presidente dell’Irlanda (The Healer); l’operaia nel settore dell’abbigliamento e leader sindacale Kalpona Akter, fondatrice e direttore esecutivo del Bangladesh Centre for Worker Solidarity (The Messenger); il musicista e attivista per la giustizia sociale John Legend (The Rebel); il candidato alla presidenza dell’Uganda e candidato agli Oscar Bobi Wine assieme alla moglie Barbie Kyagulanyi (The Futurist) e il leader della comunità indigena della Groenlandia Angaangaq Angakkorsuaq (The Visionary). Vanessa Nakate, a nome di un gruppo di giovani leader ha consegnato al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres il premio The Sage, come riconoscimento per il suo coraggio, la chiarezza del messaggio e il lavoro instancabile per la giustizia ambientale e sociale.
Accettando il premio Guterres ha reso subito omaggio al lavoro instancabile dei giovani leader: «Insieme, i nostri sforzi stanno facendo la differenza. Abbiamo bisogno che la nostra azione faccia di un salto di qualità per porre fine all’era dei combustibili fossili e salvare noi stessi e il nostro pianeta dal peggiore caos climatico. Quindi, continuiamo a lottare, a dire la verità, a creare cambiamenti e a fare pressione. Potete contare su di me. E io conto su di voi».
Quest’anno, il premio speciale GCFA Game Changer è andato per il suo attivismo in favore dei diritti della comunità LGBTQ+ a Donatella Versace, la stilista ha portato i diritti LGBTQ+ nella moda e nella cultura, contribuendo a consolidare i diritti civili delle persone omosessuali e transgender. Versace ha commentato: «Ho sempre cercato di accogliere il cambiamento anche quando mi sembrava difficile. Il cambiamento è un grande maestro. Non possiamo crescere senza. Oggi vengo premiata come changemaker, quindi spero che possiate pensare a come contribuire anche voi al cambiamento di cui abbiamo bisogno».
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9 marzo 2024 (modifica il 9 marzo 2024 | 20:52)
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March 9, 2024 at 11:07PM