A causa del cambiamento climatico, nel Nord Italia si è insediata una nuova zecca che “insegue” le sue prede – Ohga!
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Viviamo in un ecosistema dentro il quale ogni elemento è strettamente connesso con gli altri: modificane uno e il resto ne subirà le conseguenze.
Un altro esempio di questo è l’ormai conclamata presenza della zecca marginata nel Nord Italia, in particolare nella zona del Carso, in Friuli-Venezia Giulia. Seguimi nel ragionamento.
Originaria di territori più caldi e secchi dell’area meridionale del Mediterraneo, la diffusione di Hyalomma marginatum era già stata registrata alle nostra latitudini in passato: vero.
Era stata verosimilmente portata in zona dagli uccelli migratori o dal bestiame oggetto operazioni commerciali e si era sempre trattato di una presenza sporadica dal momento che le temperature rigide e gli inverni freddi avevano sempre impedito l’insediamento.
Ora però questa particolare specie di zecca sembra essersi ormai stabilita nel territorio triestino e come hanno specificato gli esperti del Museo Civico di Storia Naturale della città, la “colpa” sarebbe dei cambiamenti climatici.

L’assenza di gelate invernali sul Carso pare aver favorito l’insediamento e la proliferazione della cosiddetta zecca marginata, che nelle zone del Nord-Est dell’Italia sembra dunque aver trovato un habitat favorevole.
L’alterazione delle temperature che l’uomo sta spingendo inesorabilmente ormai da decenni sta modificando gli altri elementi dell’ecosistema mondo in cui vive e ciò sta riscrivendo la geografia di insetti e animali e quindi delle malattie (pensa a quanto sta accadendo con le zanzare) pericolose per l’uomo.
Sì, perché questa zecca è nota per la sua aggressività e la sua peculiare caratteristica di “inseguire” le proprie prede e per essere un serio pericolo per la salute umana: come hanno specificato i cdc europei, è il principale vettore del virus della febbre emorragica Congo-Crimea in Europa.
L’identikit stilato dagli esperti triestini parla poi di un esemplare di una zecca più grande della classica Zecca Dura (nota anche come Zecca dei Boschi) ma non abituato a vivere nell’erba alta e umida quanto piuttosto in zone aperte assolate con erbe corte e pietre, la tipica landa carsica.
Fonte | Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
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June 4, 2024 at 04:20PM