Vino, la crisi del clima minaccia di farlo scomparire – WIRED Italia
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A meno che non abbiate una cantina abbastanza fornita da durare per il resto della vostra vita, è probabile che il cambiamento climatico rappresenti una minaccia anche per il vostro vino preferito. Le fluttuazioni nelle temperature durante la stagione di coltivazione dell’uva sono responsabili dei sapori, della gradazione alcolica e persino del colore dei vini. Ma con l’aumento delle temperature globali e la minore disponibilità di acqua in molte aree del mondo, le caratteristiche dei singoli vini stanno cambiando.
Secondo un nuovo studio, nel caso in cui il mondo superasse i 2 gradi di riscaldamento rispetto all’età preindustriale (la soglia fissata dall’accordo di Parigi sul clima) fino al 70% delle regioni vinicole rischia di non essere più idoneo alla produzione di vino. A causa della siccità e delle ondate di calore sempre più intense, il 90% delle tradizionali regioni vinicole in pianura e nelle zone costiere in Spagna, Italia, Grecia e California meridionale potrebbe essere a rischio entro la fine del secolo. Nel frattempo il riscaldamento globale sta portando la coltivazione in nuove regioni, come il Regno Unito meridionale, mentre la produzione di vino si sposta verso latitudini e altitudini più elevate, dove il clima è più fresco.
"Questo non significa che la viticoltura scomparirà – ed è una precisazione importante – che potrebbe diventare molto più impegnativa", spiega Greg Gambetta, viticoltore e autore principale della ricerca pubblicata il 26 marzo su Nature Reviews Earth and Environment. "Se il riscaldamento è limitato, in realtà c’è grande margine di adattamento per i viticoltori. Ed è così per la maggior parte delle regioni".
Gli effetti del cambiamento climatico sul vino
La crisi del clima è destinata a rendere la produzione di vino sempre più difficile in molte parti del mondo. Il nuovo studio rileva che entro la fine di questo secolo le aree adatte alla produzione di vino nelle tradizionali regioni vinicole europee potrebbe diminuire dal 20 al 70%, a seconda dell’entità del riscaldamento. In California e Australia le percentuali possono raggiungere rispettivamente il 50% e il 65% dei vigneti tradizionali.
Le viti reagiscono in modo complesso all’aumento delle temperature: "È necessario un certo livello di calore per superare la fase di maturazione, ottenere l’accumulo di zuccheri e raggiungere il grado ideale di sviluppo di alcuni composti secondari come gli antociani e i tannini – afferma Elisabeth Forrestel, viticoltrice ed ecologista presso l’università della California di Davis –. È quando si superano certe temperature che la situazione diventa problematica per l’uva".
March 28, 2024 at 06:37AM