Ricadute positive per le imprese dalla sinergia tra fattori ESG e digitalizzazione – Eutekne.info
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L’incontro fra i fattori ESG e la digitalizzazione offre un’opportunità unica per le imprese. La sinergia che si crea tra questi due elementi non solo genera impatto a livello sociale, ma forma anche gli attori che operano in azienda, o che interagiscono con essa, all’uso consapevole degli strumenti digitali allineando così due obiettivi insiti nella politica europea e nazionale: la transizione ecologica e quella digitale.
Tale sinergia, quindi, oltre alla necessità di rispondere agli obblighi imposti dal legislatore europeo, può consentire di operare in un’ottica win-win, generando ricadute positive a livello sociale e permettendo di educare a un consapevole utilizzo degli strumenti digitali, operando con una sintonia di intenti, appunto, rispetto ai due citati pilastri del futuro europeo, ossia transizione ecologica e digitale.
L’intelligenza artificiale, l’information technology, e la digitalizzazione in particolare, rappresentano una sfida innovativa che richiede alle imprese moderne di valutare le potenzialità (e le minacce) nell’uso di nuove tecnologie come strumento nella gestione. Grazie alla varietà degli strumenti messi a disposizione dalla digitalizzazione, ad esempio, si possono processare, monitorare e archiviare dati e informazioni altrimenti non utilizzabili, supportando gli organi aziendali nell’attività di pianificazione, gestione, esecuzione e controllo, quindi nell’integrazione dei fattori ESG e nel perseguimento degli obiettivi primari e strategici.
L’importanza della digitalizzazione per l’adeguatezza degli assetti aziendali e per la transizione energetica e la sostenibilità evidenzia, secondo la Commissione Governance e finanza del CNDCEC (che di recente ha pubblicato il documento “Sostenibilità, governance e finanza dell’impresa. Impatto degli ESG con particolare riferimento alle PMI”), l’opportunità di integrare i fattori ESG con la lettera “D”: Enviromental-Social-Governance-Digitalization (ESGD).
Entrando nel merito degli aspetti tipici della gestione aziendale è abbastanza chiaro che il ricorso alle nuove tecnologie è uno dei presupposti che qualificano l’adeguatezza della struttura organizzativa dei relativi processi aziendali, e quindi gli adeguati assetti organizzativi (OAC). Le imprese hanno il compito di valutare se e come gestire in modo consapevole il processo di trasformazione digitale in atto; si tratta di un’esigenza che interessa non solo le grandi imprese, ma anche le PMI che, con adottando un pacchetto minimo di digitalizzazione (es. cloud e software gestionali), possono accrescere la propria competitività sul mercato e accedere più agevolmente ai canali di finanziamento.
Nel nostro Paese le aziende sono in gran parte PMI di tipo familiare in cui il fattore G (Governance) rappresenta un punto di attenzione e di miglioramento stante la sua funzione strategica. Molte PMI sono infatti imperniate sulla figura dell’imprenditore, che sovente ne è anche il fondatore: ciò determina una forte dipendenza del valore dell’impresa dalla sua persona. D’altra parte, la cifra morfologica delle nostre imprese ha dimostrato capacità di resilienza anche nei recenti momenti di crisi grazie alla loro notevole elasticità, e ciò ha costituito uno degli elementi che hanno contribuito in modo determinante alla tenuta del PIL.
La piccola dimensione è però, al tempo stesso, un punto di debolezza perché molte imprese non hanno un approccio alla governance sistematico e forte, seppur correlato alla relativa dimensione; in questi casi si rileva che gli assetti sono carenti o incompleti; i principali gap che si riscontrano, e che è quantomai opportuno colmare, sono rappresentati dalla carenza nell’approccio al rischio, nella capacità di pianificazione e di realizzare un efficace network di flussi informativi, oltreché di sistemi di controllo, quale linea coessenziale della governance nella gestione dell’impresa.
Per gestire le attività aziendali e aumentare l’efficienza dei fattori produttivi è allora auspicabile un salto culturale attraverso l’implementazione della digitalizzazione delle funzioni essenziali che caratterizzano un corretto modello di gestione dell’impresa, ossia l’adozione di adeguati assetti, che di per sé contribuiscono a creare valore. Un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, anche attraverso l’innovazione tecnologica supporta, da un lato, la crescita del business e, dall’altro, si dimostra in grado di monitorare nel tempo la sostenibilità e, quindi, la continuità aziendale. In tale contesto è evidente che la dotazione di adeguati assetti OAC, a cui vanno ascritti i fattori ESG (e “D”), contribuisce a determinare una “spersonalizzazione” dell’impresa dalla figura del suo “leader” e una spinta verso un approccio manageriale, con interventi sui processi decisionali e di gestione tesi a ridurre il divario attribuibile alla carenza di seconde linee e key manager, essenziali per la stabilità e lo sviluppo.
Dunque, l’efficace integrazione tra fattori ESG e digitalizzazione non solo migliora le performance aziendali, ma contribuisce anche a creare valore sostenibile nel lungo termine. È dimostrato infatti che le imprese che adottano una visione olistica e consapevole della trasformazione digitale sono meglio posizionate per affrontare le sfide future e prosperare nell’economia digitale in evoluzione.
April 11, 2024 at 12:22AM