Allevamenti e cambiamento climatico, due scienziati accusano la Fao di aver manipolato i dati – La Nuova Ecologia

Allevamenti e cambiamento climatico, due scienziati accusano la Fao di aver manipolato i dati – La Nuova Ecologia

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Secondo i professori Paul Bahrens e Matthew Hayek, il settore è responsabile del 23% delle emissioni di gas serra. Per favorire l’industria, la Fao avrebbe modificato i numeri in un rapporto presentato alla Cop28

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) avrebbe utilizzato in modo improprio una ricerca scientifica per sottostimare il potenziale della riduzione del consumo di carne nel computo generale delle emissioni dall’agricoltura e nella lotta al cambiamento climatico. A riferirlo sono i due autori citati, Paul Behrens, professore associato dell’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, e Matthew Hayek, professore assistente alla New York University che ora accusano l’agenzia di aver travisato volontariamente le loro ricerche per favorire l’industria dell’allevamento.

Sono stati proprio i ricercatori a inviare una lettera all’ente, visionata dal quotidiano britannico Guardian chiedendo di ritrattare il rapporto Pathways towards lower emissions per via di “numerosi errori riscontrati”.

Hayek ha dichiarato al Guardian: “Gli errori della FAO sono stati molteplici, gravi e concettuali e tutti hanno avuto la conseguenza di ridurre il potenziale di mitigazione delle emissioni derivanti dal cambiamento della dieta molto al di sotto di quanto dovrebbero essere. Nessuno degli errori ha avuto l’effetto opposto”.

L’agricoltura è responsabile del 23% delle emissioni globali di gas a effetto serra, la maggior parte delle quali è attribuibile al bestiame a causa delle emissioni di metano (proveniente da gas e letame) e alla deforestazione attuata per far spazio a pascoli e colture alimentari.

In occasione del vertice sul clima Cop28 di dicembre, la FAO ha pubblicato il terzo di una serie di studi sul problema delle emissioni provenienti da allevamenti di bestiame. Oltre a ridurre per la terza volta consecutiva le stime della FAO sul contributo del settore al riscaldamento globale, l’ente avrebbe utilizzato “un documento scritto da Behrens e altri nel 2017 per sostenere che l’abbandono del consumo di carne potrebbe ridurre le emissioni agroalimentari globali solo tra il 2 e il 5%”. Ma quel documento, spiega Bahrens, si riferiva a dati ormai vecchi, e dal 2017 molti Paesi hanno già drasticamente ridotto il consumo di carne e modificato la dieta consigliata.

“Il consenso scientifico al momento è che i cambiamenti nella dieta sono la leva più grande che abbiamo per ridurre le emissioni e altri danni causati dal nostro sistema alimentare“, ha dichiarato Behrens al Guardian. “Ma la FAO ha scelto l’approccio più rozzo e inappropriato per le sue stime, inquadrandole in un modo molto utile per i gruppi di interesse che cercano di dimostrare che le diete a base vegetale hanno un piccolo potenziale di mitigazione rispetto alle alternative”.

April 23, 2024 at 06:58PM

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