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Che cosa si intende per ecodesign e quali sono le normative europee in merito
L’ecodesign, o progettazione ecologica, è un approccio alla progettazione di prodotti che considera l’intero ciclo di vita del prodotto stesso, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, dall’uso alla dismissione, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale. Questo approccio cerca di integrare considerazioni ambientali sin dalle prime fasi di progettazione, promuovendo l’uso efficiente delle risorse, la riduzione dei rifiuti, l’uso di materiali sostenibili e la facilità di riciclo o smaltimento.
Normative Europee sull’Ecodesign
Fino ad oggi l’Unione Europea ha sviluppato un quadro normativo per l’ecodesign con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale dei prodotti. Le principali normative europee in materia di ecodesign includono:
Direttiva 2009/125/CE (Direttiva Ecodesign). Questa direttiva istituisce un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia (energy-related products, ErP) che mira a migliorare le prestazioni ambientali di una vasta gamma di prodotti, inclusi elettrodomestici, dispositivi elettronici, sistemi di riscaldamento e condizionamento, e altro ancora, lungo tutto il loro ciclo di vita.
La direttiva richiede ai produttori di considerare aspetti come l’efficienza energetica, il consumo di risorse, le emissioni durante l’uso, e la facilità di riciclo al momento della progettazione dei prodotti. Basati sulla Direttiva Ecodesign, l’UE emette regolamenti specifici che stabiliscono requisiti dettagliati di progettazione ecocompatibile per ciascun tipo di prodotto. Ad esempio, ci sono regolamenti specifici per lampadine, frigoriferi, televisori, e molti altri apparecchi che definiscono standard minimi di efficienza energetica e altri criteri ambientali.
Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Questa direttiva integra la Direttiva Ecodesign e mira a migliorare ulteriormente l’efficienza energetica all’interno dell’Unione Europea. Promuove misure come l’audit energetico, il miglioramento dell’efficienza negli edifici e l’adozione di sistemi di gestione dell’energia.
Le novità di oggi
Il Consiglio Ue sta valutando di accelerare il processo di transizione energetica e diminuire l’impatto ambientale implementando il Net Zero Industry Act (NZIA) ovvero l’atto sull’industria a zero emissioni nette. Ma si parla di avviare anche il Regolamento Metano.
Il Net Zero Industry Act, avviato già nel 2023, è di particolare importanza: anzitutto si occupa della neutralità climatica, ma la vera finalità potrebbe essere di sostenere la competitività dell’industria europea in uno scenario “net zero” agevolando le condizioni di accesso alle tecnologie a zero emissioni nette. L’Europa dovrà arrivare a produrre entro propri confini il 40% del fabbisogno annuo di materiali basati sulla “tecnologia pulita” necessari alla transizione green entro il 2030 e il 15% della produzione mondiale entro il 2040. Anche per quanto riguarda cattura e stoccaggio del carbonio ci sono limiti precisi: iniezione annua di non più di 50 milioni di tonnellate entro il 2030.
La normativa prevede anche a un investimento nella formazione per migliorare le competenze della forza lavoro europea in questi settori per essere sempre più competitivi con le superpotenze internazionali.
Il Regolamento Metano
Il pacchetto Fit for 55 punta alla riduzione le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Il metano è il secondo principale gas a effetto serra: si passerà a misurare e comunicare le emissioni di metano di ogni industria e ad adottare misure per ridurle, con norme cui saranno soggetti sia i produttori europei sia quelli di Paesi terzi.
May 28, 2024 at 01:40PM