Fondi sostenibili poco sostenibili – IrpiMedia
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Nel 2019 la Commissione europea prova a creare una cornice normativa per gli obiettivi ESG. Si chiama SFDR, Sustainable Finance Disclosure Regulation, e si inserisce all’interno del Piano d’azione per la Finanza sostenibile, lanciato a marzo 2018. Il piano comprende anche la Tassonomia europea e il Regolamento sui Low Carbon Benchmarks, ovvero gli indici di riferimento sulle emissioni di gas serra.
Il regolamento SFDR, che viene implementato a marzo 2021, ha l’obiettivo di introdurre informazioni obbligatorie e standardizzate sulle caratteristiche ESG dei prodotti di investimento e contrastare fenomeni di greenwashing finanziario.
Identifica tre tipologie di fondi, anche se lascia ancora vaga la definizione di “investimento sostenibile”. Il primo è definito dall’articolo 6 e indica tutti i fondi che nel loro prospetto non prendono in considerazione parametri ambientali, sociali o di buone politiche quando si tratta di scegliere le aziende su cui investire.
Gli altri due tipi di fondi presentano diverse sfumature di verde: quelli inclusi nell’articolo 8 del regolamento prediligono caratteristiche ESG nel processo di scelta dell’allocazione delle risorse, e sono anche chiamati light green, mentre i fondi compresi nell’articolo 9, definiti dark green, sono caratterizzati dalla presenza nel proprio prospetto di specifici obiettivi di investimento sostenibile.
Il Forum per la Finanza sostenibile descrive le due tipologie di prodotti finanziari sostenibili inquesto modo:
- i prodotti che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali (cosiddetti “prodotti Art.8”), intesi come prodotti che tengono in considerazione almeno un criterio di sostenibilità (ad esempio: se applicano l’approccio delle esclusioni, oppure la strategia best-in-class, etc.);
- i prodotti che hanno come obiettivo investimenti sostenibili, come definiti dal Regolamento (cosiddetti “prodotti Art. 9”).
Ne abbiamo parlato nella nostra inchiesta L’Illusione Verde, un progetto collaborativo con altre 11 testate che indaga i fondi dark green e light green disponibili agli investitori retail (risparmiatori, imprese, società, investitori non istituzionali, ndr) nei principali mercati europei come Paesi Bassi, Germania, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio, Irlanda, Austria, Danimarca e Italia.
L’inchiesta ha rivelato che quasi la metà dei fondi cosiddetti verdi investiva ancora in industrie fossili e il settore dell’aviazione.
May 1, 2024 at 11:39AM