ESG, i percorsi delle aziende verso l’Acciaio Sostenibile – Siderweb

ESG, i percorsi delle aziende verso l’Acciaio Sostenibile – Siderweb

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Dalla teoria alla pratica. Su quest’ultima si è concentrata la seconda parte del convegno digitale Acciaio Sostenibile di siderweb. 
Accompagnati dalla nostra responsabile relazioni esterne Francesca MorandiStéphane Tondo, climate change – government affairs ArcelorMittal Europe, Stefano Stafisso, direttore risorse umane Danieli, e Giorgio Buzzi, presidente di Lucefin, hanno affrontato i tre aspetti dell’acronimo ESG, environment, social e governance.

Environment: L’energia è l’elemento cruciale per l’acciaio green

C’è un elemento critico e cruciale per l’ambientalizzazione della siderurgia e si chiama energia.
a rimarcarlo è stato Stéphane Tondo, head of climate action – regulatory affairs di ArcelorMittal Europe.
Evidenziando come quello del colosso siderurgico sia un approccio mondiale sulla prima lettera dell’acronimo ESG, Tondo ha rimarcato come l’azienda stia mantenendo un alto profilo di trasparenza che sarà sintetizzato nel terzo climate action report di ArcelorMittal in arrivo entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda l’approccio tecnologico il produttore ha un atteggiamento aperto per cercar di combinare al meglio le tecnologie e le pratiche disponibili al fine di ottenere il maggior contenimento delle emissioni di CO2.
Evidenziando però come le migliori soluzioni per la decarbonizzazione siano al momento altamente energivore, sia che si tratti di DRI che di Elettrolisi per l’Idrogeno, Tondo ha rimarcato la crucialità dell’energia verde in questo passaggio.
«Il fabbisogno energetico crescerà nel futuro per cui quanto riusciremo a ridurre le emissioni tendendo presente che lo scope 3 pesa per il 30%-40% delle nostre emissioni. In molti passeranno alla produzione da ciclo elettrico per sostituire i cicli integrali, per cui è evidente che ne servirà di più e che dovrà essere green. Anche perché in Europa non ci sarà una soluzione unica. L’idrogeno resta un’incognita abbiamo stimato che per mantenere in funzione i nostri quattro impianti DRI servirebbero 500 mila kiloton di gas all’anno».
Sul fronte del consumo Tondo è stato ottimista dal momento che nuove norme e nuove politiche potenzieranno i consumi di acciaio verde anche in settori meno performanti fino ad ora, come quello delle costruzioni.


Social: L’impegno dell’azienda per il bene dei collaboratori e del territorio 

La sostenibilità si traduce anche in un impegno per la società e per il territorio nei quali è inserita l’impresa. Questa attenzione verso le persone sono stati al centro dell’intervento di Stefano Stafisso, direttore Risorse Umane di Danieli. “S” di Social, verso la quale il gruppo friulano nel corso degli anni ha implementato moltissimi progetti: «Nel tempo abbiamo realizzato tantissimo perché gli aspetti sociali ci stanno a cuore. Prendo ad esempio quello che abbiamo fatto per la formazione, con iniziative quali l’Education hub, una Academy internazionale, collaborazioni con le università. Il nostro motto è “il fare diventa protagonista”, in quanto la parte Social è un pilastro della nostra attività». Dal punto di vista della formazione, faro del gruppo è stato Gianpietro Benedetti, recentemente scomparso, che era anche il presidente dell’ITS Malignani: «ITS stava molto a cuore al nostro presidente, che ha dedicato molte energie e risorse per il suo sviluppo».
Una delle sfide più grandi per le aziende riguarda anche far percepire nel modo corretto i progetti realizzati. Come sottolinea Stafisso, «la comunicazione più efficacie è il fare e dimostrare con i fatti. Riuscire a creare un polo educativo, essere presente sul territorio con ITS, collaborare con le Uni e portare avanti tante, permette ai nostri colleghi e a tutto il territorio di percepire il valore dell’impegno di Danieli. Tutto questo lo si realizza però con il passare del tempo, con le generazioni che si succedono ed usufruiscono delle opportunità e dei servizi offerti. Uno dei lasciti del presidente Benedetti è proprio questo impegno verso i giovani che, come spesso diceva, devono conquistare il futuro».
Una formazione che, appunto, deve essere proiettata alle sfide e alle opportunità all’orizzonte della filiera siderurgica. In quanto, con l’avvento dell’era digitale e alle sfide legate alla sostenibilità, «siamo difronte ad un cambiamento senza precedenti. Il contesto richiede nuove esperienze formative e specializzazioni per creare le figure professionali e i manager in grado di governare il cambiamento. Per fare tutto questo dobbiamo investire nell’istruzione e combattere il trend di desertificazione degli Its e delle università, perché mancano i giovani e questo problema lo stiamo iniziando seriamente a sentire».


