Cambiamento climatico. Sorgenti montane, così l’app del Cai coinvolge i cittadini – il Resto del Carlino
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"Dal censimento delle sorgenti nella zona del parco dei Sibillini, che tocca i territori di Ascoli, Macerata, Perugia e Fermo, abbiamo notato che, a livello di portata d’acqua, in queste zone c’è una diminuzione generale. Questo è legato alle precipitazioni nevose e piovose che sono sempre meno – commenta il professor Pietro Paolo Pierantoni, parte del progetto ‘Acqua sorgente’ del Club alpino italiano –. In queste zone il monitoraggio è iniziato prima del terremoto del 2016, è continuato per tutto quell’anno, e ora riprende il via. Stiamo analizzando le sorgenti di alta quota, cioè quelle che più di tutte stanno subendo una diminuzione generale, al di là delle fluttuazioni stagionali".
‘Acqua sorgente’ è un progetto pluriennale di ‘citizen science’, con il quale il Cai garantisce un pacchetto di dati utili alla tutela delle risorse idriche locali. L’obiettivo è capire quante sono e dove si trovano le sorgenti presenti lungo la rete sentieristica, e per raggiungerlo il Cai chiede un aiuto alla popolazione.
"Per la buona riuscita del progetto – afferma il coordinatore del progetto Alessio Piccioli – è fondamentale la partecipazione dei frequentatori più assidui della montagna, che possono garantire una continuità del dato nel tempo, indispensabile per poter capire come cambiano le sorgenti. La semplicità e il poco tempo necessario per eseguire le operazioni richieste consentono di eseguire il monitoraggio durante le consuete escursioni in montagna". Per partecipare al monitoraggio sarà sufficiente scaricare gratuitamente e utilizzare l’applicazione del Cai ‘app del sentierista’ per poter censire e monitorare la posizione, la presenza d’acqua e, con l’ausilio di una semplice borraccia, la portata delle sorgenti. Chi lo desidera può raccogliere inoltre i dati relativi alla conducibilità elettrica e alla temperatura utilizzando le strumentazioni fornite dal Cai e disponibili presso le sedi delle sue sezioni territoriali. "L’anno 2023 appena trascorso ha segnato nuovi record di aumento delle temperature globali – spiega Matteo Nigro, coordinatore scientifico del progetto -, tra gli effetti principali del cambiamento climatico sulle zone montane vi è lo scioglimento accelerato dei ghiacciai, la diminuzione della copertura nevosa e del periodo di innevamento persistente, oltre all’incremento delle condizioni di siccità, sia per quanto riguarda la frequenza che la durata. Tutte queste modificazioni impattano negativamente sulla ricarica e sulla disponibilità delle risorse idriche nei territori montani. ".
Per presentare il progetto ai cittadini giovedì 18 aprile alle 21 il Cai organizza un webinar apposito. "Sarà un’occasione unica per approfondire gli obiettivi e le modalità di partecipazione a questo importante progetto di citizen science" conclude Alessio Piccioli. Per partecipare è necessario iscriversi sulla pagina web del Cai all’indirizzo https://ift.tt/eXaTzBx
Ottavia Firmani
April 16, 2024 at 07:35AM