‘Afrin nel mondo sommerso’, cinque anni per la storia di una dodicenne del Bangladesh in lotta con il cambiam… – la Repubblica
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Il Brahmaputra è un fiume asiatico che nasce nel Tibet sud-occidentale e scorre verso est, lungo il versante settentrionale dell’Himalaya, in territorio cinese. È una risorsa preziosa per le terre che lambisce ma anche un grande pericolo a causa del cambiamento climatico. Lo sa bene Afrin, una ragazzina di dodici anni, orfana, costretta a lasciare la sua casa. Come ogni anno, forti piogge e inondazioni devastano il suo isolotto e quando una potente alluvione sommerge la sua casa, Afrin riesce a salvarsi per un soffio, mostrando resilienza e adattamento. Di fronte all’urgenza della situazione, la ragazza inizia un viaggio nel cuore del Bangladesh, tra zattere e treni stracolmi, per rintracciare il padre che la abbandonò anni fa.
Si intitola Afrin nel mondo sommerso, il film di Angelos Rallis girato in cinque anni e attualmente in sala. Segue la protagonista a Dhaka, intrecciando il suo viavvio con la vita difficile degli orfani della strada, che lottano per guadagnarsi da vivere rivendendo e bruciando rifiuti, catapultandola troppo presto nel difficile mondo “dei grandi”. “Il Bangladesh è uno dei paesi più vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici – spiega il regista – A nord, nel bacino del fiume Brahmaputra, è decisamente preoccupante l’enorme numero di persone che migrano dalle zone rurali, cercando rifugio nelle megalopoli. Anno dopo anno, le migliaia di isole di fango lungo il fiume, sono minacciate dalle inondazioni e da periodi di forti monsoni. Le famiglie sono costrette a smembrarsi a causa dei disastri climatici e delle condizioni meteorologiche sempre più gravi. Intento a fare ricerche sul campo, osservando i drammatici sforzi della gente del posto per prepararsi alle imminenti inondazioni, ho incontrato Afrin mentre cercava oggetti di valore lungo il fiume. Ciò che per gli altri è uno spreco, per lei diventa un tesoro. Come una vittima impavida, Afrin si ritrova da sola ad affrontare circostanze al di fuori del suo controllo. Coraggiosa e ribelle, Afrin trova ancora, nonostante la sua triste situazione, la capacità di resistere, sognare e sorridere”.
April 26, 2024 at 01:22PM