Governance: Nessun timore di dare deleghe a persone esterne alla proprietà

La Governance intesa come valutazione della struttura e implementazione di un sistema organizzativo diverso dal passato è da sempre cruciale per Trafilix e Gruppo Lucefin. Lo ha detto Giorgio Buzzi, presidente del gruppo. «Uno degli aspetti fondamentali che ho portato avanti con mio padre – ha spiegato – è stata la possibilità da parte mia di scegliere le persone da assumere. Queste persone sono entrate nella struttura, hanno seguito le regole, le dinamiche di mio padre. Allo stesso tempo, però, insieme a loro, pensavamo a quello che avrebbe potuto essere il cambiamento, nella condivisione degli obiettivi, ma anche e soprattutto nelle deleghe spinte, per cercare di portare avanti un modello organizzativo completamente nuovo».
Il gruppo redigerà quest’anno il suo terzo bilancio di sostenibilità, ma porta avanti da sempre determinati principi e valori. «L’etica non si fa con un modello organizzativo: determinati valori o li hai oppure no – ha affermato Buzzi –. L’attenzione verso tutto ciò che avviene nell’azienda – dal rispetto del personale, all’organizzazione interna, alla consapevolezza che stai producendo qualcosa e che devi produrlo nel migliore dei modi e con adeguati livelli di sicurezza – deve essere la base, indipendentemente da tutto. Un bilancio di sostenibilità spinge al massimo tutto ciò, verificandolo. Ma eravamo già più che pronti a redigerne uno, dal momento che mio padre ci aveva trasmesso già anni fa una grande sensibilità verso questi temi».
Il Gruppo Lucefin ha vissuto circa sei anni fa un passaggio generazionale avvenuto in modo indolore grazie a patti di famiglia. «È stata una scelta vincente – ha rimarcato Buzzi –. Abbiamo anticipato quello che purtroppo sarebbe avvenuto a distanza di poco tempo, con il peggioramento delle condizioni di salute di mio padre, e abbiamo impedito che l’azienda vivesse momenti di difficoltà. Anticipare i tempi vuol dire anche pianificare quelli che sono, all’interno di un’analisi di governance, i temi materiali e le azioni da compiere. Invito chiunque a fare questo passaggio e a non pensare che i nostri genitori siano "inossidabili"».
Un altro dei modi per preservare il futuro delle aziende è secondo Buzzi quello di affidarla a persone esterne alla proprietà. «Ognuno di noi ha all’interno della propria struttura personale che è cresciuto con essa. È giusto che queste persone vengano valorizzate anche attraverso deleghe – ha spiegato il presidente di Gruppo Lucefin -. Non bisogna aver paura di aprire le proprie aziende e far sì che le persone che le gestiscono in prima persona diano un impulso al cambiamento. Ogni tanto metterci in discussione e confrontarci con terzi ci permette anche di fare meno errori». In particolare, «il continuo confronto con le nuove generazioni, che hanno impulsi al cambiamento repentino, permette di capire quali strategie portare avanti». «Il confronto costante con persone giovani, scevre da condizionamenti e legami col passato, è importante anche per capire i nostri limiti», ha aggiunto l’imprenditore.

May 22, 2024 at 06:59PM

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