Aon lancia il Climate Risk Monitor Assinews.it – Assinews

Aon ha lanciato il Climate Risk Monitor, uno strumento – sviluppato da Climate Hub di Aon a Singapore – che vuole aiutare i clienti a visualizzare e comprendere la loro esposizione ai rischi climatici fisici per prendere decisioni migliori.

Questo strumento viene lanciato quando il mercato assicurativo property è sempre più influenzato dai pericoli legati al clima, con una stima di 112 miliardi di dollari di perdite assicurate causate da catastrofi meteorologiche nel 2023.

Il Climate Risk Monitor di Aon valuta l’esposizione attuale e futura di un’organizzazione ai principali rischi cronici, tra cui la siccità, le precipitazioni estreme, il caldo estremo, le gelate e gli incendi boschivi, in base a diversi scenari di cambiamento climatico, e fornisce successivamente report diagnostici su singoli asset, sull’impatto del portafoglio e visualizzazioni geografiche.

Il sistema consente inoltre ai clienti di valutare l’evoluzione dei profili di rischio e di gestire il rischio in luoghi con cambiamenti previsti, aiutandoli a dimostrare agli stakeholder la comprensione e la pianificazione del clima e a sostenere le loro dichiarazioni sul clima.

Aon afferma che questo strumento consentirà ai risk manager di comprendere meglio il rischio climatico e, a sua volta, di informare le loro organizzazioni in merito alla sottoscrizione di assicurazioni property, collaborando con i broker di Aon per ottenere limiti e prezzi di rinnovo ottimali.

Il Climate Risk Monitor può anche contribuire a informare meglio la selezione dei rischi e le strategie degli assicuratori in materia di prezzi e rinnovi riassicurativi.

Il broker ha aggiunto che lo strumento utilizza scenari di emissioni standard dell’IPCC (SSP-RCP) su più orizzonti temporali per allinearsi ai requisiti normativi. Aon utilizza una serie di modelli climatici globali prodotti da diverse istituzioni accademiche e governative, nell’ambito del Coupled Model Intercomparison Project Phase 6, i cui risultati sono utilizzati nei rapporti di valutazione dell’IPCC per produrre metriche di rischio rilevanti.