Gruppo Margaritelli, più export e filiera del legno sostenibile – Il Sole 24 ORE
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«Tutto ebbe inizio nella Grande Mela, la notte del 30 marzo 2006. Al centro della Rotunda del Solomon Guggenheim Museum gli ottantotto tasti del Fazioli Gran Coda e le dita di Danilo Rea erano una cosa sola». È in quella serata newyorkese, in un luogo simbolo dell’arte contemporanea, che per un’azienda italiana di Torgiano, piccolo paese in provincia di Perugia, si avvia la svolta del futuro. La rivoluzione, ancora in atto, che unisce il parquet in legno al mondo del design, aprendo scenari produttivi ed estetici innovativi. A raccontare quell’inizio è Andrea Margaritelli, quarta generazione dell’azienda di famiglia, scrivendolo nella prima frase di un libro dedicato alla genesi del progetto Natural Genius.
«Da quell’evento culturale si è avviata la riflessione sulla possibilità di rendere il legno protagonista dell’arredo di interno. Progettare imprigionati nel piano, anziché liberi di muoversi nello spazio, significava rinunciare ad un vitale grado di espressione. Prima il parquet veniva concepito solo come elemento funzionale, ora i listoni di legno sono parte integrante del progetto di interni, il vassoio dove vengono appoggiati gli arredi, a terra e sulle pareti», dice Margaritelli. E il nome è «l’unione tra le due componenti, ciò che fa la natura, il legno, e il genio del saper fare italiano».
Protagonista è il Listone Giordano, il marchio di punta del gruppo Margaritelli, che nel corso degli anni ha avuto varie evoluzioni: le origini datano la fine del 1800, con la produzione di utensili meccanici per l’agricoltura e le lavorazioni forestali, poi dal 1949 l’azienda punta alla produzione di traverse ferroviarie in legno, diventando il principale fornitore delle Ferrovie dello Stato. Nel 1984, come frutto dell’evoluzione della lavorazione del legno, viene brevettato il Listone Giordano: «è il risultato di una felice collaborazione tra industria e università, mio padre Giuseppe chiese all’ingegnere Guglielmo Giordano, un’autorità scientifica nel campo del legno, di realizzare la relazione brevettuale e dedicò a lui il prodotto», dice Andrea Margaritelli, brand manager del gruppo, mentre il fratello, Luca, è amministratore delegato.
Complessivamente il gruppo fattura circa 200 milioni di euro, più della metà, circa 120 milioni, derivano dal settore delle infrastrutture, evoluzione delle traverse in legno del Dopoguerra. Una piccola nicchia, che non arriva ai 10 milioni, è la produzione di barrique di legno per l’affinamento del vino. Ma è il Listone Giordano il marchio che ha reso l’azienda famosa nel mondo.
Sul fatturato complessivo del gruppo ha una quota di circa 55 milioni, di cui il 60% realizzata all’estero. Ed è all’estero che si vuole crescere di più, dice Margaritelli, che racconta le tre fasi distintive dello sviluppo: la prima, appunto, la registrazione del brevetto e la nascita del marchio; la seconda grande innovazione è stata la rete distributiva. Oggi Listone Giordano ha 500 punti vendita in 70 Paesi del mondo. In alcune grandi città, come Roma, Milano, Parigi, New York, i negozi sono di proprietà, in alte città si tratta spazi all’interno di negozi di arredamento, «ma con una grande visibilità e una forte identità che segue le caratteristiche del marchio».
April 1, 2024 at 04:46PM