Salone del Mobile: “Under the Surface” riflette sul valore dell’acqua – ESGNews.it

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Etica, sostenibilità, tecnologia ma anche potere, fascino e fragilità dell’acqua: il Salone del Mobile.Milano riflette sull’impronta e il valore della risorsa idrica nella filiera dell’arredobagno con un progetto immersivo, tra evocazioni poetiche e data-visualisation. Attraverso l’installazione Under the Surface, progettata e realizzata da Accurat, Design Group Italia ed Emiliano Ponzi (Salotto.NYC), il Salone del Mobile.Milano esplora lo stato dell’arte della produzione di arredobagno.

Situato nel padiglione 10 del Salone Internazionale del Bagno, il progetto accende i riflettori sull’importanza cruciale delle risorse idriche globali e sulla loro conservazione, mira a indagare e riflettere sull’impronta idrica della filiera dell’arredobagno, incoraggiando strategie per l’uso responsabile ed efficiente della risorsa più preziosa di questo pianeta.

Under the Surface prende la forma di un’isola sommersa, simbolo evocativo dell’acqua come fonte di vita e delle crescenti sfide legate alla nostra relazione con essa. Partendo dall’idea di Atlantide e dalla suggestione di un paesaggio fatto di picchi e valli, l’isola è un rilievo dall’aspetto imponente e sfaccettato. I volumi sfumano dai toni profondi del blu e degli azzurri fino al bianco, componendo un paesaggio avventuroso e dinamico, dove è il visitatore a scegliere la propria direzione esplorativa e i propri tempi di permanenza. La sensazione di trovarsi in un luogo extra-ordinario ma reale è amplificata dalle proiezioni, che ricreano il movimento dell’acqua in una serie di onde e rifrazioni e dalla protezione di un telo, che ricopre l’installazione come fosse superficie d’acqua, creando uno spazio dove poter sostare, imparare, riflettere e lasciarsi emozionare.

La visita di Under the Surface è una combinazione fra esperienza fisica ed esperienza digitale. Esternamente, proiettate sui rilievi dell’isola in tre aree diverse, le informazioni sul consumo idrico messe a disposizione dalla World Bank. I dati sulla disponibilità di acqua dolce pro capite da risorse rinnovabili prendono la forma di immaginari banchi di pesci raggruppati per Paese e Regione, secondo l’arco temporale 1961-2019. Il loro movimento preconizza la possibile fine di tale risorsa, salvo la messa in pratica di comportamenti virtuosi e l’adozione di soluzione tecnologiche atte a favorirli. I dati sul prelievo di acqua dolce nel settore domestico e industriale si aggregano e organizzano in forma di suggestivi geyser, fenomeni incontrollabili volti a stimolare la riflessione che, se la natura non è controllabile, la relazione fra uomo e natura può e deve esserlo. Infine, dati sulle precipitazioni mondiali in mm3 diventano gocce impalpabili destinate a cadere su un piano a rappresentare l’area geografica bagnata dalle piogge prese in esame.

Internamente, tre nicchie scavate negli stessi rilievi descrivono lo stato dell’arte, le innovazioni e i progressi tecnologici e manifatturieri nel campo dell’arredobagno grazie all’uso di data visualization dinamica, paesaggi marini astratti stampati in 3D e proiezioni olografiche. Punto di partenza di questi racconti sono tre specifiche sfide legate all’acqua. In primis, la riduzione del consumo idrico: oltre 2,3 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a una fonte d’acqua potabile e 3,6 miliardi vivono senza servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza – due dati che rendono la mancanza di sicurezza idrica una vera e propria emergenza globale.

