Regolamento Ecodesign, ok finale del Parlamento Ue – Il Sole 24 ORE

Regolamento Ecodesign, ok finale del Parlamento Ue – Il Sole 24 ORE

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Con 455 voti a favore, 99 contrari e 54 astenuti, il Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha dato il via libera definitivo al testo del Regolamento Ecodesign (Espr), che imporrà la progettazione ecocompatibile dei prodotti sul mercato europeo, il passaporto digitale per le informazioni di questi stessi prodotti e il divieto di distruzione dell’invenduto.

Il regolamento Ecodesign (Espr), approvato in prima lettura dal Parlamento europeo nel luglio 2023, punta a rivoluzionare in modo radicale l’approccio alla produzione (anche) dei prodotti tessili, dei capi di abbigliamento e degli accessori. Imponendo alle imprese della filiera made in Italy una serie di modifiche rilevanti nella loro attività: dalla progettazione dei capi al fine vita.

La norma è stata proposta dalla Commissione nel marzo 2022, nell’ambito della nuova Strategia Tessile, per sostituire la direttiva sull’ecodesign attualmente in vigore (2009/125/CE). Dopo il voto di luglio 2023, le tre istituzioni europee hanno “licenziato” il testo un accordo a inizio dicembre e, dopo l’ok del Consiglio, oggi si è tenuto il voto finale nell’ultima plenaria della legislatura 2019-2024.

«È giunto il momento di liberarci dall’obsoleto modello “prendi, produci, smaltisci” che sta creando molti problemi al nostro pianeta, alla nostra salute e alla nostra economia – ha detto Alessandra Moretti, europarlamentare Pd e relatrice del provvedimento -. Oggi apriamo la strada a una nuova era in cui ogni prodotto sarà realizzato in modo più sostenibile e in cui i consumatori potranno risparmiare energia, riparare e fare scelte ambientali intelligenti. Una situazione vantaggiosa per tutti, sia per il portafoglio che per il pianeta».

Il Regolamento Ecodesign ha un’orizzonte di medio termine (al 2030, con priorità per alcuni settori tra cui ferro, acciaio, alluminio e tessile) e ha l’obiettivo di rendere i prodotti più durevoli (e quindi non solo realizzati con materiali più resistenti, ma anche facili da riutilizzare, aggiornare, riparare e riciclare), di tracciare la filiera il più possibile e impedire lo smaltimento incontrollato delle produzioni.Tra i pilastri dell’Espr ci sono la dotazione di un passaporto digitale che identifichi il prodotto, ne tracci i componenti e anche la filiera, permetta al cliente finale di reperire informazioni utili per il mantenimento del prodotto in questione (come, per esempio, le tecniche di lavaggio) e per l’eventuale riparazione. Si tratta di uno strumento che le aziende hanno iniziato a implementare già prima che diventi legge (in questo articolo abbiamo raccontato diversi casi: dai grandi brand del lusso come Tod’s alle start up dall’anima sostenibile come Endelea). Capi e accessori (così come frigoriferi e televisioni: l’Espr si applica a tutti i prodotti) dovranno essere realizzati con materiali durevoli e in modo che possano essere riparati, e, una volta finito il loro ciclo di vita, possano essere riciclati o riutilizzati.

April 24, 2024 at 05:28AM

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