A Bruxelles il via alla Partnership Agroecology – Agrifood Tech

A Bruxelles il via alla Partnership Agroecology – Agrifood Tech

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Il 28 e 29 febbraio Bruxelles è stata il palcoscenico per l’avvio della Partnership Agroecology, iniziativa su scala internazionale che vede la partecipazione di 70 partner con l’obiettivo di incentivare la transizione verso un approccio agroecologico. Modello che servirà a guidare la trasformazione dell’agricoltura e dei sistemi alimentari verso schemi più equilibrati e sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico (ESG). Tra i partecipanti figurano enti di ricerca, università, agenzie di finanziamento per la ricerca e ministeri provenienti da numerosi Paesi membri dell’Unione Europea e Paesi associati.

La partnership Agroecology a supporto di ricerca e innovazione

L’obiettivo comune è quello di promuovere ricerca, innovazione e networking per minimizzare l’impatto dei sistemi agroalimentari su cambiamenti climatici, suolo, acqua, biodiversità e ambiente in generale. Si punta inoltre a garantire una distribuzione equa del reddito e a rendere disponibile cibo di qualità a un costo adeguato. Tutto ciò grazie al paradigma agroecologico, che è perfettamente in linea con i dettami del Green Deal e con la strategia europea Farm to Fork.

La Partnership Agroecology “Accelerating farming systems transition: agroecology living labs and research infrastructures” è coordinata dal Centro di Ricerca Julich (Forschungszentrum Jülich GmbH) in Germania. Si colloca all’interno del programma quadro Horizon Europe (HE) e si sostanzia in una azione transnazionale che nei prossimi sette anni supporterà anche finanziariamente (con più di 60 milioni di euro) progetti di ricerca e innovazione in agroecologia nei Paesi membri dell’Unione Europea e nei Paesi associati.

La nascente rete europea dei Living Lab per l’agroecologia

Nel concreto, la Partnership Agroecology prevede la creazione di una rete di Living Lab (LLs) e Research Infrastructures (RIs), e spazi di apprendimento per agricoltori, ricercatori e società civile. I Living Lab sono laboratori viventi che coinvolgono il maggior numero possibile di attori dei sistemi agroalimentari, tra cui agricoltori, operatori economici del settore agricolo, ricercatori, cittadini e consumatori al fine di progettare, implementare e valutare nuove o esistenti soluzioni operative (come tecniche, modalità organizzative o tecnologie) al fine di migliorarne l’efficacia e l’adozione.

Il ruolo del CREA per la sostenibilità ESG dell’agroalimentare

Il CREA (Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente) partecipa alla Partnership con un team di ricercatori e tecnici del centro Agricoltura e Ambiente. Il loro contributo si concentra sullo sviluppo di criteri innovativi per il monitoraggio e l’analisi del processo di transizione agroecologica. Inoltre, lavorano per potenziare i Living Labs attraverso la ricerca partecipativa e promuovono il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca per l’agroecologia. Infine, coordinano la nascente rete europea dei Living Lab per l’agroecologia.

“In questa fase di crisi del sistema agricolo – spiega Stefano Canali, dirigente di ricerca del centro Agricoltura e Ambiente e responsabile scientifico per il CREA della Partnership Agroecology – il nostro Paese giocherà un ruolo da protagonista nella transizione agroecologica in Europa, con effetti positivi sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale del comparto agroalimentare. Il CREA – conclude – contribuirà con le proprie competenze alla crescita delle conoscenze dell’agroecologia, mentre il Masaf co-finanzierà con importanti risorse la ricerca in questo ambito”.

March 23, 2024 at 04:27PM

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