Nepal, le donne che salvano i monasteri centenari dal cambiamento climatico – Corriere della Sera

Nepal, le donne che salvano i monasteri centenari dal cambiamento climatico – Corriere della Sera

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diClara Valenzani

Il Mustang è una regione remota al confine con il Tibet, ricca di templi buddisti ora danneggiati dal maltempo: le nepalesi hanno imparato a restaurarli da un italiano

Nel paesaggio ocra del Mustang, al confine nord-ovest tra Nepal e Tibet, spicca una macchia di colore rosso. È uno dei gonpas, i monasteri medievali costruiti nel 1300. Una donna lobas, etnia locale, ne apre la porta e viene travolta dal caleidoscopio di Buddha disegnati in cerchio sulle pareti, sul soffitto, sugli stipiti; avvolti dai toni caldi del marrone e dell’arancio. Non le sarebbe permesso toccare gli oggetti sacri all’interno, ma per lei e per altre 40 ragazze circa è stata fatta un’eccezione: fanno parte di un progetto di restauro per la conservazione degli edifici religiosi.

Anche questo angolo remoto a quasi 4000 metri ai piedi dell’Himalaya non è indenne al cambiamento climatico: le piogge sempre più frequenti rendono il terreno friabile ancora più instabile, causando frane che a loro volta portano i muri dei templi al collasso, e i tetti sempre più umidi e trasudanti acqua. «Per i buddisti, è vietato pregare idoli semi danneggiati», riferisce il monaco Tashi Kunga alla BBC. «Nessuno li riparava, pensavamo che le nostre divinità fossero arrabbiate».

Per questo, negli ultimi 20 anni un gruppo di residenti nepalesi, in maggioranza donne, guidato dal restauratore italiano Luigi Fieni, ha imparato a rimpiazzare i vecchi mattoni dei monasteri con pietre di fiume, a rendere impermeabili i tetti con l’argilla, a portare le decorazioni a nuova vita. Tante di loro non avevano mai fatto nulla del genere: in Nepal, le donne si occupano generalmente della casa, della mungitura degli animali, della produzione del burro di yak, usato anche per le candele votive. Ma dopo essersi sottoposte a una formazione intensiva, sono riuscite ad approcciarsi con consapevolezza al restauro e ad avere un’ulteriore entrata economica: ora saranno forse in grado di evitare, e sicuramente di rallentare, il decadimento di una cultura centenaria.

2 maggio 2024

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May 2, 2024 at 01:36PM

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