Piano strategico A2A 2024-2035: 22 mld per la transizione ecologica – ESGNews.it
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Il CdA di A2A, presieduto da Roberto Tasca, ha approvato il nuovo Piano Strategico 2024-2035, il cui cardine è la transizione ecologica, con i due pilastri economia circolare e transizione energetica che guidano un piano di investimenti da 22 miliardi di euro in dodici anni, focalizzato su infrastrutture, persone e imprese, decarbonizzazione e
sviluppo future-fit.
In un contesto che vede il cambiamento climatico, l’inquinamento e lo spreco di risorse come fattori sempre più impattanti sulla qualità della vita, si rafforza la responsabilità e l’impegno di A2A come Life Company. Con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei target nazionali e internazionali di decarbonizzazione, il gruppo punta ad accrescere la leadership nell’elettrificazione dei consumi, nello sviluppo delle rinnovabili e nell’economia circolare.
La sostenibilità continua a indirizzare la strategia anche del nuovo piano, con l’obiettivo di generare valore, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico-finanziario. In tale ottica, uno dei punti chiave è quello di realizzare infrastrutture sui territori per coinvolgere e supportare persone e imprese nella transizione energetica e in modelli virtuosi di economia circolare. La decarbonizzazione caratterizza l’intero piano: viene confermato l’obiettivo al 2030 dichiarato nel primo Piano decennale (2021-2030) e rafforzato il target al 2035, con una previsione di riduzione del fattore emissivo complessivo di gruppo del 65% rispetto al valore del 2017. Un risultato raggiungibile grazie ad azioni concrete, come ad esempio la diminuzione della generazione da cicli combinati (CCGT), l’avvio di un impianto di Carbon Capture e l’azzeramento delle emissioni scope 2 per l’acquisto di energia. Il terzo elemento chiave del Piano è lo sviluppo in logica future-fit, che allinea gli investimenti ai principali macrotrend di mercato e ottimizza il rischio-rendimento, puntando sui business che guideranno il futuro del settore.
Nell’ambito dell’economia circolare, il gruppo prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti, destinati al trattamento e chiusura del ciclo dei rifiuti, al ciclo idrico integrato e al teleriscaldamento. A2A mira a rafforzare la propria leadership nazionale nel settore ambientale attraverso il potenziamento e la realizzazione di nuove infrastrutture per i rifiuti urbani e industriali, arrivando a trattarne oltre 7 milioni di tonnellate al 2035 (da 5,5 milioni nel 2023) grazie a circa 4 miliardi di nuovi investimenti. Al continuo impegno del gruppo per azzerare il conferimento in discarica, si aggiunge l’obiettivo di favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti con la loro trasformazione in prodotti End-of-Waste nelle filiere di legno, plastica, ceneri, vetro, carta e compost. Un’ulteriore linea di sviluppo del nuovo piano riguarda il trattamento dei rifiuti industriali che, grazie a un nuovo modello commerciale e operativo integrato e digitalizzato, permetterà di incrementare il trattamento di tali rifiuti a 2,4 milioni di tonnellate a fine Piano (da 1,1 milioni di tonnellate nel 2023) grazie ad investimenti per circa 1,4 miliardi.
Elemento centrale nel nuovo piano si conferma la tutela della risorsa idrica, su cui il gruppo ha investito molto negli ultimi anni (130 euro per abitante servito nel 2023, circa il doppio della media italiana registrata nel biennio 2022-23). I 700 milioni di euro previsti in arco piano, porteranno la RAB e l’EBITDA del comparto rispettivamente a 1 miliardo di euro (da 0,5 miliardi di euro nel 2023) e a oltre 100 milioni di euro al 2035.
Infine, l’impegno di A2A per la transizione energetica si concretizza con 16 miliardi di euro di investimenti per favorire l’elettrificazione dei consumi e lo sviluppo della rete di distribuzione elettrica, delle rinnovabili e dell’energia flessibile. Nel comparto della distribuzione elettrica, A2A concretizzerà un’importante crescita dimensionale attraverso un’operazione straordinaria da 1,2 miliardi di euro, per l’acquisizione di gran parte della rete della provincia di Milano e, nel bresciano, della Valtrompia: 17 mila chilometri di rete elettrica, su cui sono dislocati 800 mila POD e 60 cabine primarie. L’operazione risulta particolarmente strategica per il gruppo, in quanto focalizzata su asset future-fit in linea con la Tassonomia UE, in territori contigui a quelli già gestiti e in cui è possibile attivare sinergie operative.
March 12, 2024 at 11:02AM