Livio De Santoli: “a causare il cambiamento climatico non sono solo le fonti fossili, ma l’intero quadro economico … – Energia Oltre

Livio De Santoli: “a causare il cambiamento climatico non sono solo le fonti fossili, ma l’intero quadro economico … – Energia Oltre

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Nel suo nuovo libro, il professore di Energetica dell’Università La Sapienza afferma che bisogna considerare l’energia “come un bene comune a disposizione di tutti. Affrontare la crisi climatica richiede un rinnovato ambientalismo progressista, in grado di contrastare sia il negazionismo che la religione del capitalismo”

“La necessità di una svolta di un cambiamento dirompente che conduca a una soluzione alla crisi che stiamo vivendo potrebbe iniziare dal considerare il modello dell’energia. La normativa europea riguardante la decarbonizzazione, il Green Deal Europeo, il FitFor55 e il RepowerEU definiscono obiettivi e tempistiche molto stringenti. Tutti i documenti sottintendono un cambio di paradigma sulla base della considerazione che a causare il cambiamento climatico non sono solo le fonti fossili, ma l’intero quadro economico-culturale che ha caratterizzato l’era del cosiddetto progresso”. Scrive così, nel suo nuovo libro “Rigenerazione – Giustizia ambientale ed energia nell’Europa del futuro”, Livio De Santoli, professore ordinario di Energetica all’Università La Sapienza di Roma.

Secondo De Santoli, “prima di tutto bisogna superare la visione antropocentrica in cui l’uomo è al centro della realtà, incapace di cogliere il valore della diversità e impossibilitato a far fronte alle proprie necessità di soddisfazioni e di interesse. Oggi è tutto molto più sofisticato, in quanto è diventato impossibile non cogliere l’importanza delle relazioni, la necessità di combattere le iniquità, l’attenzione e la cura sull’impatto che le nostre azioni possono avere sulla società e sull’ambiente. Occorre dunque considerare anche l’aspetto etico delle responsabilità di ognuno, così come anche dei caratteri e delle modalità dell’innovazione tecnologica”.

DE SANTOLI: “L’EUROPA DEVE AVERE CORAGGIO”

L’Europa – che sta ottenendo risultati significativi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra – “è ora in una fase in cui occorre avere maggiore coraggio: in particolare, oltre ad assumere un atteggiamento di tutela rispetto alle industrie europee, sarebbe importante pensare di affidare agli Stati membri sistemi di incentivazione in grado di sostenere progetti che sono in grado di realizzare non solo i benefici ambientali, ma anche quelli economici e sociali. Una transizione ecologica senza investimenti adeguati rischia di far perdere all’Europa quel primato guadagnato con la leadership imposta da Green Deal sul processo di decarbonizzazione, connessa con i risultati di un’innovazione tecnologica tutta da implementare”.

DE SANTOLI: “SERVIREBBE UN PIANO DI FINANZIAMENTO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA”

Per consentire davvero all’Unione europea di raggiungere con determinazione e coerenza il fondamentale traguardo della lotta al cambiamento climatico, “occorre pensare a una radicale revisione degli strumenti della governance economica europea, alla luce di un’analisi rigorosa e complessiva delle conseguenze sociali e ambientali e di quelle che invece riguarderanno regole e politiche comunitarie. In particolare, sarebbe interessante prevedere un piano di finanziamento della transizione ecologica (European Energy Recovery Plan) che includa una capacità di indebitamento comune per tutti i 27 Paesi membri. Il futuro dell’Unione è legato al ruolo centrale del Parlamento europeo, contrapposto all’immobilismo dei governi, alla necessità ormai ineludibile di superare il trattato di Lisbona, firmato nell’ormai lontano 2009, alla convinzione che il lungo periodo del rigore finanziario debba essere dimenticato, per poter finanziare la transizione ambientale, digitale e gettare le basi di una comunità capace di garantire beni comuni, la forza del diritto contro la legge del più forte”.

CONCLUSIONI

Infine, come si legge nella quarta di copertina, “il cambiamento climatico pone l’Unione europea e i governi nazionali di fronte a nuove sfide. Dalla decarbonizzazione all’implementazione di un modello sostenibile basato sulle energie rinnovabili, passando per il rafforzamento delle politiche ambientali del Green deal, fino alla realizzazione di un piano industriale e occupazionale incentrato sulle tecnologie green”.

Livio De Santoli ci guida nella transizione verso un sistema energetico equo e rigenerativo. “Questo nuovo paradigma aspira a combinare giustizia ambientale e giustizia sociale, considerando l’energia come un bene comune a disposizione di tutti. Affrontare la crisi climatica richiede un rinnovato ambientalismo progressista in grado di contrastare sia il negazionismo che la religione del capitalismo”.

June 2, 2024 at 08:25AM

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