Direttiva Case green, ecco com’è cambiata nella versione finale – Il Sole 24 ORE
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È servito un anno esatto per arrivare alla versione definitiva della direttiva Case green. Dodici mesi fa, infatti, il Parlamento europeo aveva adottato la sua proposta negoziale, poi sottoposta al vaglio del Trilogo, la trattativa informale tra istituzioni europee che si è chiusa a dicembre. Soprattutto il confronto con i Paesi membri, rappresentati dal Consiglio, ha prodotto la modifica di molte misure e il loro ammorbidimento. Il testo finale, appena votato dal Parlamento, è molto più flessibile della prima versione. Vediamo allora cosa è cambiato in questo anno nel testo della direttiva.
RISTRUTTURAZIONI
Com’era
Classe energetica E entro il 2030 e classe D entro il 2033. Il target di riqualificazione indicato per gli edifici residenziali era l’elemento più caratterizzante della proposta di revisione della direttiva europea sulle performance energetiche degli edifici (Epbd) approvata un anno fa dal Parlamento.
Come sarà
I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.
CALDAIE
Com’era
La prima versione della Epbd indicava un obiettivo nel 2024: il divieto di agevolazioni per gli apparecchi alimentati a combustibili fossili. Sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni, dal recepimento della direttiva sarebbe scattato il divieto di usare combustibili fossili.
Come sarà
A data entro la quale arrivare al bando completo è stata spostata in avanti, al 2040; il termine precedente era il 2035. Sarà però possibile dare incentivi ai sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore.
March 20, 2024 at 09:03AM