Al Rifugio Gastaldi si studieranno i cambiamenti climatici – La Stampa

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C’è anche il Bartolomeo Gastaldi tra i “rifugi sentinella”. Si tratta di una rete di rifugi Cai e di Osservatori climatici Cnr che percorre tutta la penisola, dalle Alpi alla Sicilia per osservare l’andamento del clima in montagna. Si propongono come luoghi di diffusione della cultura scientifica, per sviluppare la consapevolezza di come l’uomo e i cambiamenti climatici in atto influenzano l’ambiente montano.

L’altro giorno, al Museo Nazionale della Montagna, si è svolto un convegno dove esperti si sono confrontati sulle motivazioni scientifiche del progetto, sul cambiamento climatico in area montana.

Alcuni esempi? Secondo i dati diffusi dal Copernicus Climate Change Service, agenzia di monitoraggio europea, il 2021 è stato il quinto anno più caldo dal 1850 a oggi con temperature di 1,1-1,2° C superiori rispetto alle misurazioni del periodo 1850-1900. L’aumento della temperatura si manifesta anche ad alta quota.

Secondo il Comitato glaciologico italiano, negli ultimi 150 anni la superficie dei ghiacciai delle Alpi si è ridotta mediamente del 60%.

Intanto nel vecchio rifugio «Gastaldi» ai 2659 metri di quota del Crot del Ciaussinè, è stato allestito un osservatorio scientifico per monitorare continuamente il ghiacciaio dell’Uja di Bessanese e altre aree glaciali sulle Alpi Graie.

Due locali sono stati destinati all’attività di studio, ricerca, didattica e divulgazione. Permetteranno ai tecnici di operare sul posto e agli escursionisti di capire la montagna e il ghiaccio più a fondo. In modo da valutare anche i rischi di un’ascensione.


FEDERICO MELLANO


«L’individuazione del rifugio Gastaldi come punto di riferimento per l’iniziativa Rifugi Sentinella premia ulteriormente il lavoro scientifico nato qualche anno fa – spiega il sindaco di Balme, Gianni Castagneri – e perseguito dal Cnr-Irpi, dall’Arpa, del Comitato Glaciologico Italiano, dal Cai e dal Museo della Montagna, in collaborazione col comune di Balme e il gestore del rifugio».

«Dalla collaborazione tra questi soggetti – continua il primo cittadino – hanno preso consistenza, negli anni, una serie di progetti di ricerca scientifica e di monitoraggio ambientale, climatologico e geomorfologico, attuati tramite rilevazioni in loco effettuate con un’apposita rete di sensori e procedure innovative e webcam».

La base di dati ottenuta ha consentito di studiare nel tempo l’evoluzione e di richiamare l’attenzione della comunità scientifica tramite pubblicazioni.

«Gli ulteriori monitoraggi che la nuova iniziativa andrà ad attivare aggiungeranno nuove informazioni sullo stato del clima e dell’ambiente in alta quota – termina Castagneri –. Come Comune siamo orgogliosi per come il nostro particolare territorio sia stato scelto quale base per queste qualificate ricerche scientifiche».

March 30, 2024 at 01:29PM

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