Ambiente, siamo vittime delle politiche altrui? – RSI.ch Informazione

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In un mondo sempre più interconnesso, le politiche ambientali ed energetiche di un paese influenzano inevitabilmente anche gli altri, sollevando un interrogativo urgente: siamo vittime delle scelte altrui? Questa domanda diventa ancor più rilevante quando si considerano le dichiarazioni di Luca Mercalli, climatologo, che critica la lentezza delle azioni correnti e sottolinea l’importanza di un impegno maggiore nella lotta contro il cambiamento climatico.

Mercalli rileva che, nonostante le proteste dei contadini europei riguardo il costo elevato del Green Deal, le misure proposte sono solo l’inizio. “Abbiamo appena cominciato, c’è moltissimo da fare”, afferma Mercalli. “L’Europa può assumere un ruolo guida grazie alle tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica, che non solo promettono un significativo ritorno economico, ma rappresentano anche una strategia vitale per l’autosufficienza in un continente privo di risorse fossili abbondanti”, osserva. “In un mondo globalizzato come il nostro, anche i cambiamenti climatici sono assolutamente globali, ed è opportuno iniziare a fare un primo passo noi, per fare da apripista a tutti gli altri Paesi del mondo”, aggiunge Mercalli.

Stando a dati oggettivi, i Paesi più inquinanti al mondo sono Cina e Stati Uniti, poi l’India, la Russia, il Giappone, la Corea del Sud. Il climatologo mette in discussione l’equità di queste statistiche globali sulle emissioni, sottolineando come i dati pro-capite rivelino una realtà differente. “Il caldo che stiamo sperimentando oggi è anche quello del carbone che si bruciava all’epoca di Charles Dickens a Londra”, ricorda Mercalli, facendo riferimento alle responsabilità storiche dell’Europa e agli effetti duraturi delle sue attività industriali.

Il responsabile di Meteo Svizzera Locarno Monti, Marco Gaia, conferma l’impatto, anche a livello locale, di questi fenomeni globali. “L’anno scorso è stato il secondo anno più caldo dal 1864”, osserva. Il riscaldamento globale influenza particolarmente la Svizzera, considerando che il 60% del territorio nazionale è composto da Alpi. Le ondate di caldo e le intense precipitazioni, come la grandinata del Locarnese, evidenziano cambiamenti climatici già in atto, a dispetto delle misure preventive adottate.

Sia Mercalli che Gaia concordano sulla necessità di accelerare le politiche ambientali. Sebbene le iniziative attuali siano un passo nella giusta direzione, entrambi sottolineano l’urgente bisogno di un’azione più decisa e coordinata a livello internazionale. Mentre l’Europa cerca di fare da apripista, la domanda rimane: riusciremo a vedere i frutti di queste misure prima che sia troppo tardi?

April 23, 2024 at 03:47PM

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