Transizione energetica e politiche climatiche: Bulgaria e Polonia in ritardo rispetto ai piani dell’UE – Meteo Giornale

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Analisi⁤ delle ‍strategie energetiche e climatiche di Bulgaria⁤ e Polonia

Le strategie⁤ nazionali in materia​ di⁢ energia e clima (NECPs) di Bulgaria e ​Polonia presentano lacune significative che impediscono un‍ contributo equo agli sforzi dell’Unione Europea per limitare il riscaldamento globale e garantire una transizione socialmente giusta verso un’economia a emissioni nette zero,​ secondo una valutazione della Commissione Europea.

L’organo esecutivo dell’UE ha analizzato i piani energetici ‌e climatici nazionali (NECPs) che gli stati ‍membri sono⁤ tenuti a ‌finalizzare entro la fine di giugno, delineando come intendono conformarsi agli obiettivi del blocco per il 2030, inclusa la⁤ meta ‍principale di ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli⁣ del 1990.

 

Varsavia e Sofia non hanno rispettato la scadenza di fine ⁣2023 per presentare le loro prime‌ bozze, che la Commissione Europea ha ora concluso, nelle raccomandazioni pubblicate il 26 aprile, per essere all’altezza ⁣degli standard richiesti.

Per entrambi i paesi, l’organo esecutivo dell’UE ha riscontrato una mancanza di un’analisi chiara degli impatti della transizione verde sull’occupazione e misure insufficienti per raggiungere una‍ transizione​ giusta ​lontano dai combustibili fossili, ⁢con il carbone ⁤come fonte predominante di energia in entrambi i paesi. I ⁤piani preliminari bulgaro e polacco mancavano anche di ⁣un’analisi adeguata della vulnerabilità ai cambiamenti ‌climatici⁤ e dei potenziali rischi nel raggiungere gli obiettivi complessivi, ha ⁣scoperto l’organo esecutivo dell’UE.

In‌ contrasto, ⁤entrambi ⁢i paesi ⁣hanno ottenuto valutazioni positive per ‍i ⁣loro piani di implementazione dell’energia rinnovabile e​ le misure per aumentare la sicurezza energetica.

 

Il punto di vista ​delle ONG

Un’analisi separata⁣ pubblicata il 29 aprile ‌dal collettivo di ⁣ONG Climate Action Network (CAN) Europe critica anche ‍il piano della‌ Bulgaria, identificando la necessità di ​maggiori sforzi per decarbonizzare​ gli edifici‌ e, in particolare,‍ il riscaldamento.

L’Associazione Ambientale Bulgara Za‌ Zemiata ha parlato ​di ‍un ‍livello di impegno “largamente insufficiente” per aumentare l’efficienza⁢ energetica, con Sofia che punta alla ristrutturazione di solo il 20% del patrimonio ‍edilizio nazionale entro il 2050. L’ONG chiede ‌l’inclusione di un’iniziativa ‘Net-Zero Government’ che​ richieda agli enti della pubblica amministrazione di mirare alla neutralità meteo.

 

L’Istituto Polacco ⁤per lo ‍Sviluppo⁢ Sostenibile (ISD) esorta il governo ⁤appena⁣ insediato di Tusk ad accelerare l’implementazione⁤ delle fonti ‌di energia rinnovabile sia ‌nel settore elettrico che in quello del riscaldamento. Altre raccomandazioni includono una graduale fine ⁣all’uso di ‌carbone e⁢ gas per il riscaldamento, insieme a⁣ una dismissione ⁢più ampia dei combustibili fossili.

 

Christophe⁤ Jost, responsabile delle ⁣politiche‍ UE presso l’ONG CEE Bankwatch Network, ha affermato che il piano ⁤della Polonia rappresenta un “grande miglioramento” rispetto agli obiettivi politici precedenti, specialmente per quanto riguarda l’energia eolica, la modernizzazione della rete elettrica‌ e il contrasto alla⁢ povertà energetica, ma ha espresso riserve sui piani per il‍ gas.

“Ciò che ⁣è particolarmente preoccupante è che la Polonia intende ancora concentrarsi sul gas per sostituire il carbone, come combustibile di transizione. ‍Temiamo che l’espansione delle ⁤infrastrutture e la diversificazione delle importazioni bloccheranno i paesi⁢ nei combustibili fossili per anni”, ha detto Jost a Euronews.

 

La situazione è simile in Bulgaria, ha aggiunto, indicando ⁤un ‍previsto ‌aumento del ⁢consumo di gas ‍fossile,⁣ con nuovi investimenti nelle reti di trasmissione, ​nell’estrazione di gas ⁢domestico⁣ e nella conversione delle abitazioni al ‍gas.

“È imprudente considerando i piani dell’UE⁢ di vietare ⁢le caldaie a​ combustibili ⁢fossili nelle case entro il 2040, quindi i consumatori dovranno passare e reinvestire nel loro sistema di riscaldamento”, ha notato Jost.

Tutti i paesi dell’UE devono finalizzare i loro piani nazionali in materia di energia e meteo ⁣entro il 30 giugno, tenendo conto delle raccomandazioni della Commissione.

April 30, 2024 at 11:06AM

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