Dai tartufi alle olive, le eccellenze marchigiane in vetrina a Cibus – corriereadriatico.it

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ANCONA Sono 44 le aziende marchigiane dell’alimentare e delle bevande presenti fino a domani a Cibus, la fiera di Parma. Prestigiosa vetrina (in attesa oltre 2mila buyers) di un comparto che, forte di 60mila imprese, genera un fatturato al primo posto del manifatturiero (179 miliardi), vanta una crescita questi ultimi dieci anni del 24% ed è uno dei motori della filiera agroalimentare che rappresenta il 31,8% del Pil nazionale. Un settore che ha un insostituibile valore sociale. Si tratta di aziende, 1537 attive nell’ambito del cibo nelle Marche e 99 nelle bevande, che hanno produzioni non delocalizzabili, fanno leva sulle loro radici ed origini e creano brand sintesi di tradizione e contemporaneità che fanno da ponte tra il territorio e il mondo.

«Nella nostra regione, tra i comparti che hanno più frenato il calo dell’export – conferma Gino Sabatini, presidente di Camera Marche – sono proprio i prodotti alimentari e le bevande per un valore complessivo di 432,9 milioni di euro (+ 3,4% sul 2022)». Non a caso cita l’interesse verso i prodotti enogastronomici che si è tradotto in partnership importanti ai b2b agli Stati Generali dell’Internazionalizzazione. «Siamo al Cibus con Linfa, l’azienda speciale dell’agroalimentare di Camera Marche e la nostra strategia di valorizzazione delle eccellenze non è circoscritta a eventi settoriali – precisa – ma a far conoscere le Marche e i suoi prodotti in un’unica esperienza dai molti volti. Come nella campagna portata avanti con la Regione Marche – conclude – lavoriamo per congiungere cultura e buona tavola, paesaggio e degustazioni in cantina. La nostra forza è la filiera delle istituzioni e di tutte le eccellenze».

Le connessioni

Un principio che Acqualagna Tartufi ha concretizzato trasferendo la rigogliosa natura della Gola del Furlo nel suo stand. «Sottolinea ancora di più il nostro legame con il territorio anche se già è palese nel nostro marchio – commenta il direttore commerciale Davide Possanzini –. E poi, esprime lo spirito con cui affrontiamo le sfide della sostenibilità e dell’innovazione con una lavorazione che rimane artigianale e dando precedenza all’alta qualità». Le aziende conserviere marchigiane del tartufo sono il punto di arrivo di 13 mila cercatori tesserati e di 3.600 ettari di tartufaie coltivate. Prima presenza al Cibus per la Cooperativa Girolomoni di Isola del Piano. Leader della pasta bio, produce 9 milioni di chili declinata in vari formati venduta al 75% all’estero. «Essere in questa importante fiera generalista – spiega Sergio Moretti, il direttore commerciale – consente di incontrare distributori alla ricerca di prodotti italiani, agricoli, ecosostenibili, a filiera cortissima ed ecosolidali». Lo sforzo della cooperativa va a sostegno di una compagine agricola grande 300 aziende soci e di altri 100 soci conferitori e commercializza anche lenticchie, ceci, fagioli e olio evo. Anche Fileni è ovviamente presente. «Ci consente di raccontare l’impegno e la passione che ci contraddistingue – interviene Roberta Fileni, il vice presidente del gruppo – e mettere in evidenza il nostro legame con il patrimonio gastronomico attraverso nuovi prodotti». Fileni, tra i principali player del settore avicolo, rappresenta le Marche, antesignana del bio, oggi leader nell’agricoltura sostenibile. È partner co-fondatore e operativo del progetto Arca Benefit. Metodo che coinvolge centinaia di ettari e va oltre il bio poiché rigenera sì il suolo senza inquinare ma rende negli anni i terreni resilienti ai cambiamenti climatici.

May 9, 2024 at 12:48PM

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