Il rischio malaria è tornato a crescere a causa della crisi climatica – Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile
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Si stimano 60.000 morti in più al 2050
Il rischio malaria è tornato a crescere a causa della crisi climatica
Amref: «È fondamentale riconoscere l’interconnessione tra clima e condizioni di salute»
[24 Aprile 2024]
La malaria è una malattia infettiva diffusa dalle zanzare femmine, la cui diffusione sta crescendo a causa della crisi climatica in corso.
Ci sono almeno quattro meccanismi che stanno alimentando questo fenomeno: il cambiamento climatico prolunga le stagioni riproduttive delle zanzare; espande la diffusione geografica della malattia; aumenta i tipi di zanzare vettori; accelera lo sviluppo della resistenza antimicrobica.
La conseguenza, certificata dal World malaria report 2023, sta in un aumento di cinque milioni di casi di malaria a livello globale nel 2022, raggiungendo i 249 milioni (rispetto al 2021).
«L’Africa sostiene una quota sproporzionatamente alta del carico globale di malaria. Nel 2022, la regione ha ospitato il 94% dei casi di malaria (233 milioni) e il 95% (580.000) dei decessi per malaria», spiega Ndirangu Wanjuki in qualità di direttore di Amref Kenya, parte della più grande ong sanitaria africana.
Una situazione che rischia di peggiorare a causa dei cambiamenti climatici che stanno colpendo in maniera sproporzionata le popolazioni più fragili del continente: si stima che entro il 2050 le morti causate dalla malaria aumenteranno di 60.000 unità proprio a causa della crisi climatica.
Ad oggi Nigeria, Repubblica democratica del Congo e Uganda sono i Paesi più a rischio malaria, ma oltre alle difficoltà iniziano a crescere anche i progressi contro la malaria. Il 12 gennaio 2024 l’Oms ha certificato che Capo Verde ha debellato la malaria: è il terzo Paese africano a raggiungere questo status, dopo Mauritius nel 1973 e Algeria nel 2019. Inoltre l’Organizzazione mondiale della salute ha raccomandato due vaccini contro la malaria per i bambini di meno di 2 anni: i vaccini RTS, S/AS01 e R21/Matrix-M.
Il vaccino RTS,S/AS01 è stato sperimentato in Kenya, Ghana e Malawi. L’Oms, attraverso il supporto di Gavi (Vaccine alliance), ha sviluppato un quadro di distribuzione dei vaccini per assegnare i 18 milioni di dosi di vaccini contro la malaria ai Paesi endemici, in base alle esigenze di salute pubblica: 28 paesi dell’Africa subsahariana hanno espresso interesse per il lancio del vaccino contro la malaria e Gavi ha approvato il sostegno per il suo lancio in 18 Paesi.
«L’RTS,S/AS01 viene somministrato ai bambini al sesto, settimo, nono e diciottesimo mese di età in Kenya – spiega Wanjuki – Le quattro dosi riducono la malaria non complicata del 30% e la malaria grave del 39% e portano a una riduzione del 13% dei decessi dovuti alla malaria nei bambini di età compresa tra i 2 anni. L’R21/Matrix-M ha dimostrato un’efficacia del 66% negli studi clinici. Entrambi i vaccini prevengono fino al 75% dei casi di malaria in aree che sperimentano modelli stagionali di trasmissione della malaria».
Ma nonostante i significativi progressi, con la prevalenza della malaria scesa dall’11,2% al 6% tra il 2010 e il 2020, la lotta è tutt’altro che vinta, a causa delle nuove sfide poste dalla crisi climatica.
«Facendo l’esempio del Kenya – argomenta Wanjuki – la malaria, precedentemente debellata dagli altopiani negli anni ’60, grazie ad una combinazione di insetticidi e temperature più fresche, è riemersa per effetto dei cambiamenti climatici. Gli studi collegano questo ritorno a temperature più calde e stagioni delle piogge più lunghe, associate agli anni di El Niño».
Per questo gli esperti di Amref sottolineano che «è fondamentale riconoscere l’interconnessione tra clima e condizioni di salute. Per quanto scoraggiante, la crisi climatica offre un’occasione per ripensare e rinvigorire il nostro approccio all’eradicazione della malaria». La sfida è saperla cogliere.
«Si può debellare la malaria – conclude Wanjuki – quarantatré Paesi hanno eliminato la malaria, tre dei quali in Africa. Sono ottimista sul fatto che allineare gli sforzi di eradicazione della malaria con le strategie di adattamento climatico possa portare più rapidamente a un futuro libero dalla malaria, garantendo la salute, il benessere e la produttività economica di centinaia di milioni di persone a rischio di malaria in Africa».
April 24, 2024 at 11:20AM