Cinque materiali che abbiamo scoperto alla Design Week – Fuorisalone.it

Cinque materiali che abbiamo scoperto alla Design Week – Fuorisalone.it

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Riciclati, ricomposti, innovativi: durante il Fuorisalone molti dei progetti hanno riguardato lo sviluppo di nuovi materiali, presentati con oggetti intriganti, superfici eclettiche o installazioni a tutto tondo.

hydro fuorisalone 2024
ph. Einar Aslaksen

Hydro CIRCAL 100R
La mostra 100R ha celebrato, nel palinsesto di Capsule Plaza in Spazio Maiocchi, Hydro CIRCAL 100R, il primo alluminio al mondo realizzato completamente con rottami post consumo, con progetti inediti dei designer Inga Sempé, Max Lamb, Philippe Malouin, Shane Schneck, John Tree, Rachel Griffin e Andreas Engesvik. 100R, curata da Lars Beller Fjetland, ha presentato i prodotti realizzati nella nuova lega omonima, una lega  in alluminio riciclato che vanta un’impronta di carbonio da record, pari a 0,5 kg di CO2e per kg. Hydro, azienda norvegese leader mondiale nel settore dell’alluminio e delle energie rinnovabili, ha voluto quindi promuovere l’utilizzo di questo materiale spesso preso poco in considerazione, confrontandosi con un gruppo di progettisti di caratura internazionale, che hanno trasformato i rottami di alluminio in oggetti di design dalle linee eleganti, pronti per la produzione di massa.

xl extralight fuorisalone 2024

XL EXTRALIGHT®
Negli spazi di Dropcity tra i tunnel degli ex magazzini raccordati di Stazione Centrale, XL EXTRALIGHT® ha portato un progetto di mostra intitolato INDUSTREAM (crasi di INDUSTRY e STREAM), sezionando davanti al pubblico il complesso processo trasformativo di questo materiale. Scienza chimica, ingegneria, tecnologia e fattore umano si integrano, dando vita ad una delle eccellenze nel mondo dei materiali speciali ed innovativi per il mondo della moda, del lusso e del design. Materiale termoplastico espandibile, XL EXTRALIGHT® si presta perfettamente alla produzione di suole e altri prodotti ultraleggeri: con un peso circa tre volte inferiore a quello di materiali simili con le stesse proprietà meccaniche, è composto da granuli a base di poliolefine, perfetti per creare schiume espanse e stampate con la tecnologia a iniezione. Andrea Caputo – coadiuvato da Invernomuto – ha compiuto, per questa edizione della Design Week del Center for Architecture and Design, un tentativo di dare forma e visione ai processi industriali e tecnologici dal compounding allo stampaggio a iniezione in un percorso museale immersivo.

durat fuorisalone 2024
ph. Paavo Lehtonen

DURAT Plus
DURAT ha lanciato ad Alcova 2024 DURAT Plus, il primo solid surface riciclato all’80%, con una poetica installazione di Linda Bergroth dal titolo “Porta dei Colori”. Combinando resina PET e materiale solid surface che contiene fino all’80% di materiali riciclati, con questo materiale DURAT promuove un’economia circolare creativa e versatile, grazie alla palette di 300 colori arricchiti da una graniglia che crea pattern sempre diversi per arredi, superfici e finiture in contesti sia indoor che outdoor. L’installazione ad Alcova, accolta nel porticato ricostruito a fine ‘800 all’esterno della villa con i materiali di recupero della Porta Nord del Lazzaretto di Milano, ha riprodotto in fondo al suggestivo viale alberato nel parco l’effetto di una scena da bagno rinascimentale.

econitwood fuorisalone 2024
ph. Piergiorgio Sorgetti

econitWood™️ 
Ad Alcova il designer Harry Thaler ha presentato Printed Nature in collaborazione con l’azienda econitWood™️, che riutilizza gli scarti di legno delle segherie e della raccolta del legname per creare arredi stampati in 3d dalle forme geometriche meticolosamente definite. All’interno dello spazio di Villa Bagatti Valsecchi, gli oggetti emergevano da “dune” sabbiose di… segatura!, rivelando lampade, poltrone e tavolini di dimensioni generosissime e dallo stile chunky. 

rehub fuorisalone 2024

rehub
rehub, con sede sull’isola di Murano, a Venezia, sviluppa nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti di vetro non riciclabili, seguendo i principi dell’economia circolare. A Murano, infatti, le vetrerie producono circa 1.000 tonnellate di rifiuti di vetro non riciclabili all’anno (8 milioni di tonnellate in tutta Europa) e, a partire da questa quantificazione, rehub prova a commercializzare le sue tecnologie aiutando i clienti a trasformare i costi legati alla gestione dei rifiuti in nuovi ricavi. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale, il consumo energetico e le relative spese delle industrie, ottimizzando le risorse e rispondendo a normative e richieste di certificazione. La strada verso la piena operatività dei macchinari è ancora lunga, così nel frattempo, per promuovere una catena di riciclo efficiente, rehub aiuta le vetrerie di Murano a trasformare i rifiuti in nuovi oggetti con processi di down-cycling, sviluppando anche capsule collection o oggetti per aziende di moda e arredamento.

May 3, 2024 at 11:32AM

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