Da Mainstreet Partners e Allfunds un tool per “democratizzare gli investimenti ESG” – FundsPeople
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Presentato il Sustainability Navigator, piattaforma che consente di creare portafogli d’investimento sostenibili, e fornisce informazioni agli asset manager in linea con SFDR.
“Democratizzare gli investimenti sostenibili”. Simone Gallo managing director di Mainstreet Partners torna più volte sul concetto della necessità di ampliare la platea dei potenziali “creatori” di sustainability portfolio nel corso dell’incontro con la stampa che si è tenuto il 7 maggio, presso gli uffici di Allfunds a Milano. L’occasione è stata la presentazione del Sustainability Navigator, tool tecnologico progettato “per semplificare la costruzione e il controllo di portafogli d’investimento sostenibili ed ESG, e per dare informazioni e insight agli asset manager e wealth manager, in linea con il quadro normativo SFDR”. All’origine del navigator, il gioco di squadra tra Mainstreet, società con headquarter londinese di advisory e analisi ESG operativa dal 2008, e Allfunds società wealth tech internazionale che ha integrato il tool all’interno del suo ecosistema digitale Allfunds Connect.
È bene specificare, in questa sede, l’acquisizione di una quota di maggioranza di Mainstreet da parte di Allfunds avvenuta a febbraio dello scorso anno. Da qui la possibilità di unire le capacità in termini di raccolta, analisi ed elaborazione dei dati che hanno consentito la creazione del Sustainability Navigator.
Un ambiente normativo complesso
Perché parlare di democratizzazione degli investimenti ESG? Perché la stratificazione di norme in sede europea (e successivamente anche in altri Paesi, vedi la più recente normativa UK Sustainability Disclosure Requirements) e il conseguente aumento di vincoli a cui devono rispondere gli attori finanziari rende complesso per le entità di dimensioni minori (non necessariamente in termini di masse, quanto a livello strutturale) e prive di team interni dedicati all’investimento ESG la creazione e l’analisi di prodotti sostenibili che siano compliant con il dettato normativo. “A oggi la creazione di investimenti sostenibili ha un elevato grado di complessità. Si pensi a un piccolo o medio asset manager, o a un team di gestione all’interno di un’assicurazione o di una banca che non ha la disponibilità di un team dedicato o di acquisire autonomamente i dati necessari. In questi casi si tende a ‘evitare’ di lanciare un investimento ESG, perché non si hanno le risorse per creare un prodotto in linea con gli obiettivi di sostenibilità e soprattutto con le richieste del regolatore”. Qui arriva la conoscenza del mercato e i dati di Mainstreet, e la capacità tecnologica messa a disposizione da Allfunds.
Il tool
Il Sustainability Navigator ha due funzioni principali, da un lato l’analisi del portafoglio (check), ma la più innovativa, come detto, è la funzione build che permette la creazione di un portafoglio personalizzato compliant con gli articoli 8 e 9 SFDR a partire da un universo di oltre 8.500 titoli (azionari e di credito), “per il momento il navigator è focalizzato sulle società e consente la costruzione di portafogli tematici, ma pianifichiamo di aggiungere anche bond governativi e fondi entro fine anno”, specifica Gallo.
La portfolio construction segue una serie di passaggi che prevedono una prima identificazione dei fondi selezionabili a livello regionale e settoriale. Il passaggio successivo è quello delle esclusioni, elemento base nella definizione di un prodotto ESG, per cui l’utente può indicare le percentuali di esclusione scelte o utilizzare i template standard elaborati da Mainstreet per i fondi articolo 8 o articolo 9. Una volta identificate le esclusioni si verifica il “contributo positivo” sulla base degli obiettivi Onu al 2030 (SDGs) e degli SBTI target, basati sulle emissioni di CO2 delle società. Verificato come il portafoglio va a impattare in maniera “positiva” la sostenibilità, il terzo step è la verifica del Do Not Significant Harm (DNSH) “e il miglior modo per farlo è utilizzare i PAI come indicato dalla normativa di secondo livello SFDR”, afferma Gallo. Un ultimo set di dati utilizzato è quello che consente di misurare la “good governance” della società (come richiesto dall’articolo 9) e del rischio ESG (sulla base dell’ESG rating di Mainstreet). Obiettivo finale: “La creazione di portafogli e universi che riflettano obiettivi di sostenibilità specifici in linea con le richieste di ogni gestore”.
May 11, 2024 at 04:37PM