Europa: svolta “autarchica” sui materiali rari per costruire le auto elettriche – Fleet Magazine
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La Legge sulle Materie Prime Critiche (detta CRMA, Critical Raw Materials Act) resa pubblica a marzo 2023 e che entrerà in vigore nei prossimi mesi, fissa gli obiettivi riguardanti la produzione nazionale dei minerali per la transizione verde, per accelerare la produzione di minerali come il litio e le terre rare, necessari per i veicoli elettrici (Ev) e le turbine eoliche.
Questi gli obiettivi per il 2030:
- 10% del fabbisogno annuale estratto in Europa
- 25% riciclato in Europa
- 40% lavorato in Europa
I progetti di estrazione riceveranno le autorizzazioni entro un periodo massimo di 27 mesi, mentre i progetti di riciclaggio e trasformazione dovrebbero ricevere le autorizzazioni entro 15 mesi.
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Le Case automobilistiche dovranno quindi aumentare gli investimenti nei minerali critici al fine di sviluppare fonti interne di materie prime fondamentali per la transizione energetica.
IL FOCUS SULLE MATERIE PRIME
Il testo definitivo del CRMA individua due elenchi di materie fondamentali per le transizioni verde e digitale nonché per l’industria della difesa e dello spazio:
- 34 critiche
- 17 strategiche
La Commissione europea ha stimato che nel 2030 l’Ue avrà bisogno di una quantità di litio 18 volte superiore a quella del 2020 e di una quantità di cobalto cinque volte superiore.
Con il Critical Raw Materials Act l’Unione Europea vorrebbe equilibrare i rapporti di forza, oggi sbilanciati verso la Cina, nella fornitura globale di terre rare e altri minerali fondamentali per lo sviluppo tecnologico.
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Lo scopo è che i Paesi membri non si trovino a dipendere da altre potenze per la fornitura di beni essenziali.
Come ha spiegato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen:
“Il litio e le terre rare saranno presto più importanti del petrolio e del gas. La nostra domanda di terre rare aumenterà di cinque volte entro il 2030. Dobbiamo evitare di diventare di nuovo dipendenti, come abbiamo fatto con petrolio e gas. Individueremo progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall’estrazione al raffinazione, dalla lavorazione al riciclaggio. E costruiremo riserve strategiche dove l’offerta è a rischio“.
Oggi l’Ue dipende fortemente da alcuni Paesi terzi. Proviene dalla Cina:
- il 98% della nostra fornitura di terre rare
- il 93% del magnesio
Senza un accesso sicuro e sostenibile alle materie prime necessarie, l’ambizione europea di diventare il primo continente neutrale dal punto di vista climatico è a rischio.
DOVE TROVARE LE MATERIE PRIME?
Dove sviluppare le catene di approvvigionamento europee? Un partner forte è il Canada, per il nichel e per il litio. Il Canada ha il pregio di essere un Paese affidabile e con alti standard di protezione ambientale e dei lavoratori.
Altre possibili fonti la Svezia, dove a gennaio 2023 è stato scoperto il più grande giacimento di terre rare in Europa, ma l’estrazione potrebbe richiedere tra 10 e 15 anni.
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Assieme al riciclo, “la diversificazione delle origini geografiche dei flussi di importazione rimane un’opzione obbligata anche per le politiche nazionali”, sottolinea il rapporto, che però precisa l’opportunità di muoversi sotto l’ombrello dell’Ue.
APPROVVIGIONAMENTO A LIVELLO EUROPEO
Secondo il Critical Raw Materials Act bisogna superare le Agenzie nazionali delle materie prime: senza un’azione a livello europeo perderemo le sinergie, invece serve creare una vera rete europea di agenzie in grado si anticipare i rischi di interruzioni, aumenti dei prezzi o carenze e prendere le opportune decisioni in materia di diversificazione, stoccaggio e investimenti.
La catena di fornitura deve diventare più resistente, attirando investimenti privati dall’estrazione mineraria alla raffinazione, lavorazione e riciclaggio.
SEMPLIFICAZIONE E VELOCITÀ
Per questo la Commissione dovrebbe avere il potere di individuare i progetti strategici di interesse che possono beneficiare di procedure semplificate e di un migliore accesso ai finanziamenti.
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Allo stesso modo il tempo che intercorre tra l’inizio dei lavori di esplorazione e l’eventuale apertura di una miniera o di un impianto di raffinazione non è più una questione di decenni.
UNIFORMARE LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
L’Europa potrebbe assumere un ruolo guida nella razionalizzazione e nel consolidamento di sistemi di certificazione delle prestazioni ambientali e sociali delle attività minerarie.
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Per quanto riguarda il riciclo e il riutilizzo, gli Stati membri interpretano attualmente le disposizioni relative in modo diverso, portando a un’attuazione frammentaria della legislazione UE e creando ostacoli alla libera circolazione.
Modifiche mirate e armonizzazione della legislazione esistente, in particolare in materia di rifiuti, promuoverebbero il riciclo di qualità delle materie prime strategiche e un mercato efficiente per le materie prime secondarie, in linea con gli obiettivi UE di economia circolare.
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May 12, 2024 at 08:45AM