Il convegno “Idrogeno verde – Transizione sostenibile” del 14 giugno presso la Camera dei Deputati ha la finalità di … – news-24.it
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Dopo il Workshop sull’Idrogeno Verde (è tale l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili: sole, vento, biomasse) tenutosi un anno fa presso il Dipartimento di Chimica dell’Università “Sapienza” di Roma, seguirà, il 14 giugno prossimo, il convegno “Idrogeno verde – transizione sostenibile”, presso la Camera dei Deputati.
Gli interventi saranno tenuti, sotto lo coordinamento del prof. Luigi Campanella (già Preside della Facoltà di SMFN dell’Università “La Sapienza”), da Mattia D’Amato, EN.IT S.p.A. (Hydrogen Valley: uno strumento chiave nello sviluppo della filiera nazionale dell’idrogeno verde); Paolo Motta – SDGWG-ICOMOS (L’Idrogeno: strumento per un nuovo modello di sviluppo urbano); Marco Bertelli – EHS (Il primo co-generatore del futuro); Ezio Gagliardi – AA S.r.l. (Ricerche inerenti la sostenibilità della produzione di H2 verde con enzimi batterici: idrogenasi, cenni sulle proprietà antiossidanti dell’idrogeno nell’acqua); Marco Ricceri – EURISPES (Idrogeno: un equilibrio energetico per il pianeta); Giulia Monteleone (ENEA); Guido Casellato (CEO H2C S.p.A). Seguiranno le comunicazioni di Marco Manchisi, Antoprino Turdei, Massimiliano Ricci, Dino Brancale, Davide Berta, Adriano Santeusanio, Michele Sponchiado, Simone Perini, Antonio Lucci, Lorenzo Errico.
Dopo aver incominciato a parlare di Idrogeno Verde nel workshop di un anno fa, dove c’è stato un confronto tra scienziati, tecnici, imprenditori e politici sugli aspetti riguardanti questa rilevante sostanza energetica, in questo convegno si potrà tracciare il bilancio su tutte le attività legate allo sviluppo dell’Idrogeno verde e su ciò che è stato messo in essere in un anno per capire se questo lasso di tempo sia bastato per avviare in Italia il percorso delineato dall’UE con il New Green Deal, il cui obiettivo è quello di ottenere la neutralità climatica entro il 2050. L’UE reputa, infatti, che l’Idrogeno verde sia uno dei principali fattori per decarbonizzare il sistema energetico europeo.
L’idrogeno, allo stato libero è un gas sotto forma di molecola biatomica H2, ottimo combustibile, che combinandosi con l’ossigeno dell’aria – H2 (gas) + ½ O2 (gas) → H2O (vapore) – produce vapore acqueo. Oltre ad essere tra tutti i gas il più leggero, a parità di peso e nelle stesse condizioni di temperatura (25°C) e pressione (101.325 Pa = 1 atm), l’idrogeno nella suddetta reazione di combustione produce una quantità di energia superiore sia a quella del metano CH4, sia a quella della benzina: la combustione di 1 kg di H2 produce circa 28.944 kcal, quella di 1 kg di CH4 produce 13.300 kcal e quella di 1 kg di benzina 10.000 kcal.
Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con uno stanziamento di 3,64 miliardi di euro è stata avviata una serie di investimenti finalizzati per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di Idrogeno verde attraverso bandi differenti che riguardano sia la creazione di Hydrogen Valley in aree industriali dismesse, sia l’utilizzo dell’idrogeno nei settori industriali hard-to-abate (maggiormente inquinanti), sia la costruzione di stazioni di distribuzione per il trasporto su gomma e per quello ferroviario. (Per evitare gli inconvenienti relativi al trasporto e lo stoccaggio è stato avanzato l’uso dei LOHC, cioè di Liquid Organic Hydrogen Carriers – cioè Trasportatori di Idrogeno Organico Liquido – che sono composti organici insaturi che vengono idrogenati (LOHC+) per il trasporto e lo stoccaggio, e deidrogenati (LOHC-) per l’utilizzo dell’idrogeno; l’idrogenazione è una reazione esotermica, effettuata a pressione tra 29,6 – 49,3 atm e temperatura tra 150-200 °C in presenza di un catalizzatore: si forma il corrispondente composto saturo ricco di idrogeno, che può essere stoccato o trasportato facilmente in condizioni ambientali. Quando serve l’idrogeno, la forma idrogenata di LOHC subisce la deidrogenazione, una reazione endotermica a temperature tra 250-320 °C sempre in presenza di un catalizzatore).
I progetti in questione, com’è noto, dovranno essere ultimati entro la fine del 2026. L’Italia, purtroppo, è indietro rispetto ad altri Stati europei ed extraeuropei anche se già nel porto di Valencia (Spagna), per dare un dato concreto, è stato già usato (novembre 2023) il primo veicolo a idrogeno H2 per la movimentazione delle merci. Esso è stato studiato e messo a punto, nell’ambito del progetto europeo “H2Ports”, da un gruppo consorziale costituito da diversi enti di ricerca: Atena, Enea (Energia Nazionale per le Nuove Tecnologie), Università di Napoli “Parthenope” e Cantieri del Mediterraneo. Il veicolo è a zero emissioni inquinanti in quanto il suo propulsore è ibrido, cioè è costituito da celle a combustibile (12 kg di idrogeno) da 70 kW e da una batteria a ioni di litio (Li+) con una quantità di energia elettrica di 25 kWh, che consente un’autonomia di circa sei ore.
In molti Stati sono già state impegnate risorse pubbliche ingenti e si prevede che nel prossimo decennio l’Idrogeno verde possa rappresentare oltre il 15% del mercato energetico mondiale. L’Italia ha tutte le potenzialità necessarie per poter competere e molte aziende hanno cominciato ad investire risorse proprie, ma il Governo, se intende veramente scommettere sull’Idrogeno Verde, ha l’obbligo di sostenere tutta la filiera per rendere la transizione sostenibile. E questo convegno dovrà porre l’accento su tutti questi aspetti.
Francesco Giuliano
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June 3, 2024 at 10:35AM