ESG scudo contro le crisi di mercato – Morningstar
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Diciamolo chiaramente: gli investimenti sostenibili non stanno vivendo il loro miglior momento. Le veementi polemiche contro l’ESG (soprattutto negli Stati Uniti), hanno portato i fondi sostenibili a registrare nel 2023 i primi deflussi netti annuali, sia negli USA sia in Europa.
Nonostante ciò, continuiamo a credere che l’ESG sia destinato a rimanere qui con noi. Le persone si preoccupano delle questioni ambientali, sociali e di governance e la ricerca dimostra i vantaggi dell’integrazione dei fattori ESG all’interno dei portafogli finanziari.
Per dare un senso a questi voci contrastanti, Morningstar Sustainalytics ha collaborato con Natixis Investment Managers Solutions a un approfondito studio che si suddivide in tre parti, in cui sono stati analizzati i vantaggi in termini di rendimento e di rischio dell’ESG Risk Rating (in fondo alla pagina c’è la metodologia).
In sostanza, i portafogli con un basso rischio ESG mostrano in genere rendimenti grezzi e corretti per il rischio migliori rispetto ai portafogli con un alto rischio ESG, oltre ad avere una migliore capacità di resistere alle crisi finanziarie.
L’ESG offre protezione dai ribassi durante le crisi di mercato
“Cosa succederebbe al mio portafoglio se i mercati subissero gli stessi scossoni visti in alcuni eventi storici ben noti?”
Per rispondere a questa domanda, gli analisti di Morningstar Sustainalytics hanno utilizzato lo strumento Morningstar Direct Scenario Analysis, che mostra come uno o più fondi o portafogli si comporterebbero se le condizioni di un evento di mercato passato si ripetessero.
Lo strumento è stato utilizzato per eseguire una serie di stress test su portafogli costruiti con criteri ESG durante tre crisi passate: la crisi dei subprime del 2007-09, la crisi del debito greco del 2010 e il tetto del debito USA del 2011. Ciò ha comportato il reperimento di dati storici, la costruzione di portafogli, la generazione di analisi di attribuzione del rischio e della performance e l’esecuzione di test di simulazione storici.
Testando i portafogli più recenti attraverso l’analisi di scenario, gli analisti hanno sottratto il rendimento del portafoglio ad alto rischio ESG dal rendimento del portafoglio a basso rischio ESG. (Un differenziale di rendimento negativo indica che il portafoglio a basso rischio ESG ha avuto rendimenti più elevati rispetto al portafoglio ad alto rischio ESG e viceversa).
Il risultato è la differenza di rendimento mostrata di seguito:
Possiamo notare che in tutte le regioni considerate, i portafogli a basso rischio ESG hanno avuto una performance di rendimento migliore durante la crisi dei subprime, la crisi greca e la crisi del tetto del debito degli Stati Uniti.
Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i fattori comuni ai portafogli a basso rischio ESG relativi alla volatilità, alla salute finanziaria, all’incertezza delle valutazioni e all’Economic Moat generano una protezione dai ribassi in questi scenari economici più negativi, suggerendo che i portafogli a basso rischio ESG hanno una migliore capacità di resistere alle crisi finanziarie.
Un basso rischio ESG genera una migliore performance corretta per il rischio nel lungo periodo
Oltre a fungere da paracadute nei momenti di turbolenza del mercato, gli approcci ESG sembrano dare risultati migliori anche nel lungo periodo.
Nel complesso, lo studio dimostra che la riduzione del rischio ESG è vantaggiosa per la performance e la mitigazione del rischio. I fattori associati alla riduzione del rischio ESG includono una minore volatilità, una maggiore certezza delle valutazioni, una maggiore solidità economica e finanziaria e valutazioni più elevate.
Facendo una media dei rendimenti nel periodo esaminato (dicembre 2014-aprile 2023), i risultati mostrano che i portafogli a basso rischio ESG superano i rispettivi portafogli regionali ad alto rischio ESG in tutte e tre le regioni.
Più nel dettaglio:
– L’Europa è stata la regione in cui i portafogli a basso rischio ESG hanno sovraperformato in modo più consistente da gennaio 2015. Lo spread tra i portafogli a basso e ad alto rischio ESG ha continuato ad espandersi quotidianamente su base annua per quasi cinque anni di fila, a parte un leggero calo tra novembre 2016 e gennaio 2017.
