Clima, il 2023 anno record per l’Europa. È il continente che si riscalda più veloce – La Nuova Ecologia
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I dati aggiornati dell’ultimo rapporto del Servizio europeo Copernicus. I decessi legati al caldo sono aumentati di oltre il 90% negli ultimi vent’anni. E 1,6 milioni di persone sono state colpite dalle inondazioni
Nel 2023 in Europa le temperature sono state superiori alla media per undici mesi, con prospettive preoccupanti per i prossimi anni. Lo ha annunciato il rapporto sullo Stato del clima in Europa 2023 (Esotc 2023), curato dal servizio europeo di monitoraggio dei cambiamenti climatici Copernicus e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm).
Già il documento pubblicato a gennaio aveva assegnato al 2023 il record dell’anno più caldo a livello globale. Ma l’ultimo rapporto, aggiornato, indica altri parametri preoccupanti. In primis, gli effetti sulla salute umana. Tra il 2000 e il 2020, si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate. E non c’è solo il caldo. Sono morte 63 persone per tempeste, 44 per inondazioni e 44 per incendi.
“Per l’anno intero, la temperatura media della superficie dei mari in Europa è stata la più alta mai registrata”. In particolare, “a giugno, l’oceano Atlantico a ovest dell’Irlanda e intorno al Regno Unito è stato colpito da un’ondata di caldo marino classificata come ‘estrema’ e in alcune aree ‘oltre l’estremo’, con temperature marine superficiali fino a 5 gradi centigradi sopra la media”.
Dati scoraggianti arrivano anche dal numero di giorni con stress da caldo classificato come “molto forte”, cioè tra i 38°C e i 46°C (più ce ne sono stati più il colore è scuro), perché il bacino del Mediterraneo, insieme all’Artico, è un “hotspot” del cambiamento climatico, cioè un’area che si riscalda più rapidamente (circa il doppio) rispetto alla media globale.
I territori più colpiti in Italia sono il Sud e le isole, anche la Pianura Padana. Ma la situazione è ben peggiore in Grecia e nel Sud della Spagna (si vede un colore preoccupante anche nelle parti visibili dell’Africa e del Medio Oriente).
Negli ultimi vent’anni poi, scrivono gli esperti di Copernicus, “la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30% e si stima che siano aumentati di molto i decessi legati alle conseguenze delle alte temperature nelle regioni europee monitorate”.
Per quanto riguarda la copertura nevosa e i ghiacci, gran parte dell’Europa ha registrato un numero di giorni di neve inferiore alla media nel 2023, in particolare nell’Europa centrale e nelle Alpi durante l’inverno e la primavera. La Scandinavia sud-occidentale ha registrato anomalie di giorni di neve vicine o superiori alla media in molte località durante l’inverno e la primavera e i ghiacciai registrato una perdita netta di ghiaccio nel 2023. Le Alpi hanno registrato un’eccezionale perdita, legata a un accumulo di neve invernale inferiore alla media e a un forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di calore. Negli ultimi due anni, i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 10% del loro volume.
Da sottolineare anche il numero di piogge ed eventi estremi. Circa 1,6 milioni di persone sono state colpite dalle inondazioni in Europa nel 2023. A maggio, 23 fiumi in Italia hanno rotto gli argini, con alluvioni che hanno interessato un’area di circa 540 km2. Circa 36.000 persone sono state sfollate, con 15 vittime. Ad agosto, le inondazioni hanno colpito due terzi della Slovenia, con flussi record in 31 stazioni. Le tempeste hanno poi colpito il nord Europa e in autunno la Libia, dove le inondazioni e la rottura delle dighe hanno causato almeno 4700 vittime.
April 23, 2024 at 06:09PM