Come aziende e progettisti stanno a rontando questo problema? La rubinetteria tradizionale consuma circa 15 litri d’acqua al minuto per una doccia e oltre 7,5 per un miscelatore. Oggi, invece, esistono tecnologie, presenti anche nei prodotti esposti al Salone Internazionale del Bagno, che mescolano aria e acqua per garantire un flusso consistente anche quando l’output idrico si riduce in misura significativa. I soffioni, che aggiungono un po’ d’aria a ogni goccia, fanno risparmiare fino al 45% di acqua, per un totale pari a circa 262 vasche da bagno piene per famiglia ogni anno. Allo stesso modo, gli aeratori da rubinetto possono ridurre il consumo idrico fino al 50%. I radiatori moderni possono funzionare con fino all’80% di acqua in meno rispetto ai classici modelli tubolari, raggiungendo livelli di efficienza termica elevati. L’innovazione coinvolge anche i water, che utilizzano sempre meno acqua: la media si sta abbassando a 4,5 litri per il massimo volume, mentre i modelli “dual flush” offrono la possibilità di scegliere se scaricare 6 o 4,5 litri per volta, come alternativa efficiente ai modelli più datati, caratterizzati da volumi ben maggiori.

La seconda sfida riguarda la riduzione del consumo energetico: nel 2023, le emissioni globali di CO2 hanno raggiunto un nuovo record, pari a 37,4 Gt, con un aumento annuo di circa 410 milioni di tonnellate. Così, anche molte aziende d’arredobagno si stanno allineando al Sustainable Development Goal 7 delle Nazioni Unite, che concerne le azioni volte a garantire a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili e sostenibili. Altre procedono facendo passi avanti molto ambiziosi – come un taglio sulle emissioni di CO2 pari a circa 835 kg l’anno, per una famiglia di 4 persone, grazie a docce ad alta efficienza energetica – o più graduali, come la drastica riduzione del piombo presente nei prodotti a meno dello 0,25%, o la riduzione delle materie prime utilizzate. Il settore, nel complesso, sta migrando verso fonti energetiche green e infrastrutture carbon neutral, valorizzando la produzione on-site. Gli sprechi energetici vengono abbattuti anche grazie a nanotecnologie integrate nelle vernici per i termoarredi, a sistemi che distribuiscono acqua calda solo quando davvero necessario, e water smart capaci di ottimizzare il consumo di acqua ed energia grazie a una semplice applicazione sullo smartphone.

La terza sfida si concentra sul riuso e il riciclo dei materiali. Si stima che entro il 2050 il peso totale della plastica presente negli oceani sarà superiore a quello dei pesci. Questa è solo una delle tante statistiche allarmanti che sottolineano l’esigenza critica di gestire i rifiuti in modo efficace e attuare strategie di riuso. Il settore si sta muovendo in questa direzione: al Salone Internazionale del Bagno vediamo, per esempio, cabine doccia create in vetro e alluminio 100% riciclabili, installate su piatti trattati con resine antiscivolo a base di bottiglie PET riciclate, prodotte con sistemi che riusano il 99% delle acque reflue, e ingegnerizzate per garantire la semplice separazione dei diversi materiali al momento di smaltirle. Rubinetti con componenti Press universali e termosifoni in alluminio o acciaio al carbonio vengono realizzati in materiali riciclabili al 100% per cercare di azzerare l’impatto ambientale.

Under the Surface è un grande spazio attento al progetto e all’ambiente, un’installazione in cui i termini “conoscenza” e “responsabilità” sono fondamentali e attraverso cui raccontiamo come saper collegare conoscenze, competenze e tecnologie sia importante per generare progetti e prodotti che migliorino la vita perché rispettosi, in questo caso, dell’acqua” ha commentato Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano, “Grazie a questa installazione, il Salone ha dato vita a una narrazione capace di rivolgersi a un pubblico ampio, innescando spunti di riflessione mai banali e anche emotivi. Oggi, più che mai, dobbiamo essere consapevoli dell’influenza delle nostre scelte quotidiane sul futuro”. 

I fornitori di materiali e i costruttori dell’installazione sono stati scelti anche per la loro prossimità geografica con l’obiettivo di ridurre trasporti ed emissioni. Il materiale usato per produrre i rilievi è l’EPS, un polimero leggero riciclabile che verrà ritirato e riutilizzato nella produzione di pannelli per l’isolamento edilizio.

April 17, 2024 at 07:07PM

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