Meteo Italia, forte aumento di “Ondate di Calore” estremo – Tempo Italia

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Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha assunto proporzioni sempre più evidenti e preoccupanti, sottolineate dall’intensificarsi delle ondate di calore, in particolare nel bacino del Mediterraneo. L’ondata di calore più lunga degli ultimi quarant’anni, che ha avuto luogo dal maggio 2022 al maggio 2023, ha segnato un aumento delle temperature fino a 4°C, con picchi che hanno superato i 23°C. Questo fenomeno ha colpito prevalentemente il bacino occidentale del Mediterraneo.

 

Il progetto CAREHeat, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e coordinato dall’ENEA e dal Cnr in Italia, ha pubblicato su Environmental Research Letters i risultati delle sue ricerche, che mettono in luce la gravità del fenomeno. L’analisi dei dati satellitari ha permesso di identificare un’anomalia termica significativa, mai registrata prima e superiore anche all’ondata di calore del 2003. I dati satellitari, integrati con osservazioni in situ dalla Stazione Climatica di Lampedusa, hanno offerto una visione dettagliata delle interazioni tra vegetazione, atmosfera e oceano, essenziali per la comprensione dei processi climatici della regione.

 

La ricerca ha evidenziato come i forzanti atmosferici, come il vento, svolgano un ruolo cruciale nel condizionare le temperature dell’oceano. Inoltre, è stata osservata una stretta correlazione tra le temperature superficiali del mare e le condizioni anticicloniche, che hanno influenzato anche la gravità delle siccità nella regione mediterranea. Questi fenomeni hanno provocato un rimescolamento verticale delle acque marine, essenziale per il trasporto di calore nei mesi estivi.

 

Gli effetti del cambiamento climatico si manifestano chiaramente anche nel confronto tra gli eventi del 2022/23 e quelli del 2003, con temperature molto al di sopra della media stagionale, che hanno caratterizzato il meteo da inizio maggio, estendendosi fino a metà giugno, periodo in cui solitamente non si registrano ancora condizioni tipiche delle fasi avanzate dell’estate.

 

Il responsabile della Divisione modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali di ENEA, Gianmaria Sannino, ha sottolineato l’importanza dei risultati del progetto CAREHeat, che offrono uno sguardo approfondito su alcuni degli indicatori del cambiamento climatico. Questi risultati sono vitali per informare e guidare le future politiche ambientali, un punto sottolineato anche durante la COP28. Quest’ultima ha definito misure cruciali per un’azione climatica più ambiziosa, con un finanziamento di oltre 700 milioni di dollari a sostegno dei Paesi più vulnerabili e l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra del 43% entro il 2030, oltre a raddoppiare i miglioramenti nell’efficienza energetica e triplicare la capacità di energia rinnovabile.

 

In conclusione, il CAREHeat rappresenta un tassello fondamentale nella comprensione delle dinamiche delle ondate di calore e del loro impatto sul clima, sulla biodiversità e sulle attività economiche, come la pesca e l’acquacoltura. Questo approccio integrato e all’avanguardia aiuta a prevedere e mitigare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, sottolineando l’urgenza e l’importanza di un impegno globale e concertato per affrontare queste sfide.

April 24, 2024 at 05:52PM

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