Earth Day 2024, il problema è ancora la plastica – ESGNews.it
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Gli imballaggi in plastica svolgono un ruolo fondamentale nel sistema alimentare globale, proteggendo gli articoli deperibili e prolungando la durata di conservazione dei prodotti freschi. Tuttavia, ciò sta aggravando il problema dell’inquinamento da plastica, con progressi nella riduzione dei rifiuti di plastica guidati principalmente dal riciclaggio, piuttosto che dall’eliminazione della plastica monouso. Recenti stime pubblicate dall’ONG WRAP a favore del clima mostrano la gravità della situazione: in tutto il mondo sono prodotti ogni anno circa 141 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica, di cui circa un terzo finisce come rifiuto nell’ambiente. Senza considerare che la produzione, l’uso e lo smaltimento della plastica sono responsabili di circa 1,8 miliardi di tonnellate di emissioni di carbonio all’anno.
Gli investitori sono preoccupati per il fatto che la mancata considerazione degli impatti negativi della plastica abbia portato a numerose sfide interconnesse: dall’inquinamento ambientale acuto ai potenziali impatti sulla salute umana, fino alle considerevoli emissioni di gas serra lungo le catene di valore della plastica. Riteniamo che il modello lineare “take-make-waste” per la plastica sia diventato inaccettabile e che le società che fanno affidamento su questo modello dovranno affrontare nuovi e sostanziali rischi commerciali nei prossimi anni.
Negli ultimi anni abbiamo riscontrato una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’inquinamento da plastica presso le società con cui portiamo avanti programmi di engagement, compresi i rivenditori e i produttori di generi alimentari. Se da un lato accogliamo con favore la crescente consapevolezza che gli imballaggi in plastica monouso rappresentano un problema, dall’altro nel nostro dialogo con le società sottolineiamo che il ciclo di vita delle alternative deve essere valutato nell’ambito di una strategia globale di progettazione degli imballaggi e dei prodotti.
Vogliamo che le società dimostrino di aver considerato l’impatto delle proprie strategie di imballaggio sulle emissioni di carbonio e le conseguenze indesiderate del cambio di materiali o della modifica del design degli imballaggi. Ad esempio, il vetro è circa due volte più pesante della maggior parte dei tipi di plastica, con conseguente maggiore impronta di carbonio dovuta al trasporto. Il passaggio a imballaggi e cartoni di carta può comportare un rischio di deforestazione. In definitiva, ci aspettiamo che le società passino dal trattare la plastica come un rischio esternalizzato allo sviluppo di strategie che la considerino come una risorsa che richiede una gestione responsabile e la conservazione del valore, in collaborazione con fornitori, clienti, intermediari e autorità di regolamentazione.
April 22, 2024 at 05:20PM