In città sono morti quasi 5mila alberi per la crisi climatica: quali sono le specie a rischio – BolognaToday

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Soprattutto aceri, pioppi e frassini, ma anche olmi, pruni e carpini. È la morìa di alberi avvenuta in città a causa della crisi climatica. Siccità e nubifragi hanno portato negli ultimi quattro anni alla morte di 4813 esemplari, di cui circa 3500 nel 2022 e 2023, su un totale di 86mila censiti tra parchi, viali alberati e zone verdi di Bologna.

I dati elaborati da Daniele Lugaresi, responsabile dell’area Divisione ambiente e verde urbano di Agri 2000 Net, e presentati nel corso di un convegno sui cambiamenti climatici all’Hotel Savoia Regency di Bologna, fotografano l’impatto sul verde urbano dei fenomeni climatici estremi sempre più diffusi e del generale innalzamento delle temperature. Che a Bologna, in cinquant’anni, sono salite di circa un grado e mezzo.

Il numero di alberi morti per anno a Bologna. Fonte: Daniele Lugaresi per Agri 2000 Net-2

A questo si aggiunge la ‘tropicalizzazione’ del clima che fa sbalzare il meteo da periodi di siccità sempre più lunghi a precipitazioni violente e improvvise. Nel 2021 il capoluogo emiliano è stato il secondo in tutta Italia con meno pioggia in assoluto rispetto alla media decennale (300 millimetri in meno rispetto alla media) e il secondo per giorni senza pioggia in tutto l’anno (17 in più rispetto alla media).

“A morire sono soprattutto gli alberi giovani a un anno dalla piantumazione – spiega Lugaresi –. In questi esemplari l’irrigazione iniziale è terminata ma le radici sono ancora fragili. Abbiamo osservato che alcune specie sono più sensibili soprattutto ai colpi di calore come aceri, carpini e frassini”. Il cambiamento climatico, continua l’esperto, “presenta il suo effetto sulle piante anni dopo un evento eccessivo e può favorire lo sviluppo delle malattie. Un albero debilitato dal meteo può essere più soggetto a funghi o insetti dannosi”. In quattro anni il numero di carpini è diminuito del 15% e del 12% quello degli aceri e dei pruni.

Alberi morti per genere. Fonte: Daniele Lugaresi per Agri 2000 Net-2

La scelta delle specie è determinante per la sopravvivenza dell’esemplare: “In città vanno piantate quelle più resistenti, ed è meglio evitare di mettere a dimora alberi già grandi, come spesso invece si fa per avere un beneficio immediato, per il rischio che subiscano uno shock da trapianto. Molto importante sono anche le giuste distanze dagli edifici e dalle altre piante, ed evitare potature troppo eccessive e capitozzature”, conclude Lugaresi.

May 29, 2024 at 11:04PM

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