Il clima cambia. E l’Africa soffre di più – Corriere della Sera

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Come se tre quarti degli italiani soffrissero per alluvioni e siccità dovute al cambiamento climatico: l’ultimo rapporto dell’Unicef, l’agenzia dell’Onu per l’infanzia, parla dei 45 milioni di bambini che nell’Africa orientale e meridionale subiscono le conseguenze del climate change: nel continente metà della popolazione, secondo un sondaggio della rete di ricerca Afrobarometer, non ne ha mai sentito parlare. Ma l’emergenza climatica è diventata cronica in tanti Paesi che già sopravvivono in condizioni di feroce povertà. In Sud Sudan le scuole hanno chiuse per due settimane a causa del caldo particolarmente insopportabile, anche per gente abituata al sole dell’Equatore. Il Malawi ha dichiarato lo stato di calamità in 23 delle 28 province del Paese, dove i ritmi dell’agricoltura sono stati stravolti da una serie di inondazioni e lunghe stagioni secche che mettono in crisi i raccolti spingendo 4,6 milioni di minori sull’orlo della carestia.

Stesso canovaccio di estremi opposti e devastanti in Zambia, dove le piogge senza fine che hanno portato di recente a 22 mila casi di colera si alternano a periodi di pesante mancanza d’acqua. Nel sud del Madagascar in questo momento 262 mila bambini soffrono di denutrizione acuta. «La fame non è un gioco», come recita un efficace spot di Amref. Le azioni degli umani a varie latitudini sono collegate. La fame non è un gioco anche se i bambini in Africa continuano a giocare quanto possono, come i nostri. Tutti indifesi, naturalmente. Le ferite del riscaldamento globale colpiscono tutti, prima o poi. Ma è innegabile che l’impronta ecologica dell’Occidente sia incomparabilmente superiore a quella dei figli dell’Africa, che si trovano a subire i danni peggiori.

L’Unicef ha calcolato che dal 2016 al 2021 nel continente 43 milioni di bambini hanno dovuto abbandonare le loro case a causa di fenomeni aggravati dal cambiamento climatico. Come se ogni giorno, in Italia, un paese di ventimila abitanti fosse costretto a spostarsi per intero, per sfuggire a calamità che sono tanto naturali quanto prodotte dall’uomo.

April 2, 2024 at 01:49AM

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