– In Nord America, i due portafogli sembrano essere molto vicini l’uno all’altro. La significativa sovraperformance del portafoglio a basso rischio ESG si è verificata quando il mercato è sceso nel 2015, ma il divario si è ridotto poco dopo ed è persino diventato negativo per un periodo quando il mercato è salito nel 2018.
– Per quanto riguarda la regione Asia-Pacifico, il premio per il rischio ESG è stato forte nel 2015, consentendo di continuare a sommare i rendimenti negli altri anni. Come in Europa, la strategia ha subito un rallentamento da dicembre 2017 a gennaio 2018, ma ha ripreso slancio fino al rimbalzo dal sell-off dello scoppio della pandemia di Covid-19 nel marzo 2020.
È interessante notare che questi rendimenti aggiuntivi non sono stati generalmente associati a un rischio più elevato.
Il grafico sottostante mostra che, rispetto ai portafogli ad alto rischio ESG, le deviazioni standard dei portafogli a basso rischio ESG sono inferiori (ad esempio, Europa e Stati Uniti e Canada) o comparabili (ad esempio, Asia-Pacifico).
Mentre gli Stati Uniti e il Canada presentano uno spread di rendimento positivo più ridotto nel grafico precedente, la differenza di volatilità mostrata di seguito è più sostanziale, evidenziando i vantaggi di protezione dai ribassi dei portafogli a basso rischio ESG.
I titoli tecnologici americani non sono ESG-friendly?
Il rapporto ha anche esaminato se i portafogli con buone performance ESG superano quelli con scarse performance ESG a livello settoriale, utilizzando lo strumento Equity Attribution di Morningstar Direct.
I risultati indicano che l’investimento in portafogli a basso rischio ESG è vantaggioso nei settori della sanità, dei beni di consumo ciclici, dei servizi di pubblica utilità e dei materiali di base, con una differenza di rendimento positiva tra i portafogli a basso e ad alto rischio ESG in tutte le regioni. Il rischio ESG più basso nei settori industriali funziona bene in Europa, ma sembra avere un risultato neutro negli Stati Uniti e in Canada e nell’Asia-Pacifico.
Il settore tecnologico, invece, ottiene risultati contrastanti: genera forti rendimenti in Europa (+25,9% annuo) ed è leggermente efficace in Asia-Pacifico (+2,1%), ma sottoperforma negli Stati Uniti e in Canada (-6,9%).
Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le grandi società tecnologiche statunitensi, di gran lunga le più performanti negli ultimi anni, in realtà ottengono un punteggio scarso per quanto riguarda le metriche ESG: le valutazioni di grandi nomi come Amazon.com AMZN, Meta META o Alphabet GOOG sono classificate come ad “alto rischio”. Nella maggior parte dei casi, ciò è dovuto al coinvolgimento di queste società in controversie.
Metodologia
Utilizzando l’ESG Risk Rating simulato ed effettivo, gli analisti hanno costruito portafogli basati su segnali ESG e hanno analizzato il periodo compreso tra dicembre 2014 e aprile 2023, confrontando i portafogli a basso e alto rischio ESG.
Hanno limitato l’analisi a tre regioni per le quali esiste una copertura sufficiente: Europa, Nord America (Stati Uniti e Canada) e Asia-Pacifico. Hanno prodotto due panieri di portafogli azionari con società a basso e alto rischio ESG e hanno valutato il premio di rischio ESG.
Per controllare l’effetto dimensionale, i portafogli a basso e ad alto rischio ESG hanno pesi equivalenti all’interno dei tre gruppi di capitalizzazione di mercato: small cap, mid cap e large cap. Lo stesso è stato fatto per il fattore settoriale, con pesi settoriali uguali per i portafogli a basso e alto rischio ESG in tutti gli 11 settori della Global Industry Classification Standard (GICS).
Questo metodo ha fornito sei portafogli suddivisi in tre regioni (2×3), consentendo la creazione di una strategia d’investimento long-short ESG testabile.
April 22, 2024 at 09:02AM