Educazione alimentare: nasce all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo l’alleanza … – Il Sole 24 ORE

Educazione alimentare: nasce all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo l’alleanza … – Il Sole 24 ORE

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Percorso di formazione

Ad accogliere il mondo accademico e i circa 500 alumni il magnifico rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bartolomeo Biolatti. Sostenitore dell’appello per l’educazione alimentare anche Maurizio Martina, direttore generale aggiunto Fao, che in un video messaggio ha sottolineato come «attraverso l’educazione alimentare si può sviluppare un percorso di formazione non solo al cibo ma alla cittadinanza. Conoscere i popoli attraverso il cibo, vuol dire conoscerne virtù e fragilità e in una situazione geopolitica e ambientale così complicata, pensare di investire sul cibo come strumento di educazione alla cittadinanza è un atto rivoluzionario».

Un nuovo welfare

«L’educazione alimentare può essere un primo passo di un nuovo welfare dedicato ai più piccoli: abbiamo generazioni di ragazzi che vengono educati da influencer e vivono dentro i telefonini, senza la possibilità di potersi confrontare con la comunità intorno, con la realtà, con le storie e i valori che sono dietro al cibo. E invece abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo per riuscire a stare dentro i limiti della natura, altrimenti nessuna tecnologia potrà salvarci», ha sottolineato Sveva Sagramola, autrice e conduttrice televisiva.

La scuola

Alessandro Barbero, professore di storia medievale all’Università del Piemonte Orientale ha evidenziato il ruolo dell’istituzione scolastica: «Si chiede alla scuola di fare un altro sacrificio, un altro sforzo, introdurre l’educazione alimentare. Allora io penso che ci si dovrebbe rivolgere a questo mondo partendo da una premessa e cioè che le scuole sono un pezzo importantissimo, sacro, senza il quale questo Paese non avrebbe futuro. Un valore che non viene mai abbastanza riconosciuto ma che ha la possibilità di fare il miracolo, di non trasmettere solo contenuti e una direzione per il proprio futuro professionale, ma di aprire le teste e far ragionare i ragazzi».
A sottolineare l’esigenza di inserire l’educazione alimentare nelle scuole anche due interventi scientifici: per Carmine Garzia, professore di Economia Aziendale presso Unisg e coordinatore scientifico del Food Industry Monitor, consumatori consapevoli sono in grado di generare una domanda di qualità, che porta a sua volta una offerta di qualità; mentre per il climatologo e divulgatore scientifico, Luca Mercalli, negli stessi 20 anni di esistenza di Pollenzo si è manifestato l’aumento delle temperature e la sempre maggiore frequenza dei fenomeni atmosferici violenti, in una corsa del clima che sta cambiando troppo e troppo in fretta perché gli essere umani possano adattarsi. Tra le oltre 300 aziende, i rappresentanti del mondo della produzione agroalimentare, del retail, delle associazioni di categoria agricole.

Il merito

«Nel suo campo specifico, cioè quello delle Scienze Gastronomiche, l’Unisg, in questi 20 anni, dopo essere partita per prima al mondo, lo ha migliorato davvero questo mondo. Se oggi esistono menti e cuori, in diverse parti del Pianeta, che operano per un equilibrio nuovo e migliore tra natura e tecnologia, lo dobbiamo anche alla nostra Università. Grazie Unisg» ha ricordato Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e presidente dell’Associazione amici dell’Unisg.

Coldiretti

«Da tempo Coldiretti è presente nelle scuole con i suoi agricoltori per promuovere l’educazione alimentare e l’importanza di educare le nuove generazioni a comprendere quello che è il vero valore del cibo. Un lavoro importante portato avanti dalle nostre fattorie didattiche. Per questo non possiamo che sostenere l’appello di Slow Food Italia e Unisg per far sì che, soprattutto i bambini, comincino da subito un percorso di avvicinamento al cibo che passi dal racconto della produzione agricola, fino a quelli che possono essere gli aspetti sociali ed economici. Senza dimenticare la conoscenza e la valorizzazione della dieta mediterranea, modello di alimentazione sostenibile e salutare, che incarna tutti i valori di distintività e tradizioni che riflettono la nostra storia. Solo così possiamo crescere al meglio i cittadini/consumatori di domani, con un’attenzione particolare a quello che mangiano e alla loro salute» ha messo in evidenza Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

May 31, 2024 at 11:25AM

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