Parma: l’agroalimentare vola grazie all’export – Mark Up
https://ift.tt/cmiPNHB
Nell’arco di un triennio si è registrato un balzo del 61%, con il settore che ormai vale oltre un terzo dell’economia cittadina
Una crescita nell’ordine del 61% rispetto al pre-Covid. È la performance messa a segno dall’agroalimentare parmense, che lo scorso anno ha raggiunto un valore di 2,7 miliardi di euro. Una cifra che costituire oltre un terzo (per la precisione il 36%) dell’intera produzione industriale della città.
Le dimensioni del mercato, presentate a Cibus
Sono i principali numeri emersi durante il convegno “L’agroalimentare parmense: risultati economici e iniziative delle diverse filiere per la valorizzazione del territorio”, organizzato nell’ambito di Cibus dalla Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy.
La città ha ricevuto il prestigioso riconoscimento nel 2015, portando così nel 2017 alla nascita dell’ente che ha l’obiettivo di promuovere il patrimonio enogastronomico attraverso il brand Parma Food Valley; all’interno della Fondazione, sono racchiuse 6 filiere di eccellenze presenti sul territorio: Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, latte (Parmalat), pasta (Barilla), pomodoro (Mutti e Rodolfi Mansueto) e alici (Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti).
Le principali destinazioni dell’export locale
Francia è il primo mercato di destinazione per l’export agroalimentare parmense con un valore superiore al mezzo miliardo di euro, con una performance in crescita del 57% rispetto al 2019, seguita da Germania e Stati Uniti.
Da segnalare la scalata del Canada (ottavo posto rispetto al 15esimo del 2019) e l’atteso calo della Russia (dalla top ten 19esima piazza), mentre la Cina è uscita dalla top 20. Per quanto riguarda le singole filiere, pasta panetteria e dolci registra 1,2 miliardi di valore, con le conserve animali al secondo posto (528 milioni); bene anche le conserve vegetali, dove il 62% del fatturato arriva proprio dall’export, mentre la filiera casearia, latte e gelati raggiunge addirittura il 76% del turnover attraverso le esportazioni.
La Parma Food Valley, secondo quanto ribadito da Cesare Azzali (amministratore unico di Parma Alimentare e direttore dell’Unione Parmense degli Industriali) nel commentare i dati assieme a Marco Ferretti (docente di economia aziendale all’Università di Parma), garantisce un ritorno importante anche dal punto di vista occupazionale. Le aziende alimentari nel parmense sono 1.052 sfiorando i 15.000 addetti. Se si considerano anche quelle dell’impiantistica alimentare si arriva a 1.519 per un totale di circa 25 mila lavoratori.
May 10, 2024 at 11:15AM