Lanciato il primo satellite EartCARE, l’impresa di ESA e JAXA – Trieste News
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30.05.2024 – 07.32 – È un’impresa senza precedenti per la storia della ricerca scientifica e soprattutto e della lotta contro il cambiamento climatico: si tratta del primissimo lancio del satellite EarthCare (Earth Cloud, Aereosol and Radiation Explorer), effettuato tra la notte di martedì 28 e 29 maggio, presso la base californiana di Vandeberg : uno strumento dotato di quattro strumenti avanzati, di cui un radar a doppia frequenza per le nubi, un lidar per aerosol e nuvole, un radiometro ad ampio spettro e un sensore di immagini multispettrali. Secondo quanto riportato nell’articolo dall’ ANSA, il tutto è frutto di una collaborazione nata tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), con lo scopo di riuscire ad analizzare e comprendere al meglio le interazioni tra nubi, aerosol e radiazioni, elementi fondamentali per l’analisi del sistema climatico terrestre.
Un’ obbiettivo che se prima sembrava essere un’impresa ardua e impensabile da realizzare, ad oggi risulta essere completato nella sua intera realizzazione, soprattutto dopo le parole di Josef Aschbacher, il direttore generale dell’ESA che ha riportato le seguenti dichiarazioni sulla piattaforma X : “Nuvole, aerosol e radiazioni saranno presto compresi in modo molto più chiaro, poiché un mix unico di quattro strumenti a bordo di EarthCare lavorerà per risolvere alcuni degli aspetti più misteriosi della nostra atmosfera”.
Oltre a questo, è altrettanto importante ricordare che anche l’Italia ha contribuito in maniera sostanziosa alla buona riuscita della missione, grazie all’aiuto dato dall’Agenzia Spaziale Italiana, che ha realizzato i pannelli solari, un sensore speciale per l’orientamento del satellite e ben due dei componenti degli strumenti di bordo. Il lancio è avvenuto con grande successo grazie all’utilizzo di un razzo Falcon 9, arrivato dopo un’ora presso la stazione di Terra di Hartebeesthoek, in Sudafrica, segnalando che EarthCare fosse entrato correttamente nell’orbita prestabilita, circa a 400 km dalla superficie terrestre. Una missione che ha preso definitivamente il via con certamente molte responsabilità alle spalle, ma allo stesso tempo con dei professionisti che lavorano con entusiasmo e passione, cercando di poter combattere ogni giorno per una delle sfide più difficili del nostro pianeta, quella climatica.
[n.m]
May 30, 2024 at 07:40AM