Politiche aziendali ESG inadeguate se il CEO è a rischio di licenziamento – Fiscoetasse

Politiche aziendali ESG inadeguate se il CEO è a rischio di licenziamento – Fiscoetasse

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Un documento interessante pubblicato il 22 maggio 2024 dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (“CEO turnover risk and firm environmental performance” by Giulio Cornelli, Magdalena Erdem and Egon Zakrajšek – maggio 2024) affronta un tema delicato: la performance ambientale e il turnover del CEO.

Gli autori indagano la relazione tra la probabilità di un turnover forzato del CEO e la performance aziendale in diverse dimensioni ambientali.

I risultati suggeriscono che un rischio più elevato di licenziamento per l’amministratore delegato è correlato a un ranking ambientale basso, in particolare questo influisce negativamente sulle attività di innovazione ambientale, e espone le imprese a maggiori controversie ESG.

L’inclusione di clausole salariali ESG nei pacchetti retributivi dei dirigenti compensa solo marginalmente il deterioramento della sostenibilità aziendale.

Di seguito ulteriori dettagli.

2) La performance ambientale e il turnover del CEO: metodo di analisi

Gli autori in altre parole si interrogano su cosa accade quando gli amministratori delegati affrontano una maggiore probabilità di cessare contro la loro volontà il proprio mandato (revoca, licenziamento etc); in questi casi continueranno a perseguire gli obiettivi ambientali fissati e che in genere rispondono a logiche di lungo termine? O, al contrario, riorientano la strategia verso il breve termine per centrare obiettivi rilevanti ma solo in termini economici e finanziari per cercare di consolidare in questo modo la propria posizione a danno dei criteri ESG?

Per farlo, gli economisti assemblano i dati che combinano alcuni indicatori sui CEO, come le caratteristiche (età e dualità) e l’esposizione al rischio di turnover forzato, con i dati finanziari delle imprese, come le frequenze di default previste e la performance ESG in ambito ambientale.

Gli indicatori di prestazione che sono stati scelti per l’analisi in oggetto riguardano: il controllo della regolamentazione; le pressioni degli azionisti; il potere del CEO; le caratteristiche dell’impresa come i rendimenti azionari e quelli del settore; la volatilità dei rendimenti e delle performance.

In una terza fase, i risultati vengono testati per capire se sono influenzati dai cosiddetti calcoli ESG-pay, ovvero le clausole retributive legate ad obiettivi ESG, inserite nei contratti di assunzione dei CEO.

Infine, l’indagine cerca di comprendere quali effetti si avrebbero in tema di prestazioni ambientali in caso di un rischio più elevato di risoluzione inaspettata del contratto dell’amministratore delegato, andando a studiare direttamente indicatori specifici come le quantità di emissioni di gas serra dell’azienda.

Gli autori con le loro analisi vogliono trovare elementi che siano in grado di confermare o negare la circostanza che si possa verificare nella condotta degli amministratori delegati, che affrontano un rischio maggiore di essere licenziati involontariamente, un riorientamento del focus strategico dell’impresa verso logiche di breve termine (il così detto short-termism), penalizzando le performance ESG e le attività di innovazione in tema di sostenibilità.

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3) La performance ambientale e il turnover del CEO: conclusioni

Le conclusioni sono inoppugnabili. I risultati documentano che esiste un canale specifico attraverso il quale l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra, impegno di alta priorità, possa deragliare. Nello specifico, si fa luce sull’effetto di come per un CEO il maggior rischio di essere licenziato involontariamente, a causa di performance scadenti o per altri motivi, possa compromettere le prestazioni ambientali dell’azienda, riducendo gli investimenti in innovazione e sostenibilità ambientale.

Gli autori, documentano che un rischio maggiore di licenziamento è associato a un peggioramento della performance ambientale dell’impresa. Il CEO per ridurre il rischio di licenziamento tenderà a concentrare le attività d’impresa verso strategie e comportamenti orientati al breve termine.

Gli amministratori delegati che si trovano ad affrontare un rischio di turnover più elevato rinunciano alle tematiche ESG più rilevanti come gli investimenti in innovazione ambientale, aumentando così la probabilità di non riuscire a ridurre le emissioni di CO2.

Questi risultati sono rilevanti dal punto di vista degli azionisti e degli stakeholder e richiedono un’ulteriore riflessione sull’opportunità/necessità di internalizzare la dimensione ambientale nella progettazione dei pacchetti retributivi degli amministratori delegati.

May 22, 2024 at 05:50PM

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