Italia, come mettere agroalimentare, moda e manifattura al centro della transizione verde – la Repubblica
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Immaginiamo un’Italia dove l’agroalimentare, la moda e la manifattura non solo continuino a brillare per qualità ed eccellenza, ma lo facciano in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. È questo il futuro che la transizione verde promette di realizzare, trasformando le sfide ecologiche in opportunità di crescita e innovazione.
Boston Consulting Group (Bcg) suggerisce un percorso che passa attraverso i distretti industriali ora chiamati ad affrontare una delle sfide più pressanti del nostro tempo: la transizione verde. Questo cambiamento, sebbene imperativo per la sostenibilità ambientale, porta con sé rischi significativi e opportunità ineguagliabili. Ma come possono i governi e le imprese navigare in questo nuovo panorama?
Secondo Bcg, esistono due principali strategie per affrontare questa sfida: quella di salvaguardia e quella di innesco. La prima significa proteggere e far evolvere i distretti esistenti, rendendoli più resilienti. La Spagna, ad esempio, sostiene il Basque Industrial Super Cluster promuovendo idrogeno pulito, energia rinnovabile e cattura del CO2. In India, il Tirupur Knitwear Cluster ha ricevuto investimenti per implementare strategie di scarico zero dei liquidi, migliorando la sostenibilità e la resilienza. La strategia di innesco (spark) crea nuove opportunità per i distretti emergenti. La Corea del Sud ha sviluppato il Songdo International Business District come modello di sviluppo urbano sostenibile. In Australia, la Pilbara Renewable Energy Zone sta sviluppando capacità rinnovabile per supportare uno dei maggiori progetti di idrogeno verde al mondo. L’obiettivo diventa così trasformare le sfide ambientali in vantaggi competitivi, promuovendo innovazioni che possano garantire crescita economica e riduzione dell’impatto ambientale. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è necessario adottare un approccio strategico che coinvolga tutte le parti interessate, dalle aziende alle istituzioni pubbliche.
Se guardiamo all’agroalimentare, innovazioni come l’agricoltura di precisione e l’uso di tecnologie avanzate per la gestione delle risorse idriche possono ridurre significativamente l’impatto ambientale. Inoltre, l’adozione di tecniche agricole sostenibili può migliorare la qualità dei prodotti e la resilienza delle aziende agricole ai cambiamenti climatici.
Anche l’industria della moda, rinomata per la sua qualità e creatività, può avvantaggiarsi dall’uso di materiali ecologici e processi di produzione sostenibili. L’adozione di pratiche circolari, come il riciclo e il riuso dei materiali, può contribuire a ridurre l’impronta ecologica del settore. Le aziende di moda italiane stanno già sperimentando nuovi materiali biodegradabili e processi di produzione a basso impatto ambientale, posizionandosi come pionieri nella moda sostenibile.
Infine, la manifattura che vede un’opportunità nella transizione verso l’Industria 4.0 per integrare tecnologie avanzate che migliorino l’efficienza energetica e riducano le emissioni. L’adozione di sistemi di produzione intelligenti e l’automazione possono non solo migliorare la sostenibilità ma anche aumentare la competitività delle imprese italiane sui mercati globali così come la digitalizzazione dei processi produttivi permette una gestione più efficiente delle risorse e una riduzione degli sprechi.
Come fare per soddisfare tali obiettivi? Il sostegno governativo può sbloccare sinergie e collaborazioni. Anche in questo senso ci sono già esempio, negli Stati Uniti, il Tennessee Electric Vehicle Center sta creando circa 6.000 nuovi posti di lavoro, promuovendo la commercializzazione di nuove tecnologie di trasporto. Nel Regno Unito, la partnership Zero Carbon Humber incentiva investimenti e ricerca in mobilità, intelligenza artificiale, cattura del carbonio, idrogeno pulito e bioenergia.
In sintesi, è necessario incentivare l’innovazione, investendo in ricerca e sviluppo per promuovere tecnologie verdi; per farlo è importante che le aziende collaborino con università e centri di ricerca così da sviluppare soluzioni innovative che possano essere implementate a livello industriale. Incentivi fiscali e finanziamenti pubblici possono stimolare ulteriormente l’innovazione nel settore privato.
E sempre a proposito di collaborazione sarà fondamentale facilitare le partnership tra governo, aziende e istituzioni accademiche per accelerare l’adozione di pratiche sostenibili. La creazione di ecosistemi di innovazione può stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie e modelli di business sostenibili. Le politiche pubbliche devono supportare queste collaborazioni attraverso regolamentazioni favorevoli e programmi di sostegno. Per farlo sarà necessario coltivare le competenze: la transizione verde richiede una forza lavoro qualificata che possa supportare l’adozione di tecnologie sostenibili e promuovere l’innovazione. Programmi di istruzione e formazione professionale dovrebbero essere aggiornati per includere le competenze necessarie per la sostenibilità. Infine, è cruciale implementare politiche fiscali e regolamenti che incentivino la sostenibilità. Le misure possono includere sgravi fiscali per le aziende che investono in tecnologie verdi e regolamenti che promuovano l’uso di materiali ecologici; tali politiche devono essere accompagnate da un forte impegno a livello europeo per garantire una transizione coerente e coordinata.
Sicuramente non è qualcosa su cui nicchiare, la domanda del mercato sta cambiando (o è già cambiata) e i distretti dovranno affrontare spostamenti verso alternative più verdi. Ad esempio, nel distretto automobilistico di Baden-Württemberg in Germania, la produzione di veicoli a combustione interna è passata da oltre il 99% nel 2010 a meno dell’80% nel 2022. Inoltre, nuove normative stanno cambiando il modo di operare dei distretti: la regolamentazione Ue sulla deforestazione del 2023 sta riformando i cluster di produzione di soia in Brasile. Anche l’accesso ai capitali sarà più complicato per le imprese ad alte emissioni.
Concludendo, la transizione verde rappresenta una sfida significativa ma anche una straordinaria opportunità per l’Italia. Adottando un approccio proattivo e strategico, i distretti industriali italiani possono non solo ridurre il loro impatto ambientale ma anche rafforzare la loro competitività a livello globale. Con il supporto di politiche adeguate e l’impegno di tutte le parti interessate, l’Italia può diventare un leader nella sostenibilità economica e ambientale. Come ha sottolineato Ferrante Benvenuti, partner Bcg: “L’Italia si trova a guidare i propri distretti industriali, come per esempio quelli presenti in pianura Padana caratterizzata da elevata presenza di settori Hard To Abate (difficili da ridurre), verso una transizione verde che possa non solo ridurre le emissioni, ma stimolare anche la crescita economica. Le energie rinnovabili e le tecnologie green, con i loro prezzi competitivi, offrono l’opportunità di trasformare i settori tradizionali in motori di innovazione sostenibile, creando allo stesso tempo nuovi posti di lavoro e rafforzando la posizione del nostro Paese nel panorama economico globale”.
June 3, 2024 at 11:17AM