I thematic bond per raggiungere gli obiettivi Esg – Milano Finanza

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Dal 2008 è emersa una crescente attenzione al tema della sostenibilità da parte degli operatori impegnati nello sviluppo di diversi strumenti di debito. Tali strumenti sono la chiave di volta della finanza sostenibile e comprendono titoli a reddito fisso che destinano i proventi a progetti e attività legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu.

I quattro tipi di strumenti thematic

Al momento, il mercato del reddito fisso si concentra su quattro tipi di strumenti qualificati dalla Banca Mondiale come «thematic»: i green bond, i cui proventi sono destinati a progetti con un impatto ambientale positivo, rappresentano la categoria largamente più diffusa (con il 58% del totale delle emissioni tematiche nel 2022); i social bond, mirati al finanziamento di progetti con risultati sociali positivi; i sustainability bond, con i quali vengono foraggiati progetti o attività che combinano aspetti green e social; e i sustainability-linked bond che, diversamente dai precedenti, non rientrano nel novero degli use-of-proceeds bond, ma prevedono l’impegno da parte dell’emittente a soddisfare entro un termine degli obiettivi ambientali o sociali predefiniti e il cui mancato raggiungimento viene compensato con un aumento della cedola.

Un progetto di regolamentazione

A oggi, non esiste una regolamentazione vincolante che disciplini le modalità di emissione ma gli emittenti possono ricorrere volontariamente ai Green Bond Principles sviluppati dall’Icma, che sono diventati, de-facto, gli standard globali del mercato. Tuttavia, l’Unione Europea ha da alcuni anni avviato un progetto di regolamentazione del settore varando prima la Sustainable Finance Disclosure Regulation (Reg. Ue 2019/2088), successivamente la Taxonomy Regulation (Reg. UE 2020/852) e, da ultimo la European Green Bond Regulation (Reg. Ue 2023/2631). Quest’ultimo regolamento approvato il 22 novembre 2023 entrerà in vigore dal 21 dicembre 2024 e permetterà agli emittenti di strumenti che rispettano i requisiti dallo stesso previsti (tra gli altri, la redazione di un prospetto ai sensi del Regolamento 2017/1129 e la chiara destinazione dei proventi al finanziamento di asset e progetti contemplati nel Regolamento Tassonomia) di etichettare tali strumenti, come European Green Bond.

A ogni modo, quanto la nuova impostazione dei bond targati Eugb sarà in grado di soddisfare le esigenze del mercato potrà essere verificato solo a partire dal prossimo anno, ma, in un periodo in cui i tassi di interesse si preannunciano in discesa dopo i massimi del 2023, potrebbe fornire nuova linfa al mercato del debito europeo.

In ogni caso, gli investimenti Esg mantengono un forte appeal tra gli investitori e una tendenza positiva dopo il picco di 1.060 miliardi di dollari raggiunto nel 2021. Nella prima metà del 2023, la percentuale di emissioni sostenibili sul totale delle emissioni è rimasta intorno al 14-16% e i green bonds hanno raggiunto la quota maggiore di volumi, seguiti dai social bonds (Fonte: S&P Global Ratings).

Il caso italiano

In Italia, il ricorso agli strumenti di finanza sostenibile si è confermato nel 2023 un importante canale di finanziamento per le imprese. Ferrovie dello Stato Italiane si è confermato essere uno degli attori principali: nel mese di maggio ha lanciato la sua prima emissione dual-tranche pubblica per un totale di 1,1 miliardi di euro e successivamente, a dicembre, ha collocato il sesto green bond sottoscritto dalla Bei per un importo pari a 500 milioni di euro.

Altro esempio virtuoso nel settore corporate è stato anche il green bond inaugurale da 500 milioni di euro di Cassa depositi e prestiti emesso a febbraio e con il quale il numero totale delle emissioni Esg di Cdp dal 2017 è cresciuto a 9 raggiungendo un valore complessivo di 6 miliardi di euro. Inoltre, l’anno passato ha dato i suoi frutti anche nell’ambito dei titoli retail sustainability-linked, come testimoniato dalla forte richiesta dei risparmiatori soprattutto, per il prestito obbligazionario collocato da Eni a inizio febbraio per 2 miliardi di euro. Anche il 2024 sembra essere partito col piede giusto con il lancio l’8 gennaio di un nuovo green bond dual-tranche da parte di Assicurazioni Generali per un ammontare massimo di 1,25 iliardi di euro, in scia con l’ultimo titolo emesso da AG nel settembre scorso per altri 1,1 miliardi di euro.

In definitiva, il mercato delle obbligazioni tematiche resta molto attrattivo a livello globale e nazionale, sospinto in particolar modo dalla grande attenzione riservata alle tematiche Esg che caratterizza l’attuale contingenza storica. D’altro canto, non mancano nuove sfide che, come accennato, riguardano principalmente l’implementazione del Regolamento Eugbs con il conseguente adattamento del mercato alle nuove regole, l’annunciata riduzione dei tassi di interesse da parte di Bce e Fed, nonché, infine, la crescente tensione geopolitica.

Tutte queste variabili (e non solo) influenzeranno nei prossimi anni il settore del debito e sarà compito di emittenti, investitori e consulenti legali dialogare e innovare per mantenere attrattivo un mercato dei capitali che ha trovato negli investimenti Esg il vero valore aggiunto da preservare. (riproduzione riservata)

*partner di Dentons e responsabile del team di Debt Capital Markets

March 27, 2024 at 07:39PM

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