22 e 23 anni: i due nuovi gestori del Rifugio Sette Selle, atleti “cresciuti in Lagorai”, puntano su sostenibilità, cultura e … – il Dolomiti
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“Siamo cresciuti in Lagorai: entrambi pratichiamo corsa in montagna e sci alpinismo a livello agonistico quindi siamo tutti i giorni su e giù per queste cime” racconta Ruggero Samaden, 23 anni, che insieme a Gabriele Andreatta, 22 anni, dal primo maggio sarà il nuovo gestore del Rifugio Sette Selle, tra le cime del Lagorai Occidentale, nell’alta Val Laner.
Il rifugio tappa della Translagorai, che i due giovani gestiranno per i prossimi 5 anni, è stato realizzato alla fine degli anni ‘70 dai soci della Sat (Società Alpinisti Tridentini) di Pergine e negli ultimi 15 anni è stato portato avanti da Lorenzo Ognibeni: "Lorenzo è stato gestore per 16 anni del rifugio, abbiamo lavorato con lui e ci ha aiutato a raggiungere questo traguardo insegnandoci a conoscere il rifugio e trasmettendoci la sua passione per questo lavoro". Nelle ultime stagioni “Lorenzo che ci ha insegnato tutte le cose che serve sapere” racconta Samaden “perchè prima di lavorarci, nel rifugio, devi conoscerlo bene”. Gli anni passati lavorando al Sette Selle sono tra le motivazioni che hanno portato i giovani a vincere il bando per la gestione della struttura, scavalcando le più di 50 offerte arrivate alla Sat.
“Lavorare nel Lagorai – nelle montagne di casa dei due giovani, come racconta Samaden – è bello perché permette di vivere e conoscere un territorio ancora selvaggio, che non è stato impattato e rovinato dall’eccessivo turismo che vediamo, ad esempio, nelle Dolomiti e che – per il giovane – ha fatto perdere loro molto fascino”. In Lagorai “cerchiamo di continuare a mantenere la natura protetta, senza impianti, senza strutture invasive, ma comunque facendo lavorare i rifugi”.
Ruggero, nel parlare del futuro, cita anche gli altri rifugi della zona del Lagorai: “Presto ci sarà una bella rete di rifugi che cercheremo di popolare con delle iniziative interessanti”. In particolare, spiega: “Al Sette Selle inizieremo già a maggio con degli eventi serali e una giornata dedicata agli sport di montagna e in particolare sulla corsa in montagna, che comprenderà un giro di corsa insieme a dei personal trainer sulle nostre cime e la riproduzione del film che abbiamo candidato al Trento Film Festival sulla Lagorai Mountain Race”. I due infatti sono anche tra i promotori dell’associazione sportiva che ha già proposto eventi e competizioni sulle cime della zona, come il Rujoch e il Monte Croce, e con il docufilm di recentissima produzione intendono raccontare non solo a corsa in montagna e il loro rapporto appunto con essa ma anche proprio le montagne del Lagorai. Ruggero continua spiegando che: “Ci saranno delle serate con personal trainer, dietisti sportivi e con il regista del nostro film, oltre che delle giornate dedicate ai diversi sport di montagna sempre facendo base al rifugio. Organizzeremo degli eventi sull’arrampicata, sfruttando la falesia che c’è qui vicino, e che saranno mirati sia ai più piccoli sia a chi vuole migliorare con gli insegnamenti delle guide alpine”.
Inoltre, dato che nei dintorni del rifugio, sulle cime “ci sono le trincee della Grande Guerra” i rifugisti cercheranno di valorizzarle con “dei trekking con un fine culturale ed educativo, per raccontare la Val dei Mocheni com’era 100 anni”.
Quello che ci appare come un calendario già molto fitto è in realtà solamente l’insieme degli eventi relativi ai mesi estivi: “Abbiamo tantissime idee anche per la parte invernale, per l’anno prossimo – racconta il giovane rifugista – faremo delle collaborazioni con alcuni negozi di attrezzatura sportiva con pacchetti di noleggio e pranzo con rifugio o con l’accompagnamento, ma anche delle giornate sulla sicurezza in montagna con i soccorritori del soccorso alpino”. A guidare la proposta, in questo caso è proprio l’esperienza da soccorritore con il Soccorso Alpino di Levico di Samaden: “Negli ultimi anni, sempre più persone praticano sci alpinismo e quindi è particolarmente importante ricordare quanto sia fondamentale la sicurezza in montagna, ovvero nello specifico imparare a usare bene arva, pala e sonda e soprattutto essere in grado di valutare il rischio su un pendio”.
I buoni propositi di Ruggero e Gabriele non si fermano all’organizzazione di eventi, ma riguardano anche la sostenibilità della struttura: “Cercheremo di utilizzare prodotti trentini e rimanere il più possibile sull’utilizzo di prodotti a chilometro zero, puntando a un futuro sostenibile al 100% per il rifugio, che è già energeticamente indipendente grazie ai pannelli solari e alla turbina per l’energia elettrica”.
April 2, 2024 at 08:28PM