Come cambiare approccio per navigare l’incertezza e affrontare le sfide della sostenibilità – ESGNews.it
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Il contesto di mercato è oggi volatile e complesso e pone all’industria del risparmio gestito sfide sempre più complesse, comprese quelle ESG, che richiedono ai professionisti del settore di saper gestire il cambiamento. Ma come farlo? È questo il tema su cui si è concentrata la conferenza d’apertura della 14° edizione del Salone del Risparmio, evento organizzato da Assogestioni, che quest’anno compie 40 anni di attività.
A inaugurare il dibattito un intervento del ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato come le risorse complessive del risparmio gestito italiano, pari a 2.300 miliardi di euro a fine febbraio 2024 – cifra che supera il PIL del Paese – siano necessarie per affrontare le sfide e l’incertezza del contesto operativo instabile. Di questo sono consapevoli le istituzioni europee, sostiene il ministro, che stanno introducendo sempre più iniziative volte a colmare il gap per realizzare la transizione, “il che implica un investimento di 500 miliardi di euro, cifra a cui vanno aggiunte però le risorse da destinare alla gestione delle tensioni geopolitiche e quelle verso gli investimenti produttivi”. Per realizzare tutti questi obiettivi, evidenzia Giorgetti, servono anche le risorse del risparmio privato. “E soprattutto”, aggiunge il ministro, “è necessario realizzare il progetto del Capital Market Union che, uniformando le regole di mercato europee, creerebbe opportunità importanti tanto per le imprese quanto per i risparmiatori. Il percorso intrapreso fin qua, in vista di importanti svolte come le elezioni europee, deve riprendere con maggiore ambizione per rendere l’Europa attrattiva come polo finanziario internazionale”.
È di questa opinione anche Carlo Trabattoni, presidente di Assogestioni, che sottolinea come il nostro Paese abbia nel suo DNA la possibilità di recepire al meglio gli input dell’UE, dato che l’articolo 47 della Costituzione riconosce il valore del risparmio, affermando che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”. La resilienza del contesto italiano del risparmio gestito ha permesso al settore di reggere nonostante la raccolta negativa per 50 miliardi a fine 2023, a causa dei deflussi dei fondi aperti e delle gestioni di portafoglio istituzionali. “Il patrimonio è però ancora molto cospicuo, come sottolineato dal ministro”, ribadisce Trabattoni, “una solidità che ci permetterà di affrontare le criticità del futuro prossimo, dalle tensioni geopolitiche alle elezioni USA”. Secondo il presidente dell’Associazione, in particolare, sono cinque le sfide principali che il risparmio gestito deve gestire: la centralità cliente – tutelando la fiducia dei risparmiatori -, gli effetti dell’innovazione digitale e dell’IA, l’evoluzione normativa a supporto del risparmio, l’educazione finanziaria, e il sostegno al tessuto produttivo del paese all’insegna della sostenibilità (tramite la promozione di investimenti in mercati privati e nell’economia reale). “Per rispondere a queste sfide, i piani individuali di risparmio sono buon strumento, così come gli ELTIF”, conclude il presidente.
In questo complesso contesto, dunque, quale atteggiamento assumere per far fronte all’incertezza dilagante? Secondo Chiara Montanari, ingegnere e ricercatrice del Politecnico di Milano, prima donna italiana ad aver guidato una spedizione in Antartide, è necessario accettare la complessità e l’incertezza come elementi insopprimibili del nostro agire e come stimolo a cambiare prospettiva, in modo da vedere gli ostacoli come “allenatori di talenti”.
Ciò significa per l’ingegnere adottare l’”antartic mindset”, un atteggiamento di “apertura” che riconosce e accetta che viviamo in un mondo instabile e che dà valore al concetto di interdipendenza, ovvero al sostegno reciproco tra i membri del team, con una particolare attenzione agli sviluppi futuri.
Tornando al mondo del risparmio, a chiusura dell’incontro si è parlato delle sfide concrete del settore, grazie agli interventi di Cinzia Tagliabue, vicepresidente Assogestioni, Saverio Perissinotto, amministratore delegato e direttore generale di Eurizon e Giovanni Sandri, capo di BlackRock Italia.
Secondo Tagliabue, l’UE deve ora affrontare criticità finanziarie, economiche, demografiche, legate alla transizione energetica e digitale, ma anche a questioni sociali come la diversity & inclusion. “Come Assogestioni, puntiamo a indirizzare i 2.300 miliardi di risparmio che gestiamo verso investitori e aziende, per raggiungere gli obiettivi a lungo termine”, sottolinea la vicepresidente. Un’altra grande sfida del contesto europeo è l’inclusione femminile nel settore del risparmio: “in Assogestioni nel 2018 ci siamo auto analizzati e abbiamo così scoperto che avevamo appena il 20% di donne negli organi sociali e addirittura solo il 7% tra i manager. Nel 2019 abbiamo invitato gli associati ad agire seguendo delle best practice, per risolvere il problema. Nel 2022, quattro anni dopo la prima analisi, è emerso che il 20% di donne negli organi collegiali era aumentato al 28% e il 7% tra i manager al 17%”.
Per Saverio Perissinotto, la criticità più grande dell’industria italiana del risparmio è la scarsa educazione finanziaria degli investitori. Problema a cui il settore sta cercando di rispondere attraverso un progetto triennale volto a portare l’educazione finanziaria tra le persone più giovani per consentire loro di fare scelte più consapevoli.
Infine, analizzando l’impatto dell’evoluzione tecnologica sul risparmio gestito, Sandri sottolinea come sia necessario cogliere le opportunità che la tecnologia porta con sé, che “permette di ottimizzare il lavoro da un lato, e dall’altro consente di avere una gamma di asset class più ampia, dato che diversi temi di investimento riguardano proprio le innovazioni tecnologiche”.
April 9, 2024 at 05:37PM