Esperti di sostenibilità e ingaggio dei clienti tra le professioni più gettonate – FashionUnited
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Ricerca dei materiali, sostenibilità, digitale: sono questi i principali ambiti in cui i giovani talenti della moda possono trovare un’occupazione.
Ferrari fashion school, accademia di moda, lusso e design, infatti, ha identificato quelle che saranno tra le professioni più richieste nei
prossimi anni nell’industria della moda.
Tra queste figura il 3D collection designer, ovvero una figura professionale che si avvicina e risponde al ricercato
efashion, ossia la tendenza odierna di sfruttare le capacità e le possibilità offerte
dal digitale, come quella di poter osservare online intere collezioni ancor prima della
loro realizzazione. "Entra quindi in gioco l’uso di software capaci di tramutare i capi in
riproduzioni tridimensionali, simulandone persino il movimento. Il 3D collection
designer è in grado di notare la presenza di difetti ancor prima della fase di
prototipazione e concretizzazione del prodotto, aiutando quindi a minimizzare sia il
margine di errore, sia lo spreco di materiali", spiega il management di Ferrari fashion school, attraverso una nota.
Fondata a Milano nel 2000 la scuola opera nella
formazione post-diploma ed è specializzata nei settori moda, lusso e design.
Il client engagement specialist è una figura che creare interazioni tra brand e cliente
“Il settore moda, soprattutto qui a Milano,
che rimane una delle capitali mondiali del settore, è più vivo che mai. L’impegno che il nostro
corpo docenti impiega nel formare i futuri talenti di questa industry è guidato dal desiderio di
garantire un apprendimento approfondito e innovativo, esplorando discipline ibride come la
psicologia applicata al fashion o l’experience design al lusso ponendo il focus sia sul livello
teorico, che su quello pratico. Solo così possiamo permettere ai ragazzi di inserirsi nel
mondo della moda, e non solo, con curiosità e competenze trasversali", ha commentato Anna
Lottersberger, dean di Ferrari fashion school di Milano.
Tra le altre professionali c’è anche il raw material developer: i materiali sono di estrema importanza per chi lavora nel
settore moda. Per questo, possedere una conoscenza approfondita dei materiali
(fibre, filati, tessuti) rappresenta una risorsa irrinunciabile per moltissime aziende
della fashion industry. "Il raw material developer si applica per la
ricerca di materiali tradizionali e innovativi pensati appositamente per le future
collezioni, e si assicura di tradurre correttamente la visione creativa in un prodotto di
qualità. Il suo lavoro è dunque funzionale sia alla produzione dell’azienda, sia alla
soddisfazione della clientela", hanno spiegato i docenti dell’accademia.
Chi è il sustainability strategist
Il sustainability strategist, invece, si fa largo tra le
job career del futuro, proponendosi come consulente e come risorsa indispensabile
per rendere l’azienda circolare sotto ogni aspetto: dalla brand identity alla selezione
dei materiali, fino alla produzione finale. Si impegna quindi a minimizzare gli sprechi
e l’impatto ambientale, allontanandosi così dai principi del fast fashion.
Rientrano nell’elenco delle professioni che saranno più gettonate dalle aziende anche gli esperti di
omnichannel operations. "Per i consumatori di oggi non esiste più una netta
distinzione tra spazio fisico e spazio online dedicato all’acquisto dei prodotti e, per
questa ragione, si presenta la necessità di trovare figure specializzate in queste
strategie di marketing omnicanale. Le operazioni omnichannel garantiscono infatti
che il cliente possa godere della stessa esperienza in ogni punto vendita così da acquistare online o via chat e ritirare in store, acquistare in un negozio e
ritirare in un altro o ricevere la consegna a casa, senza limiti", hanno raccontato gli esperti.
Infine, il client engagement specialist è una figura il cui obiettivo è creare
interazioni significative tra brand e cliente in modo iper-personalizzato attraverso
attività di customer engagement, volte a creare una relazione continua tra il
consumatore e il marchio. "Tutto ciò è possibile grazie allo studio della psicologia
sociale, cognitiva e dei principi di neuromarketing, all’analisi del comportamento dei
consumatori con metodologie di ricerca volte a comprenderne preferenze e
motivazioni, così da guidare le strategie aziendali per adattare i prodotti e i servizi
alle esigenze del cliente finale", hanno aggiunto i docenti dell’accademia.
April 30, 2024 at 10:22AM