Metà bimbi non scolarizzati vive in Paesi esposti a crisi clima – Tiscali Notizie
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di Ansa
(ANSA) – ROMA, 05 APR – Circa la metà dei bambini o
adolescenti non scolarizzati vive nei Paesi maggiormente esposti
alla crisi climatica.
Lo dichiara Save the Children, sulla base di una nuova
analisi effettuata esaminando quanti dei circa 250 milioni di
bambini e adolescenti in tutto il mondo che non frequentano
l’istruzione primaria o secondaria (dai 5 ai 19 anni) vivono nei
luoghi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Dall’indagine è
emerso che il 50% dei bambini e degli adolescenti che non
frequentano la scuola vive nei 36 Paesi che sono maggiormente
esposti al rischio degli effetti negativi della crisi climatica
e meno in grado di adattarsi. Tuttavia, in questi Paesi vive
solo un quarto dei bambini in età scolare si legge in una nota.
A livello globale, i Paesi più vulnerabili agli effetti della
crisi climatica sono quelli più poveri o più fragili, dove i
bambini avevano già maggiori probabilità di non frequentare la
scuola a causa di conflitti, povertà, disabilità e
disuguaglianza di genere.
I cambiamenti climatici, inoltre,
rendono ancora più probabili eventi meteorologici estremi e
disastri naturali che hanno un impatto sulla frequenza
scolastica. Dal 2020, circa 62 milioni di bambini e adolescenti
in 27 Paesi hanno subito delle interruzioni dell’istruzione a
causa di shock climatici, con importanti conseguenze di lungo
periodo sul loro apprendimento, dovute sia alla chiusura delle
scuole sia all’aumento delle ondate di calore.
In Sud Sudan, dove le temperature hanno raggiunto i 45° C, il
governo ha ordinato la chiusura delle scuole per due settimane.
Nelle Filippine, secondo le previsioni, le temperature
raggiungeranno o supereranno i 42 °C, circa il 20% in più delle
medie di aprile, in almeno dieci delle 17 regioni del Paese.
"La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia e i
suoi effetti sul diritto all’istruzione dei bambini lo
evidenziano chiaramente. L’emergenza climatica minaccia la
possibilità di accesso all’istruzione e ha conseguenze
potenzialmente di lungo periodo sui bambini, che ancora una
volta sono costretti a pagare il prezzo di una crisi di cui sono
i minori responsabili", ha dichiarato Kelley Toole, direttrice
globale ad interim di Save the Children per la povertà
infantile, il clima e le aree urbane. "Se non agiamo per
difendere l’educazione dagli effetti negativi del cambiamento
climatico, l’impatto sul futuro di questi bambini, che già
vivono in alcuni dei Paesi con i tassi di abbandono scolastico
più alti, potrà solo peggiorare. Non possiamo permetterci
ulteriori disuguaglianze e ingiustizie", ha aggiunto. (ANSA).
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di Ansa
April 5, 2024 at 03:50PM