Il nostro mondo costruito è il principale responsabile delle emissioni di gas serra. Ecco come cambiarlo – Meteo Giornale
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Il mondo costruito intorno a noi è il principale responsabile delle emissioni globali di gas serra, con una percentuale del 37% del totale. Gli effetti fisici del cambiamento climatico, come tempeste, inondazioni, incendi e calore estremo, stanno colpendo comunità ricche e povere in tutto il pianeta. Gli immobili e gli edifici sono in prima linea in questa sfida.
Per fare progressi nella decarbonizzazione del settore immobiliare, è necessario dare priorità a cinque aree specifiche. Innanzitutto, è urgente potenziare la rete elettrica, creando migliori soluzioni di stoccaggio dell’energia e scambi più intelligenti per accedere in modo affidabile all’energia rinnovabile. Ciò significa investire in soluzioni di stoccaggio avanzate, con fonti rinnovabili e tecnologie per la smart grid per migliorare la resilienza e la capacità della rete.
La crisi energetica europea, innescata dalla guerra in Ucraina, ha catalizzato l’interesse degli investitori in soluzioni per l’efficienza degli edifici, l’elettrificazione e la rete. Tuttavia, saranno necessari investimenti molto più significativi per costruire una rete adatta al futuro. I proprietari immobiliari avranno un ruolo importante perché i loro beni fisici possono contribuire a generare e immagazzinare energia.
Dall’installazione di pannelli solari e batterie all’investimento in modi per monitorare l’efficienza degli edifici, gli sviluppatori immobiliari possono aiutare a stabilizzare le reti energetiche e ridurre i costi associati all’energia pulita.
Un’altra area che richiede attenzione è la carenza di manodopera e competenze. Data la carenza globale di competenze nel settore delle costruzioni in generale, la necessità di competenze specifiche per decarbonizzare gli edifici può essere trascurata. Dalle persone che vogliono rendere le loro case più calde e utilizzare meno combustibile, agli sviluppatori che devono garantire che gli investitori non mettano in cattiva luce gli asset che costruiscono, la transizione energetica sta creando una grande domanda di nuove competenze nel settore delle costruzioni.
Aziende come la tedesca Enter hanno identificato questa carenza di talenti come un’opportunità, ma il settore privato non sarà in grado di soddisfare l’intera domanda. Stiamo parlando di una trasformazione della forza lavoro paragonabile a un’altra rivoluzione industriale, con una generazione di idraulici, saldatori, falegnami, montatori, ingegneri elettrici e geometri che devono imparare nuove competenze, per non parlare delle competenze architettoniche e di design necessarie. Dovremo quadruplicare la forza lavoro entro il 2030 attraverso programmi di formazione, apprendistati e iniziative di riqualificazione.
Oltre alle nuove competenze, è importante sfruttare le nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale generativa e l’automazione, ad esempio, possono ottimizzare il design, migliorare l’efficienza e ridurre gli errori nella costruzione. È un’opportunità per il mondo immobiliare di ripartire da zero, ma abbiamo bisogno di collaborazione tra aziende tecnologiche e imprese edili per sviluppare strumenti di intelligenza artificiale che possano riformare il modo in cui costruiamo.
Apportare modifiche alla rete, sviluppare competenze e sviluppare nuove tecnologie non può essere realizzato senza investimenti e le banche svolgono un ruolo critico nel finanziare l’ambiente costruito. Agendo come ponte tra capitale pubblico e privato, le banche verdi orientate alla missione potrebbero essere fondamentali per la transizione energetica. Indurre le banche a “verdire” i loro portafogli di prestiti attraverso regolamenti e incentivi aiuterà a stimolare gli investimenti in immobili energeticamente efficienti e tecnologie verdi. Gli installatori possono quindi collaborare con banche, utility e fondi immobiliari per accedere a una base di clienti più ampia. I consumatori inferiranno fiducia in quegli installatori dalla loro relazione con i fornitori di servizi finanziari. Per le banche, tali partnership aiuteranno a mitigare il rischio di avere portafogli di proprietà o prestiti esposti al rischio energetico, incluso il rischio fisico rappresentato da temperature sempre più elevate.
Dal punto di vista del consumatore, dobbiamo rendere l’edilizia energeticamente efficiente più accessibile e conveniente, soprattutto per le comunità a basso reddito. Purtroppo, oltre 41 milioni di europei non sono stati in grado di mantenere calde le loro case nel 2022. Ristrutturando gli edifici con tecnologie avanzate, promuovendo l’uso di contatori intelligenti ed espandendo l’accesso all’energia rinnovabile, possiamo ridurre drasticamente l’onere finanziario. Semplicemente passando all’uso dell’energia al momento giusto, nel Regno Unito e nell’UE, potremmo risparmiare fino a 10,5 miliardi di euro all’anno entro il 2030 e 15,5 miliardi di euro entro il 2050, secondo un’analisi condotta in collaborazione con l’Università di Oxford. Norvegia, Finlandia, Svezia ed Estonia guidano l’Europa nell’installazione di tecnologie rinnovabili come le pompe di calore. Ma altri paesi devono recuperare urgentemente.
Investire nella tecnologia che può decarbonizzare il mondo costruito non è solo la cosa giusta da fare, ma può anche dare una spinta alle economie europee, creando posti di lavoro e generando grandi ritorni. Esistono molte soluzioni per rendere il nostro mondo costruito più sostenibile, ma il tempo stringe. Mentre il settore privato sta proponendo soluzioni innovative, è necessaria anche un’azione a livello politico e settoriale, affinché queste possano raggiungere il loro obiettivo.
March 24, 2024 at 04:43PM