La crisi climatica nega il diritto all’istruzione | Il Bo Live UniPD – Il Bo Live – Università di Padova
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La crisi climatica è anche una crisi di giustizia. Essa genera ingiustizie ‘orizzontali’ e ‘verticali’: a subirne le conseguenze peggiori sono, cioè, i più vulnerabili del presente (poveri del mondo, popolazioni locali e indigene, viventi non umani) e le future generazioni. All’intersezione tra queste categorie vi sono i bambini, future generazioni già incarnate, che si trovano, loro malgrado, a muovere i primi passi in un mondo irrimediabilmente alterato, e che devono perciò fare i conti con meno opportunità da cogliere e più fatiche da affrontare.
Del peso che la crisi climatica impone ai bambini si è occupata, in una recente analisi, l’organizzazione internazionale Save the Children, che ha dichiarato che «Circa la metà dei bambini o adolescenti non scolarizzati vive nei Paesi maggiormente esposti alla crisi climatica».
Analizzando la provenienza geografica dei circa 250 milioni di bambini e adolescenti che non frequentano la scuola, infatti, Save the Children ha evidenziato come circa il 50% di loro viva in uno dei 36 Paesi riconosciuti come maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla crisi climatica. Ad aggravare il quadro vi è un dato complementare: solo un quarto dei bambini del mondo in età scolare vive in questi Paesi, il che suggerisce che il peso della crisi climatica nel negare il diritto all’istruzione sia particolarmente pressante in queste aree del pianeta.
Questo legame tra mancata scolarizzazione e rischio climatico è spiegato, in parte, dal fatto che i Paesi più esposti alla crisi climatica sono anche afflitti da altri problemi di natura economica e sociale, come guerre e povertà: in questi luoghi, dunque, le risorse e la capacità di adattamento sono inevitabilmente ridotte.
Save the Children riporta che dal 2020 ad oggi «circa 62 milioni di bambini e adolescenti in 27 Paesi hanno subìto delle interruzioni dell’istruzione a causa di shock climatici», con persistenti effetti negativi sulla loro istruzione. Tra i casi più recenti vi sono quelli delle Filippine e del Sud Sudan, Paesi nei quali è stato necessario addirittura chiudere le scuole per proteggere la salute dei bambini dalle anomale ondate di calore delle scorse settimane.
Ma le ondate di calore non sono gli unici fattori di rischio: la sempre maggiore frequenza e gravità di eventi estremi come alluvioni, cicloni e incendi hanno un impatto potenziale altrettanto alto sul diritto all’istruzione dei bambini, aumentando il rischio che le scuole vengano distrutte, e i bambini in età scolare sfollati o costretti a lavorare per contribuire alla sopravvivenza delle proprie famiglie.
Come ha dichiarato Kelley Toole, direttrice ad interim di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane, «Se non agiamo per difendere l’educazione dagli effetti negativi del cambiamento climatico, l’impatto sul futuro di questi bambini, che già vivono in alcuni dei Paesi con i tassi di abbandono scolastico più alti, potrà solo peggiorare. Non possiamo permetterci ulteriori disuguaglianze e ingiustizie».
Si tratta di un dato preoccupante in sé, ma anche nella misura in cui rappresenta un allontanamento dagli obiettivi di sviluppo sostenibile che i 193 Paesi firmatari dell’Agenda 2030 dovrebbero essere in procinto di conseguire. Il Goal 4, “Educazione di qualità”, mira a «Garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti», e in particolare (target 4.5) a «entro il 2030, eliminare le disparità di genere nell’istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per i più vulnerabili, comprese le persone con disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni vulnerabili».
Come sottolinea anche il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (United Nations Development Programme, UNDP), «l’educazione è uno degli strumenti più potenti ed efficaci per realizzare uno sviluppo sostenibile». Ecco perché tutelare i bambini e garantire loro l’accesso a un’istruzione di qualità è un’assicurazione sul futuro.
April 27, 2024 at 03:24PM