Clima, il paradosso al centro della lotta contro le emissioni – WIRED Italia
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Le buone azioni spesso ci si ritorcono contro, e questo vale anche per la battaglia contro la crisi del clima. Con la riduzione delle emissioni di gas serra, infatti, l’umanità emetterà anche meno aerosol, minuscole particelle di inquinamento che agiscono come piccoli ombrelli facendo rimbalzare nello spazio parte dell’energia solare e raffreddando il pianeta.
"Ma ancora più importante di questo effetto di riverbero diretto è l’alterazione delle proprietà delle nuvole –spiega Øivind Hodnebrog, ricercatore del Center for International Climate Research di Oslo, in Norvegia –. "In sostanza, [gli aerosol] rendono più luminose le nuvole, che riflettono la luce solare nello spazio".
Quindi, se i governi adottassero politiche più efficaci per il controllo della qualità dell’aria e promuovessero fonti di energia rinnovabile e i veicoli elettrici, da un lato le temperature globali diminuirebbero grazie al calo delle emissioni, ma verrebbe comunque prodotto del riscaldamento supplementare a causa del minor effetto riflettente dell’inquinamenti. I risultati di una nuova ricerca condotta da Hodnebrog suggeriscono che l’azione degli aerosol abbia già contribuito a ridurre significativamente il riscaldamento globale.
Dilemma climatico
La componente più importante dell’inquinamento da combustibili fossili è l’anidride solforosa, un gas che produce aerosol in grado di restare nell’atmosfera per pochi giorni. La riduzione dell’inquinamento ha quindi un effetto quasi immediato, a differenza di quello causato dall’anidride carbonica, che permane per secoli nell’atmosfera.
Si tratta di una bizzarra quanto ineludibile contraddizione, che però non rappresenta una scusa per continuare a inquinare. Gli aerosol dei combustibili fossili uccidono milioni di persone all’anno, causando disturbi respiratori, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute. La decarbonizzazione perciò gioverebbe sia al benessere del pianeta sia a quello umano. Senza che contare il fatto che la necessità di contrastare il cambiamento climatico diventa più urgente di giorno dopo giorno. L’anno passato è stato di gran lunga il più caldo mai registrato e lo scorso marzo del 2024 è stato il decimo mese consecutivo a toccare il massimo storico in termini di temperature. Nel frattempo anche gli oceani – anche a causa de El Niño – hanno raggiunto e mantenuto livelli record per oltre un anno, sbalordendo gli scienziati.
April 28, 2024 at 10:30AM